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domenica 6 novembre 2011

Studi cattolici della F.S.S.P.X - Dichiarazioni di don Davide Pagliarini

da La Voce di Romagna del 30 ottobre 2011
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Erano un centinaio ieri pomeriggio all'hotel Carlton i partecipanti al 19° convegno di Studi Cattolici organizzato dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X, la comunità fondata da mons. Marcel Lefebvre ancora in rottura con la Santa Sede pur essendo stati liberati dalla scomunica i suoi vescovi.
La ragione del folto pubblico non è solo nel fatto che gli ipertradizionalisti continuano a crescere in Italia e nel mondo, ma anche perché il tema del convegno - «Il Concilio Vaticano II: mito e realtà» - è quanto mai attuale, nonostante siano passati ormai 50 anni dall'inizio dell'assise ecclesiastica, oggi argomento di studio, discussione, quando non di vero e proprio scontro di pareri discordanti. Il convegno si tiene ogni anno a Rimini, dove ha sede uno dei più importanti centri italiani della Fraternità. E a presiederlo in questi giorni era don Davide Pagliarani, sacerdote originario del riminese, oggi nel ruolo chiave di superiore del Distretto Italia dei lefebvriani.
Don Davide ha parlato del “nodo del problema” interpretativo del Concilio, cioè la “Vera e falsa idea di Tradizione”. “Dobbiamo tornare a un concetto realista della Tradizione”, ci spiega don Davide, “è il dato rivelato al quale io devo adeguarmi”, invece “gran parte della teologia contemporanea sposa il soggettivismo moderno”. Secondo la teologia fermentata già prima del Concilio, che la Fraternità rifiuta, “è la Verità stessa che deve continuamente essere ripensata, rivisitata, non più semplicemente trasmessa”.
Il Papa attende nelle prossime settimane dal superiore generale della Fraternità mons. Bernard Fellay l'accettazione di un preambolo teologico come base per una definitiva riconciliazione.
Il testo è segreto, inutile cercare di sapere qualcosa da don Davide. Ma la sua posizione?
“E' certamente un momento importante - ci risponde -, la volontà e la determinazione della Fraternità è una sola, quella di servire la Chiesa cattolica, apostolica, romana. Una eventuale regolarizzazione canonica che avverrà quando la Provvidenza vorrà, non toglie che allo stato attuale la nostra determinazione è lavorare già per la Chiesa, che consideriamo nostra Madre”.
Presto il ritorno a casa? Noi non siamo mai andati via da casa”, ci risponde con un sorriso negli occhi azzurri don Pierpaolo Petrucci, priore della comunità di Spadarolo dove oggi la tre giorni si
conclude con la messa solenne alle 10,30. Sarà eseguita la Missa Papae Marcelli, capolavoro polifonico di Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Paolo Facciotto

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La Redazione