Dalla V Domenica di Quaresima inizio del tempo della Passione è uso velare gli altarile croci e le immagini sacre in chiesa.
Pubblichiamo di seguito uno studio sull'argomento, uno da Scuola Ecclesia Mater.
Vi suggeriamo anche altri due nostri post sul significato della velatio: Luigi
di
Antonio Alò da Scuola Ecclesia Mater 15-4-2011
É stata
consuetudine della Chiesa romana, almeno nei tempi moderni (s'intende dal XVII
secolo in avanti), quella di velare le croci e le immagini dei Santi, dalla V
Domenica di Quaresima fino alla Pasqua. Questa
è stata, e deve continuare ad essere, una delle caratteristiche che definiscono
il tempo di Passione – un Tempo che, se dopo la riforma liturgica postconciliare
ha perso tale nome, non deve perderne lo spirito.
Ancora
in molte chiese di tutto l'Occidente, croci e statue sono velate e rimangono
velate per due settimane intere.
L'Enciclopedia
Cattolica descrive questa usanza come segue: "nei Primi Vespri della Domenica di
Passione [cioè la V Domenica di Quaresima] le croci, statue e le immagini di
Nostro Signore e dei Santi sull'altare e in tutta la Chiesa, con la sola
eccezione delle croci e le immagini della Via Crucis, devono essere coperte con
un velo viola, non traslucido, né in alcun modo ornato. Le croci rimangono
coperte fino a dopo la denudazione solenne della Croce, nella sua adorazione il
Venerdì Santo. Le statue e le immagini conservano la loro copertura, non importa
quale festa si può verificare nel contempo, fino a quando s'intona il Gloria in
Excelsis del Sabato Santo. Tuttavia, va notato che la statua di San Giuseppe può
rimanere scoperta, se è al di fuori del presbiterio, nel mese di marzo, che è
dedicato al suo onore.
Naturalmente,
tale pratica non è più obbligatoria nel Novus Ordo, ma certamente è
permessa.
Quindi,
se si vuol tornare a velare le immagini, sarà necessario comprendere il
significato di tale “rito”.
Perché
la Chiesa vela la croce in questi ultimi giorni di Quaresima, cioè nel Tempo in
cui essa è più intenta a meditare la dolorosa Passione del Signore
?
L'Abate
Guéranger ci illumina con una interpretazione mistica del Vangelo che veniva
letto in questa Domenica: Come Cristo si nascose dalla furia delle autorità
ebraiche (Giovanni 8:59), così ora è nascosto al mondo per la preparazione del
mistero della sua passione. “Il presentimento di quell'ora terribile (della
passione del nostro Salvatore) porta la madre afflitta (la Chiesa) a velare
l'immagine del suo Gesù: la croce è nascosta agli occhi dei
fedeli.
Le
statue dei santi, sono coperte, perché se la gloria del Maestro è eclissata, il
servo non deve apparire”.
Gli
interpreti della liturgia ci dicono che questa cerimonia di velare il crocifisso
durante il Tempo di Passione, esprime l'umiliazione a cui il nostro Salvatore
stesso fu soggetto: di nascondersi, quando gli ebrei hanno minacciato di
lapidarlo, come è scritto nel Vangelo della Domenica di Passione [Giovanni
8:46-59, Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di Lui. Ma Gesù si
nascose e uscì dal tempio (Giovanni 8:59)].
L'interpretazione
spirituale
Dom
Guéranger continua e ci orienta ad atti di devozione per la Croce: “Due volte
durante il corso dell'anno, cioè, nelle feste di sua Invenzione e della sua
Esaltazione, questo sacro legno sarà offerto a noi perché possiamo onorare il
trofeo della vittoria del nostro Gesù; ora, invece, ci parla delle sue
sofferenze; essa porta con sé un' altra idea, cioè quella della sua
umiliazione”.
Considerando
che, nel Tempo della Passione del Signore, tutte le forze della nostra devozione
devono essere indirizzate alla Croce di Cristo, possiamo essere sorpresi che le
immagini della Croce sono da coprire in questi giorni. Tuttavia, venerare la
Croce non tanto come un emblema di vittoria (come nel Trionfo della Croce), ma
come uno strumento di umiliazione e sofferenza, ci fa render presto conto delle
realtà spirituali che sono rappresentate attraverso la velazione di
essa.
Nella
sua Passione, la divinità del Salvatore nostro è stata quasi del tutto
eclissata, tanto grande era la sua sofferenza. Allo stesso modo, anche la sua
umanità è stata oscurata - tanto da poter affermare attraverso il suo profeta:
Io sono un verme, non uomo (Salmo 21:7).
Il suo
volto e il corpo intero erano così sfigurato dai colpi dei flagelli che il
nostro Gesù era appena riconoscibile! Così, le ferite subito nascondono la sua
divinità e la sua umanità.
Per
questo motivo i veli sulle croci in questi ultimi giorni di Quaresima, stanno a
nascondere il nostro Salvatore sotto il triste panno viola.
Riproduciamo qui lo studio storico offerto da
fr. Edward McNamara, professore di liturgia presso il Pontificio Regina
Apostolorum (tratto da Zenit ):
"Probabilmente deriva da una consuetudine, in
uso in Germania dal IX secolo, di stendere un grande panno davanti all'altare
dall'inizio della Quaresima. Questo tessuto, chiamato “Hungertuch” (stoffa della
fame), nascondeva l'altare interamente ai fedeli durante la Quaresima e non
veniva rimosso, se non durante la lettura della Passione il Mercoledì Santo alle
parole “il velo del tempio si squarciò in due”.
Alcuni autori dicono che c'era un motivo
pratico per questa prassi, in quanto i fedeli, spesso analfabeti, avevano
bisogno di un modo per sapere che si era in tempo di Quaresima.
Altri, invece, sostengono che si trattava di un
residuo dell'antica pratica della penitenza pubblica, a norma della quale i
penitenti erano ritualmente espulsi dalla chiesa all'inizio della
Quaresima.
Successivamente il rito della penitenza
pubblica, cadde in disuso. [...] “Per motivi analoghi, più tardi nel Medio Evo,
le immagini di croci e santi venivano velati fin dall'inizio della Quaresima. La
regola di limitare tale pratica al tempo di Passione è venuta più tardi e non
sembra prima della pubblicazione del Cerimoniale dei Vescovi del XVII
secolo.”
Un'altra possibilità?
Vorremmo proporre un'altra possibilità, che non
necessariamente entra in conflitto con una di quelle di cui sopra.
Può essere possibile che la Chiesa copra le
immagini della Croce in questi giorni, per lo stesso motivo per il quale essa si
astiene dall'offrire il sacrificio della Messa, nel Venerdì Santo.
Vale a dire che, in questo tempo in cui noi
misticamente entriamo nella realtà storica degli ultimi giorni di Gesù , non è
corretto avere il segno sacramentale o l'immagine della Croce presentati ai
fedeli.
In effetti, San Tommaso ci dice che "la
figurazione cessa con l'avvento della realtà. Ma questo sacramento [cioè
l'Eucaristia] è una figura e una rappresentazione della Passione di Nostro
Signore, come sopra indicato. E quindi il giorno in cui si ricorda la passione
di nostro Signore, come fatto realmente avvenuto, questo Sacramento non viene
consacrato." ( ST III, q.83, a.2, ad 2)
Allo stesso modo è bene che, quando l'anno
liturgico ricorda gli eventi che portarono alla Crocifissione, la Chiesa
nasconda le effigi della Croce alla visione dei suoi fedeli.
Bisognerebbe velare, nascondere, cancellare il Novus Ordo...
RispondiEliminaBisognerebbe velare coloro che adorano il rito antico invece di usarlo per adorare solo Dio...
EliminaDio si adora col rito antico, tramandato dagli Apostoli. Il Novus Horror inventato dai protestanti non adora Dio, ma "L'assemblea" che diventa la protagonista dello spettacolo in cui si fa memoria di una Cena.
EliminaAnonimo 19:22, vada a farsi benedire.
EliminaAmico, prima di infangare il Novus Ordo e vivere con la testa in un passato che non tonerà mai più, scendi dal piedistallo ed esci dalla sacrestia.
EliminaI farisei-tradizionalisti non cambieranno mai...sempre e solo rivolti ai riti...e mai verso Dio. Perché il loro dio è il rito stesso (antico come i loro padri farisei di 2.000 anni fa...) e non il Dio Vero.
EliminaAnonimo delle 12:05, non c'è un passato o un futuro, c'è un Sempre, e voi ne siete esclusi. Capisco la tua frustrazione ma la Chiesa Cattolica è questa.
EliminaAncora co sto "Sempre". Fosse per voi, la chiesa sarebbe semplicemente un museo delle cere. Basterebbe entrare in una qualsiasi chiesa medioevale che non abbia subito modifiche (es. A Roma, Santa Maria in Cosmedin o San Clemente) per capire come la liturgia (e i relativi spazi liturgici) siano sempre stati atti a modifiche e rifacimenti. Le risulta che nella chiesa tridentina ci fosse l'ambone? No. Ma nelle chiese medioevali ce ne erano ben due, pensa un po'! Uno per il Vangelo, e uno per l'epistola. E ancora, il pulpito. Elemento tipico della chiesa tridentina, non era conosciuto nelle chiese medioevali. (Tant'è che poi, diversi amboni medioevali furono trasformati in pulpiti). Perché? Perché la liturgia era diversa! Basti guardare i mosaici medioevali per capire come anche le vesti liturgiche fossero diverse (es. non esisteva la pianeta!) La chiesa e la liturgia non è nata con il Concilio di Trento. Né mai nessuno ha affermato che debba rimanere ferma lì. Fatevene una ragione.
EliminaLei è un grandissimo ignorante. Nella chiesa tridentina, sono sue parole, gli amboni ci sono, uno per l'epistola e uno per il vangelo.
EliminaSì, nella chiesa tridentina ci sono gli amboni, come no. Peccato che nella Basilica di San Pietro (chiesa barocca) devono mettere ogni volta un ambone mobile proprio perché non c'è ambone fisso, tantomeno due (visto che non erano previsti, ma le letture le leggeva direttamente il celebrante sull'altare). Mi faccia sapere dunque dove sono tutti questi amboni nelle chiese tridentine, dal momento che la liturgia non li prevedeva (o forse lei non è mai stato alla messa di San Pio V?)
EliminaMolto bene. Se lei quest'estate ha voglia di farsi una vacanza le suggerisco di prendere l'aereo, di portarsi in Sardegna e visitare l'amena cittadina costiera di Bosa, recarsi in cattedrale e farsi cavare gli occhi da due amboni, un pulpito e quanto di più tridentino, unitamente all'inguardabile tappo presbiteriale, si possa trovare in una chiesa tridentina... Questo è solo un esempio. Buon viaggio e buona vacanza con tanti bagni in quello splendido mare.
EliminaOT. Maria SS.ma Madre della Chiesa? Certamente e non solo dal Vaticano II, se è vero, come anch'io ho riscontrato, che ci sono antifone medievali e tropari bizantini che la invocano con questo titolo. Una specifica memoria liturgica appare superflua dunque, come lo sarebbe creare altrettante feste mariane per ciascun titolo delle litanie: lauretane e non solo. Infatti la devozione mariana non ha mai patito di questa assenza per duemila anni. Noi dobbiamo rimanere fedeli all'antica e significativa pratica dell'Ottava di Pentecoste, di cui molti lamentano la soppressione. A che pro tutto questo? Mi sembra evidente: canonizzare l'azione dello Spirito Santo nel Vaticano II, presentato come una novella Pentecoste col preteso frutto mariano.
RispondiEliminaTEOFILATTO
Nel Rito Ambrosiano, invece, la "velazione" delle immagini si effettua il sabato precedente alla prima domenica di Quaresima; inoltre, in questo Rito, non è prevista la "velazione" delle croci.
RispondiEliminaUn saluto,
AMDG
Una bellissima usanza che purtroppo si è persa
RispondiEliminaVoi continuate a rimpiangere ottave, vi fate distrarre da veli e fodere, ma non vi accorgete che in nome della tradizione voi distruggete la comunione col Papa e tra i fedeli. Non capisco come facciate a mantenere queste fodere sugli occhi, che sono le peggiori e prego il Signore affinchè vi converta.
RispondiElimina"Non capisco"
EliminaLo sappiamo.
Non so quale divinità preghi l'anonimo delle 21:14, ma se è una che vuole la distruzione di ciò che Dio ha chiesto e la Chiesa ha infallibilmente confermato, le sue preghiere se le può pure tenere.
EliminaRaccogliamo il sapiente invito di Benedetto XVI: nel novus o nel vetus ordo mettiamo tutto il nostro impegno ad adorare Dio in Spirito e Verità.
RispondiEliminaNel cosiddetto "novus ordo" si può al limite adorare l'uomo. È per quello che è stato creato. Non a caso il prete si rivolge al pubblico invece che a Dio.
EliminaChiedo un chiarimento alla redazione, come si concilia questo uso di velare le immagini e le statue (di qualsiasi tipo) con il fatto che durante la settimana vengono esibite e portate in processione tutte le statue e le immagini che raffigurano le scene della passione (esempio statue dell'ecce homo o gesu morto o Madonna addolorata) ? queste dunque non andrebbero velate ??
RispondiEliminaQuanti adoratori del nuovo rito nato dal Concilio! Mi ricordano i tanti adoratori della Costituzione nata dalla resistenza. Questi ultimi non hanno fatto neppure un giorno la Resistenza e i primi non hanno mai letto la costituzione conciliare sulla liturgia "Sacrosantum Concilium"
RispondiEliminaHai ragione! Fanno pari con quelli che giocano ai piccoli templari andando alle Messe coi rituali più strambi senza avere idea di come fosse la vita nella chiesa prima del concilio.
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