INTRODUZIONE
Esattamente
dieci anni fa, in occasione della Festa dell’Immacolata Concezione, l’8
dicembre 2012, fu terminata la stesura di “Return to Order” ad opera dello
scrittore americano John Horvat II, vice-president dell’American Society for the Defense of Tradition,
Family and Property (TFP). L’autore è un ricercatore e scrittore i cui
articoli sono stati editi, tra gli altri, da The Wall Street Journal, The
Christian Post, American Thinker, FOX News e da The
Washington Times.
Il libro è corposo, un manifesto volto alla proposta di un nuovo ordine economico cattolico.
Negli ultimi secoli, a mio avviso dai tempi della Scuola di Salamanca, in ambito economico il mondo cattolico è stato meno fecondo rispetto a come lo è stato in altri ambiti. Questo testo va parzialmente a supplire questo vuoto. Magistralmente l’autore riesce a far convergere considerazioni di teologia, spiritualità, filosofia, sociologia, estetica in un corpus economico organico che si sviluppa nei diversi rami propri dell’economia: l’economia politica, la finanza, il marketing…L’aria che si
respira tra queste pagine è di libertà, di ordine, di sviluppo della persona.
Una proposta che non deve essere imposta da presunte élite che dovrebbero
educare il popolo, come avviene oggi ad opera di un’autorità centralista
autoreferenziale e dispotica; al contrario, è una verità che si auspica
riemerga in maniera organica e libera dal basso, forgiata e testata dalla
realtà e coerente con la Rivelazione.
Scherzando,
durante i miei studi universitari di Economia Politica, ho sempre sostenuto che
la “macroeconomia di lungo periodo”, non potesse essere altro che la
“teologia”. In qualche modo, questo testo trovo che contestualizzi e
razionalizzi questa provocazione andando ad indagare ciò che sono le cause
profonde del dissesto attuale e proponendo un cambio radicale, e altrettanto
profondo, di rinnovamento.
Come il
capolavoro scritto nel 1959 dal fondatore della TFP, Rivoluzione e
Controrivoluzione, Return to Order si colloca fuori dalle
contingenze specifiche del momento in cui è stato scritto ed emerge e mantiene
la sua validità nel tempo. Inoltre, sempre sulla sua falsa riga, si sviluppa in
due parti: la prima, di critica del sistema attuale e la seconda, construens,
di proposta di un ordine rinnovato e fondato in Cristo. Una proposta che prende
spunti dal Medioevo ma che, per dirla alla Nikolaj A. Berdjaev, punta invece a
pensare, organizzare e progettare quella che sarà la prossima civiltà, quella
che sostituirà quella corrente quando quest’ultima, inevitabilmente e come
tutte le precedenti, morrà.
Dal 2012,
questo manuale è stato tradotto in portoghese, tedesco e in spagnolo - disponibili
in pdf nel sito dedicato al libro
stesso. Tra poco sarà edito anche in italiano dalla casa editrice Fede e Cultura. In occasione dei 10
anni dalla sua stesura, abbiamo voluto concentrarne i contenuti focalizzandoci
sulla parte più economica e politica e pulendo da alcune specificità ad uso
quasi esclusivo del pubblico americano. Nei prossimi giorni seguiranno due post,
per anticiparne al pubblico italiano la sintesi di alcune idee ed auspicandoci
di invogliarlo alla lettura una volta che il testo sarà tradotto; seguirà
un’intervista dell’autore concessa in esclusiva per i lettori di Messa in
Latino.