da la Provincia di Cremona apprendiamo che il parroco di Soncino don Giuseppe Nevi (qui un post su di lui) ha deciso di rimuovere la mensa dal presbiterio di una chiesa (quella di San Giacomo in cui vi è, - curiosa coincidenza temporale - una rara cappella dedicata ai Re Magi).
Come ovvio la scelta può riscontrare anche pareri sfavorevoli ma lo "scandalo" montato da parte di un giovane organista è davvero sproporzionato. La chiesa coinvolta infatti non è la parrocchia ma una delle tante chiese del territorio affidato al sacerdote, nota perchè vi si celebrano soprattutto matrimoni.
Ma anche fosse stata la parrocchia, bene avrebbe fatto il parroco.
Al di là del merito, comunque, suscista un bonario riso leggere la veemente reazione di Grazioli per un fatto così lieve.
Appare infatti esagerata e velata di arroganza la "condanna" che il musicista rivolge al sacerdote: accusarlo di ignoranza e di rinnegamento dei comandamenti solo per aver tolto un altare al popolo denota grave superficialità e spavalderia inappropriata, e rischia di sfociare nel ridicolo. Chi è lui per giudicare così aspramente un parroco? Un semplice organista, a cui mancano prudenza, diplomazia e carità, che forse era in cerca di un po' di pubblicità o di rivalsa nei confronti del parroco?
Sarebbe il caso che il giovane porgesse le scuse al parroco, che sicuramente di Ecclesiologia, di Storia della Chiesa, di Liturgia (e di tanto altro) sa più di lui.
Ah, comunque il titolo dell'articolo del quotidiano ("Messa spalle ai fedeli: smacco a Giovanni XXIII") è errato: san Giovanni XXIII mai disse di celebrare coram populo! E nemmeno lo dice il Concilio Vaticano II (e' stata, caso mai, la riforma successiva che autorizza la celebrazione anche verso il popolo).
Si informi, il giovane politico (forse PD?), prima di farsi prendere dal sacro furore "liturgista" che non gli compete.
Che poi, allora, avrebbe l'ardire di 'condannare' anche Papa Francesco (foto sopra) quando, nella cappella Sistina celebra all'altar maggiore coram Deo ("spalle ai fedeli")? Anche il Papa allora non riconosce il Concilio Vaticano II? Ma ci faccia il piacere, ci faccia! (cit. Totò).
Complimenti a don Nevi e, non molli!
Come ovvio la scelta può riscontrare anche pareri sfavorevoli ma lo "scandalo" montato da parte di un giovane organista è davvero sproporzionato. La chiesa coinvolta infatti non è la parrocchia ma una delle tante chiese del territorio affidato al sacerdote, nota perchè vi si celebrano soprattutto matrimoni.
Ma anche fosse stata la parrocchia, bene avrebbe fatto il parroco.
Al di là del merito, comunque, suscista un bonario riso leggere la veemente reazione di Grazioli per un fatto così lieve.
Appare infatti esagerata e velata di arroganza la "condanna" che il musicista rivolge al sacerdote: accusarlo di ignoranza e di rinnegamento dei comandamenti solo per aver tolto un altare al popolo denota grave superficialità e spavalderia inappropriata, e rischia di sfociare nel ridicolo. Chi è lui per giudicare così aspramente un parroco? Un semplice organista, a cui mancano prudenza, diplomazia e carità, che forse era in cerca di un po' di pubblicità o di rivalsa nei confronti del parroco?
Sarebbe il caso che il giovane porgesse le scuse al parroco, che sicuramente di Ecclesiologia, di Storia della Chiesa, di Liturgia (e di tanto altro) sa più di lui.
Ah, comunque il titolo dell'articolo del quotidiano ("Messa spalle ai fedeli: smacco a Giovanni XXIII") è errato: san Giovanni XXIII mai disse di celebrare coram populo! E nemmeno lo dice il Concilio Vaticano II (e' stata, caso mai, la riforma successiva che autorizza la celebrazione anche verso il popolo).
Si informi, il giovane politico (forse PD?), prima di farsi prendere dal sacro furore "liturgista" che non gli compete.
Che poi, allora, avrebbe l'ardire di 'condannare' anche Papa Francesco (foto sopra) quando, nella cappella Sistina celebra all'altar maggiore coram Deo ("spalle ai fedeli")? Anche il Papa allora non riconosce il Concilio Vaticano II? Ma ci faccia il piacere, ci faccia! (cit. Totò).
Complimenti a don Nevi e, non molli!
Roberto
SONCINO (4 gennaio 2020) - Via le mense dalla chiesa di San Giacomo. L’arciprete dice messa alla vecchia maniera, rivolto all’altare e non verso la navata dove ci sono i fedeli, come si faceva prima del 1962. La decisione del parroco don Giuseppe Nevi divide i credenti del borgo e Roberto Grazioli, politico e compositore di musica sacra, condanna la scelta con forza: «Rimuoverle senza motivo significa non riconoscere il Concilio Vaticano II. Questa è la chiesa che non ricorda i comandamenti, che non conosce più i profeti. Insomma, che manca di cultura». La parrocchia della cittadina murata è un caso unico nel territorio: nelle vicine Genivolta, Villacampagna, Ticengo e Cumignano di don Davide Osio o a Gallignano dove è parroco don Lino Viola le mense sono rimaste al loro posto. A Soncino e nei paesi vicini ne parlano tutti e la videodenuncia sui social di Grazioli è già diventata virale, facendo il giro del web e diventando l’argomento più chiacchierato nei bar e nelle strade.
Suggerirei al sacerdote di risolverla con una battuta, come fece un ottimo parroco modenese con i suoi parrocchiani (ma soprattutto parrocchiane) più agitati: "Voi quando dite il rosario preferite avere davanti l'immagine della Madonna o la mia brutta faccia? Così io quando celebro la Messa voglio guardare il Crocifisso".
RispondiEliminaBravo quel ben preparato sacerdote che ha tolto il banchetto del mercato dalla chiesa. Le reazioni dei novatori le conosciamo: piene di bile perché arroganti e consapevoli, incosciamente, di avere torto. Non si tratta di non riconoscere il CVII ( che di equivoci liturgici è stato largo dispensatore ), ma la riforma liturgica della quale sempre più sacerdoti sono critici perché sempre più consapevoli dei danni che ha fatto alla dottrina e alla devozione. Il politico e compositore ( !?!), c he farnetica di profeti, rifletta che i motivi che hanno indotto quell' arciprete a dire la Messa verso il Crocefisso e non verso il popolo che i riformatori vogliono protagonista fino alla blasfemia, ci sono e gravi.
RispondiEliminaUn organista PD deve andare a suonare musica profana alle feste dell'Unità (se ancora le fanno) e alle piazzate delle sardine tanto carine quanto cariche d'odio per gli avversari politici. Grazioli "compositore di musica sacra"? Ma si vuole scherzare? La vorrei sentire questa "musica sacra" del graziolino piddino sardinesco!
RispondiElimina@Veleno Lo stimato organista in questione è esponente di una formazione civica di centro-destra... la politica non c'entra nulla ma l'attacco al parroco è sotto gli occhi di tutti.
EliminaMacchè! Ecco qua https://www.cremaonline.it/politica/30-10-2014_Soncino,+%E2%80%9Ccoalizione+per+battere+il+centrodestra%E2%80%9D/
EliminaI danni che gli infiltrati piddini con le loro sovversive ideologie stanno facendo anche all'interno della chiesa sono enormi! Ci vorranno decenni per arginare la loro bramosia di potere costruita nella menzogna, come ha fatto il giovane Roberto Grazioli, che si è inventato un falso storico nei suoi comuncati pur di contrastare il suo povero parroco. Che Dio aiuti quel bravo sacerdote assalito da un branco di lupi famelici!
EliminaSono Roberto Grazioli, per mia sfortuna ho letto solo ora questi "commentini" (ai quali non risponderò più) e credo che sia troppo facile scrivere con dei nomi anonimi. Il mio consiglio è quello di venire a Soncino e di scambiare "due parole con me". Vi ospiterò con la gentilezza e l'accoglienza che mi contraddistingue. Sicuramente capireste moltissime cose in merito a ciò che io ho detto, non che questo sia una mia priorità, anche perché sto rispondendo a degli anonimi. In secondo luogo, io sono un compositore di musica (con titoli) oltre ad aver composto più di 5000 pagine musicali, ho pubblicato molti libri, ecc. ecc. (Sono certo che ANONIMO7 e ANONIMO 8 non sappiate nulla di musica, di armonia, contrappunto, fuga ecc... Venite a trovarmi e volentieri vi farò sentire la mia musica, eseguita in varie parti del mondo! Se non riuscirete a leggere lo spartito vi aiuterò io!
EliminaIn merito alla politica, voglio precisare (non che mi interessi particolarmente farlo qui) che i cittadini Soncino sanno benissimo che il mio orientamento politico è CIVICO, le chiacchere dei giornali sono solo stupidaggini. Per altro, dato che vengo associato al PD, ribadisco ora (nero su bianco) che se esiste un partito in cui non mi sono mai riconosciuto è proprio il PD. Io ho sempre dato il mio contributo per Soncino con il mio movimento civico "La Svolta". (PUNTO)
In merito alla questione della Parrocchia di Soncino ho il diritto di parlare (come Soncinese) come parrocchiano che per più di 23 anni ha dato il proprio servizio gratuitamente, anzi elargendo molti denari di tasca propria.
PER CONCLUDERE:
Voi anonimi, uscite allo scoperto, venite a Soncino e vi farò capire molte cose... Sicuramente rivedrete la vostra idea. Ne sono certo.
Verrà presto sostituito da qualche riformatore della Bergogliostapo ad "applicare" il Concilio con gli orrori come fatto a Loreto...
RispondiEliminaL'imbarazzante "soluzione" lauretana avvenne durante il pontificato di San Giovanni Paolo II.
EliminaTra l'altro, per la cronaca, la messa in italiano è del 1965, ma il rito si svolgeva "coram Deo"; l'altare rivolto al popolo fu introdotto nel 1970 (diversi anni dopo la conclusione del Concilio), sotto il pontificato di Paolo VI, non nel 1962 (anno di inizio del Concilio), come scrive il cronista, quando la prima Messa in italiano fu riformata e fu introdotta quella attuale.
EliminaUnknown7 gennaio 2020 21:00
EliminaAssolutamente falso! Guardi le foto della Messa del 1965 nella Chiesa di Ognissanti a Roma celebrata da Paolo VI col Messale misto, era verso il popolo, con il banco da pizzeria e il leggio per letture.
Il "giovane organista" della mia Parrocchia, invece, ha pensato bene di concludere la messa di Natale con un bel Inno alla Gioia.
RispondiEliminaBravo don Nevi!
RispondiEliminaCome si suol dire "non tutto il male vien per nuocere".
RispondiEliminaI neomodernisti, i progressisti rivelano anche in questo caso il loro vero volto falsamente misericordioso, falsamente tollerante.
Essi non amano né Nostro Signore Gesù Cristo, né la Chiesa Cattolica, bensì un surrogato di entrambi, che piaccia innanzitutto al mondo, a chi non crede.
Da chi proviene tanto livore se non da Satana?
Può piacere o non piacere, però la verità è questa.
Che Gesù Bambino e Maria Semprevergine ci aiutino a combattere la buona battaglia!
All'inizio di questo nuovo anno solare mi "maraviglio" che uno stimato organista e compositore nonchè esponente di una sana lista civica cittadina invece che rallegrarsi con il proprio parroco per la felicissima idea di rimuovere il tavolinetto da solotto pericolosamente piazzato sulla scalinata di una bellissima chiesa poco officata purtroppo tranne che per i matrimoni abbia voglia di fare inutile polemica.
RispondiEliminaIl maestro organista dovrebbe sapere infatti che la celebrazione "ad crucem" e "ad orientem" non solo è prevista dalle attuali normative liturgiche ( novus ordo ) ma è resa quasi obbligatoria, nel caso si abbiamo degli altari artistici e storici, anche dalle disposizioni della Congregazione per il Culto Divino riprese poi da altrettanti documenti della CEI.
Mi pare che tutta questa polemica perchè la liturgia eucaristica venga celebrata "ad crucem" nelle poche messe prevalentemente nuziali sia poco "armonizzata" da parte del maestro ma viene usata per attaccare il Parroco a cuio va naturalmente tutta la nostra grata solidarietà.
Quasi ( ?!) obbligatoria la celebrazione ad crucem? Non risulta a chi conosce cetinaia di chiese. Gli altari ante riforma, quando non demoliti, sono stati abbandonati e sostituiti con banchi da mercato o da orrendi manufatti in vario materiale ( vedi il cosiddetto adeguamento liturgico sempre più frequente ). Ha dettato legge, voluta da Paolo VI, la vandalica demolizione dell'altare della Cappella Paolina in Vaticano, sostituito con un brutto manufatto in stile ( sic )moderno. Papa Benedetto ha fatto ricostruire l'altare con i vecchi pezzi ma posto in modo da permettere la celebrazione anche versus populum.
RispondiEliminaVacatio legis... però fra cento anni diranno che si sbagliarono DOPO il concilio Vaticano II
EliminaDiranno che il Concilio fu male interpretato.
Leggendo comunque i quotidiani locali par chiaro che la rimozione del tavolino celebrativo dalla chiesa di San Giacomo è tutta una provocazione: vogliono impallinare il parroco per motivi politici! Evidentemente don Giuseppe Nevi è un bravo prete e pensa alla salute delle anime del suo gregge quindi non è progressista o piddimo come l'organista "sardiniano".
Quante affermazioni gratuite e inesatte senza essere a Soncino!!!
RispondiEliminaChiedo scusa ma nel "famigerato" concilio Vaticano II che voi dite opera del modernismo non erano forse presenti come padri conciliari anche San Giovanni Paolo II e benedetto XVI? Prima di Trento come si celebrava la Messa? L'ultima cena è stata una celebrazione oppure no? Se si ritiene l'unica vera messa quella di San Pio V allora nelle messe prima di questa liturgia, compresa l'ultima cena non c'è la transustanziazione. Questa è un'eresia che voi state indirettamente affermando. Inoltre cosa c'entra la politica. Attenzione che quando la chiesa viene usata per propagandare la politica (da destra a sinistra passando per il centro) diventa strumento per difendere una ideologia. Buona notte.
RispondiElimina"Nel "famigerato" concilio Vaticano II che voi dite opera del modernismo non erano forse presenti come padri conciliari anche San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI? Prima di Trento come si celebrava la Messa?" Appunto buona notte!
EliminaAnonimo delle 12:58 lei fantastica che prima del Concilio di Trento la Messa era celebrata verso il popolo???
Eliminahttps://www.amicidomenicani.it/l-eucaristia-come-veniva-celebrata-nei-primi-cinque-secoli-e-come-viene-celebrata-oggi/
EliminaAnonimo 16:22, forse non ha letto bene. Io ho citato una frase di Anonimo 23:47 che è colui che fantastica e, per la verità, si esprime in maniera piuttosto confusa.
EliminaI post aggiunti sotto moderazione non possono essere i più vecchi ma quelli più recenti. In italiano dovrebbe essere così. Perché i post più vecchi aggiungendone altri diventano i primi scritti. Logico
RispondiEliminaLa frase sottostante, peraltro, è falsa, poiché anche i commenti scritti nel giorno steso di pubblicazione dell'articolo è attiva la moderazione, ormai da diversi anni.
EliminaPuò suggerirmi un articolo (vostro) pf che dimostri che Vaticano II non ha mai richiesto di celebrare Coram Populo?
RispondiEliminaPiù che un articolo nostro le indico la fonte: la costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium. Non ci pare, ma potremmo sbagliarci, che in essa si dica che la Messa debba essere celebrata solo Coram Populo.
EliminaTutto quello che è stato detto dopo, non è stato detto dal Concilio.
Nel quadro chiaro della vicenda, c'è una frase criticabile dell'articolo di MiL. Si dice infatti: "Chi è lui per giudicare così aspramente un parroco? [...] Sarebbe il caso che il giovane porgesse le scuse al parroco, che sicuramente di Ecclesiologia, di Storia della Chiesa, di Liturgia (e di tanto altro) sa più di lui".
RispondiEliminaQuesta frase trasuda di clericalismo: poiché questi è prete automaticamente ne sa di più. Immagino che, se il prete avesse imposto l'altarolo al popolo, e l'organista invece si fosse opposto, la redazione non avrebbe esitato a dare (giustamente) del criminale al parroco. Ma allora gli si sarebbe potuto obiettare "Chi siete per giudicare così aspramente un parroco?".
Il clericalismo (specie quando professato in un solo verso) non è mai buona cosa. Le azioni del prete in questione sono giuste perché sono rettamente motivate da un punto di vista storico e teologico, non perché sono fatte dal parroco!
Buongiorno Unam Sanctam,
Eliminaha certamente ragione: il clericalismo è sbagliato. E' pur vero che noi non difendiamo i sacerdoti solo per il fatto di essere sacerdoti. Anzi: quando fanno o dicono qualcosa di liturgicamente o dottrinalmente osceno, li critichiamo senza remore.
Questo caso però è diverso.
La nostra frase "chi è lui per giudicare il parroco" in questo contesto non voleva essere una difesa "clericalista" del sacerdote: ma era una citazione ironica (della famosa una frase di Papa Francesco) che spesso viene ricordata dai "modernisti" ai cattolici "tradizionalisti" quando questi ultimi storcono il naso di fronte a preti pro coppie gay, pro eutanasia, pro divorziati, pro aborto, ecc. Di solito chi difende la dottrina della Chiesa viene tacciato con la frase "chi sei tu per giudicare?".
In questo contesto invece abbiamo voluto sottolineare un effetto boomerang: la stessa frase è stata indirizzata ad una persona (non solo organista ma militante in un partito che quella frase ha più volte usato nei confronti di avversari politici) che ha attaccato chi la pensa diversamente da lui. Lo scopo era proprio provocatorio: quando uno "di destra" (che sia politica o materia ecclesiastica") critica i pro-gay, i pro divorziati, ecc, viene zittito da un coro di "chi sei per giudicare?": questa volta è stata usata verso chi di "sinistra" critica un sacerdote che nella propria chiesa, esercitando un proprio diritto, toglie un altare al popolo.
QUindi chi di "chi sei tu per giudicare?" ferisce...
Poi comunque è ovvio che pensiamo che un sacerdote ne sappia di più, per studi fatti, di un giovane organista. o no?
Un caro saluto e grazie per il confronto e gli spunti di riflessione.
Suggerirei, come ci ha insegnato Bergoglio, di misericordiare l'organista oppositore, licenziandolo.
RispondiEliminaEcco, appunto! Esatto. :D Eh!
RispondiElimina