Ancora sul caso Rupnik.
Luigi
Il Sismografo, 6-12-22
(Ansa) "Noi gesuiti siamo identificati, con merito e senza merito, con le frontiere della fede, della giustizia, della carità, del dialogo, dell'attenzione ai poveri, della ricerca: eppure oggi con il caso Rupnik ci aggrappiamo alla prescrizione e... speriamo che tutto possa fermarsi qui. Il Signore ci sta chiamando a questo approccio?". Lo afferma su Twitter l'ex provinciale della Provincia euro mediterranea della Compagnia di Gesù, padre Gianfranco Matarazzo, già direttore dell'Istituto di formazione politica Pedro Arrupe di Palermo, delegato per l'apostolato sociale e delegato per gli abusi.
Padre Matarazzo esprime così una posizione molto critica sul caso del gesuita sloveno padre Marko Ivan Rupnik, teologo ed artista famoso nel mondo, accusato di abusi psicologici e sessuali risalenti agli anni '90 a danno di suore nella comunità Loyola di Lubiana, fatti dichiarati prescritti lo scorso ottobre dal Dicastero vaticano per la Dottrina della Fede.
A carico di Rupnik restano comunque in vigore le "misure cautelari" adottate durante l'"indagine previa", ha reso noto ieri una dichiarazione della Compagnia di Gesù, "proibizione dell'esercizio del sacramento della confessione, della direzione spirituale e dell'accompagnamento di Esercizi Spirituali".