Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

mercoledì 4 febbraio 2009

Ordinarie peripezie per la Messa straordinaria

Un cortese lettore ci scrive, per condividere con noi il racconto delle sue avventure per ottenere la Messa antica. Riportiamo con vero interesse la sua lettera, con alcuni nostri commenti in rosso, ed invitiamo coloro che risiedono nella stessa zona e sono interessati a costituire un gruppo stabile, a scrivere a noi (redazione@messainlatino.it) e provvederemo a mettervi in contatto.





Buongiorno. Scrivo al vostro sito perchè lo trovo chiaro e sincero [grazie!]. Inoltro ho visto i pezzi sulla "prima messa" a Dolcedo, dove ho già partecipato ad una messa nella Forma Straordinaria. Purtroppo però abito in provincia di Cuneo, nel basso Piemonte, vicino a Bra, e le messe tridentine possibili sono lontane e scomode: Meana e Viguzzolo sono ad oltre un'ora e mezza di macchina. Vado a volte a Torino alla Misericordia (ora al Corpus Domini è più difficile posteggiare); sono andato di tanto in tanto fino a Montalenghe anche se non ho molta simpatia per i Lefebvriani a livello politico. Il mio sogno sarebbe avere una messa nella forma straordinaria un po' più vicino (tipo Bra, Alba, Fossano, Savigliano, Carmagnola, al limite la pianura saluzzese). Tempo fa sono andato ad una messa "straordinaria" a Cherasco in occasione di un matrimonio, segnalata sul sito Una Vox, ma ho capito che la cosa non si sarebbe ripetuta. D'altra parte il celebrante veniva dalla Diocesi di Imperia-Albenga.


In realtà nel 2007 ero riuscito ad ottenere "una tantum" una messa tridentina dal Parroco del mio paese con l'impegno di non pubblicizzarla con articoli di giornale et similia [questo timore dei sacerdoti per la "pubblicità" di Messe tridentine è stranamente molto diffuso. La vera ragione è che essi temono i giudizi sprezzanti dei loro colleghi, se non addirittura angherie dal vescovo o dal suo vicario].



La celebrazione ebbe luogo con grande gioia mia, anche se il Parroco mi aveva detto che avrebbe fatto solo il possibile, che non si ricordava più molto bene, che la aveva celebrata solo per pochi anni (è relativamente giovane), che aveva penato a trovare i messali perchè il suo predecessore li aveva fatti sparire tutti (per fortuna le pianete no!), che i chierichetti non sanno servirla. Fu una strana celebrazione, con il Pater detto in italiano... e la mensa conciliare usata in parte come altare coram Deo. La gente del paese era un po' stupita, anche se avevo fotocopiato una ventina di messalini col testo a fronte; comunque qualcuno rispondeva. Nei giorni seguenti ho saputo che alcuni si erano lamentati della lunghezza: evidentemente la messa della Domenica pomeriggio ha da essere rapida... Ricordo il momento di stupore del chierichetto al vedere mia madre, 84 anni, col velo nero in testa, inginocchiarsi alla balaustra per la Comunione e il suo sguardo al Parroco come dire "ma cosa fa questa qui?" e quegli con grande naturalezza gli ha fatto cenno di venire col piattino anche da noi. Non per dire, ma adesso anche il Papa porge l' Eucarestia ai fedeli inginocchiati.


Purtroppo la fine della messa fu, per così dire, movimentata da un signore un po' agitato che ha verbalmente aggredito il Parroco (tra l'altro davanti all' Altare col Santissimo) urlando che quella messa era fasulla, che non c'erano le sei candele accese prescritte, che "...aveva fatto apposta a celebrarla così con le preghiere in italiano e rivolto un po' coram Deo ed un po' coram populo", che era una presa in giro e via dicendo e via dicendo. Praticamente lo abbiamo trascinato fuori dalla chiesa e cercato di calmarlo facendogli capire che il meglio è nemico del bene. Nei giorni successivi sono andato a scusarmi col Parroco e mi sono reso conto che era piuttosto seccato: già aveva fatto uno sforzo a celebrare la Messa Vetus Ordo e ancora gli era capitato quel tipo a criticarlo [purtroppo alcuni tradizionalisti non hanno il senso della situazione. E' chiaro che non si può avere tutto e subito, ed un Sacerdote che tra mille errori ed abusi - fossero anche volontari - accetta di celebrare in forma straordinaria, va comunque incoraggiato. Consideriamo che con ogni probabilità il celebrante viene da anni, o decenni, di ritornelli tipo: la vecchia Messa era un ammasso di regolette, ritualista, per tenere lontana la gente, ecc. Ci vuole del tempo, e soprattutto l'esperienza della celebrazione, per cancellare quei condizionamenti. Nell'attesa, occorre tanta pazienza. Al tempo stesso, pur disapprovando rumorose rimostranze come quella, in primo luogo perché assolutamente controproducenti, possiamo scusare l'inopportuna impazienza di tanti fedeli che da decenni vedono frustrato il loro anelito per riavere la Santa Messa della Tradizione].


Avevo in animo di chiedere una celebrazione al mese, ma ho lasciato arrivare la primavera prima di tornare alla carica... Con molta sincerità il Parroco mi ha detto che preferiva di no, dati i precedenti, ma che, volentieri, avrebbe mandato un vecchio sacerdote del paese a dircene una in una cappella privata. La Messa è stata bellissima, con grande felicità nostra e di una ventina di persone che abbiamo invitato alla cerimonia e che si sono anche commosse. Dopo di che il Reverendo mi ha straringraziato di avergli dato questa possibilità, ribadendo che quando vogliamo è pronto a tornare da noi a ricelebrare "questa bella messa". Ma quanto ad avere una celebrazione con regolare periodicità in una qualche chiesa, non se ne parla proprio. Sembra che il Coordinatore della nostra Unità Pastorale sia contrarissimo. A questo punto non ci resta che la costituzione in associazione o la raccolta di firme, pur essendo fedeli di parrocchie ed addirittura diocesi diverese.


Speriamo che il Signore ci aiuti.


Thorenc-Glieres

3 commenti:

  1. Bisogna pazientare e pregare, la buona strada si è imboccata, ma il percorso sarà lento e irto di ostacoli.
    Bisogna che ci sia un ricambio generazionale di preti e soprattutto vescovi.
    Con le nomine future le cose miglioreranno.
    Certo che noi in Piemonte siamo messi meno bene dei nostri fratelli liguri.

    Saluti.

    Guido

    RispondiElimina
  2. Bellissima lettera...
    Coraggio!

    Una cosa sola mi stupisce e non riesco ad accettare: se il Papa nel MP ha scritto esplicitamente che non è necessario chiedere il permesso, perchè certi curiali ancora impongono dei veti?

    L'ED dovrebbe sciogliere questo nodo una volta per tutte...

    RispondiElimina
  3. Un caro saluto a Caterina63 che ebbi modo di conoscere ed apprezzare frequentando un sito con finalità analoghe al "nostro".
    Benritrovata

    Bresca

    RispondiElimina