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sabato 4 aprile 2009

Manlio Sodi nuovo Presidente della Pontificia Accademia di Teologia

Il noto liturgista don Manlio Sodi, salesiano, già consultore (fino all'anno scorso) dell'Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice e poi fortunatamente sostituito (anche perché portatore di una visione liturgica che fa a calci, pugni e cazzotti vari con quella del sullodato Sommo Pontefice), è noto per aver pubblicato il libello Il Messale di Pio V. Perché la Messa in latino nel III millennio?, dove tutto il contenuto del testo si può riassumere in questa risposta alla domanda retorica: Appunto, perché? non ce n'era proprio motivo!

Buffo che egli sia anche curatore per la Libreria Editrice Vaticana di tutti i testi liturgici tridentini. Con tanto di copyright sull'edizione 1962 (con l'effetto di impedire ad altri di pubblicare i testi necessari per le Messe tradizionali), stampata in formato piccolo, inutilizzabile per la liturgia (ciò è esplicitamente dichiarato) e con prefazioni di Sodi in cui si giustifica l'edizione con lo scopo di mettere in risalto come fosse necessaria una riforma liturgica e quale ricchezza essa abbia apportato rispetto a quei testi poveri e aridi...

Insomma: come affidare la pubblicazione dell'opera omnia di Karl Marx a Ignazio La Russa. O la sorveglianza del pollaio a una faìna.

Il Nostro è poi direttore della storica Rivista Liturgica, bimestrale che negli ultimi tempi pare soprattutto intento nell'opera di resistenza (secondo il motto di mons. Piero Marini: resistere, resistere, resistere) agli orientamenti liturgici ratzingeriani e 'tridentineggianti': se non ci credete, andate a leggere qui (e permetteteci questa citazione da un articolo in quella rivista di Enrico Cattaneo, leggibile a questo link: il motu proprio "è un tendere la mano a quelli che, per svariate ragioni storiche e personali, non sono stati ancora toccati dalla grazia del concilio").

Apprendiamo che don Sodi è stato nominato nuovo Presidente della Pontificia Accademia di Teologia (v. qui). Che dire... congratulazioni. Meglio, in fondo, si occupi di teologia che di liturgia (anche se... tout se tient). E, per esser positivi, bisogna aggiungere che fu a lungo consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, in èra Ratzinger. Almeno questo, buon segno di ortodossia dottrinale.

8 commenti:

  1. Speriamo che questo incarico lo assorba molto e gli tolga tempo per occuparsi di liturgia.

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  2. C'è chi la pensa diversamente:
    http://antoniodipadova.blogspot.com/2009/04/significativa-nomina-un-liturgista-alla.html

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  3. La liturgia esprime la Fede, la fede si manifesta nella liturgia: lex orandi-lex credendi.
    Se questo è vero, i danni arriveranno. Però... conosco alcuni salesiani che ripudiano le idee distorte di Sodi. E questo è motivo di fiducia e speranza: anche se per loro temo: vengono emarginati già ora che son irrisi perché celebran la Messa privata in latino. Le terre di missione son tante.

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  4. Una citazione del link da Cantuale Antonianum:
    "Nominando Don Sodi, Benedetto XVI ribadisce due messaggi a tutti:
    1) La liturgia deve essere vista come disciplina teologica, non come scienza pratica dell'ordinare le cerimonie. La liturgia è lex orandi, da approfondire e studiare per elucidare la lex credendi.
    2) A questi livelli, l'imporante è la competenza e l'onestà intellettuale. Il dibattito teologico si basa su testi, prove documentali, libri e ricerche, non emozioni o aneliti progressisti o tradizionalisti. Il Papa teologo e professore lo sa bene, e mette al vertice di una istituzione teologica chi sa fare il proprio mestiere, indipendentemente dalle critiche 'politico-ecclesiastiche' che non mancheranno".
    Implicitamente si risponde ai dubbi espressi.

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  5. Mah, penso che in questa nomina sia prevalsa l'appartenenza: S.D.B.....come l'Eminentissimo, che forse dovrebbe spiegarla.....

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  6. Vista la posizione dura di Sodi contro il Rito Romano Antico e la pubblica riprovazione per la sua liberalizzazione (sia pure condizionata) è proprio la lex credendi espressa nella tradizionale lex orandi che Sodi attacca. Se il Messale di Pio V è povero è povera la fede che lo ha espresso, carente l'eclesiologia che ne è alla base.
    E questo indipendentemente dalla sua onestà intellettuale.

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  7. La nomina di Manlio: errore umano!

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  8. Un errore umano il Motu proprio di Benedetto XVI, che non ha fatto alro che alimentare le divisioni che già c'erano! La cosa scioccante è che siamo, in questa nostra epoca, a discutere ancora su quale rito sia valido! I teologi sanno bene che il concetto di liturgia si evolve insieme al concetto di ecclesiologia! Cambiata la visione della Chiesa, con il Vaticano II, era inevitabile che la Liturgia doveva essere riformata, altrimenti rimanendo tale non avrebbe più avuto senso! La liturgia é preghiera della Chiesa, opera di Dio con il suo popolo (andatevi a rispolverare i Padri della Chiesa e i documenti delle prime comunità cristiane) essa non è ne opera teatrale ne strumento da adattare alle nostre esigenze o gusti personali solo per provocare effetti a livello epidermico! La Liturgia è questione di fede! La CHIESA tutta con il Vaticano II, a deciso così e tutti siamo chiamati all'obbedienza! Chi non studia, riflette ed obbedisce è un dissidente, che vuole adattare la fede ai propri gusti ed esifenze! Lodo è ringrazio Dio ogni giorno per la grazia del Concilio Vaticano II, che ha ripilito la Liturgia, l'Ecclesiologia e tutta quanta la teologia dallr scorie, frutto di idee medievaleggianti che si scostavano dalla prassi delle prime comunità cristiane, riportanto così il tutto alla naturale origine!

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