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domenica 23 gennaio 2022

Don Morselli: amare riflessioni sulla "Domenica della Parola"

«La religione attuale è una cosa molto misera, anzi non esiste affatto come principio dominante, come centro di gravità spirituale, e al suo posto abbiamo la religiosità come umore personale e gusto personale, che alcuni hanno e altri non hanno, come ad alcuni piace la musica e ad altri no. Perché ci manca un centro assoluto, si moltiplicano i centri relativi e temporanei della nostra vita e coscienza, i bisogni e gl'interessi vari, i gusti e le mode, le opinioni e le concezioni»
(Vladimir Sergeevič Solov'ëv)

Riceviamo e pubblichiamo.
QUI su Facebook.
Basta con queste "Giornate" (della Parola, del Migrante, etc.) che sostituiscono la liturgia dell'anno liturgico e dei santi.
Luigi

AMARE RIFLESSIONI SULLA DOMENICA DELLA PAROLA

Domenica della Parola? Credete che finalmente la Parola di Dio sia valorizzata? Assolutamente no, perché…
a) mettendo in dubbio la storicità di Gesù Cristo uomo Dio, dividendo il Gesù della storia dal Cristo della fede (es. pro vulgo: la battutaccia del preposito dei gesuiti sulla mancanza di registratori al tempo di Gesù).
b) eliminando il senso spirituale della Sacra Scrittura, per cui ogni parola dell'Antico Testamento non parla di Gesù ("Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto". Gv 5:46 CEI74).
c) facendo dipendere il significato reale dalla propria interpretazione, ovvero dal proprio pensiero che determinerebbe il senso, anziché il contrario…

…stanno privando il popolo di Dio della Sacra Scrittura, dandogli migliaia di copie stampate e ancor più commenti, ma svuotando la Bibbia del suo vero contenuto, che è Gesù Cristo, in Verbo eterno incarnato nel seno purissimo della Beata sempre Vergine Maria, rivestito nella Bibbia di parola.

Portano in processione tronfiamente un libro, gli tributano il culto che si deve al SS. Sacramento (relegato in angoli nascosti della Chiesa), accusano il passato pensando di aver messo il vino nell'uva, si sbizzarriscono in creatività liturgiche assurde, ogni prete la sua trovata per valorizzare il libro, contrappongono la Scrittura al dogma (con inevitabili tante scuse a Lutero), ma adorano un libro senza il Suo vero reale santissimo contenuto.

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La Redazione