Un Vescovo cattolico statunitense si oppone espressamente alla Santa Sede e a Benedetto XVI, nonostante (o forse proprio per questo?) sempre più confratelli "anglofoni" stiano apprezzando e attuando gli insegnamenti e le raccomandazioni di Benedetto XVI.
Non si riesce proprio a giustificare o a capire la assurda e illegittima decisione del Vescovo di Great Falls-Billings (U.S.A., Montana).... Scherzavo, si riesce benissimo, anche se per supposizioni. E vediamo allora una serie di motivazioni possibili ai niet dell'Eccellentissimo Mons. Walfel: l'ennesimo capriccio di un vescovo scontento per alcune singole scelte filopapiste dei suoi confratelli (Si veda qui sul rito domenicano antico, qui sullo stop alle chiericehtte o qui sulla parrocchia tradizionale nel Texas istituita dall'arcivescovo)? O Potrebbe essere anche per il malcontento a seguito della nuova traduzione (più ortodossa) del Nuovo Messale in lingua inglese? O ancora l'insopportabile irritazione per le conversioni anche di alcuni anglicani statunitensi a seguito della Costituzione Anglicanorum coetibus?
Sia come sia questa lettera ufficiale è sicuramente una palese e consapevole ("nonostante gli articoli del Motu Proprio", dirà il Vescovo nel testo seguente) avversione al Pontefice, che poco più di 50 anni fa era anche solo impensabile, e, se mai attuata, redarguita a dovere.
Traduzione nostra.
Roberto
LINEE GUIDA PER QUANTO RIGUARDA LA CELEBRAZIONE
DELLA MESSA NELLA FORMA EXTRAORDINARIA
Diocesi di Great Falls-Billings
Nonostante l'articolo 5.2 Motu Proprio Summorum Pontificum (MPSP) al momento non è possibile celebrare nella forma extraordinaria di Domenica e per le feste di precetto nelle parrocchie della diocesi di Great Falls-Billings, come una Messa regolare di obbligo [i parrocchiani in questi casi si possono sottrarsi dalla celebrazione della Messa "reglare" della Domenica o Giorno Santo].
L'indiscriminata commistione di elementi del Novus Ordo con gli elementi della forma straordinaria è ora permessa. Le norme per ogni Forma devono essere osservate correttamente [NB Istruzione sull'applicazione della Lettera Apostolica Summorum Pontificum, n. 24].
Nonostante l'articolo 5.3 del MPSP la celebrazione di Messe rituali (funerali, matrimoni, ecc) in forma straordinaria non è consentito in questo momento nella Diocesi di Great Falls-Billings. Un prete deve contattare il Vescovo in anticipo per chiedere qualsiasi eccezione a questa politica e dimostrare la considerazione pastorale e non imporre la forma straordinaria di una parrocchia in questi casi.
I chierichetti per la forma extraordinaria devono essere adeguatamente formati.
NB: E 'importante ricordare che la forma extraordinaria in genere non consente la partecipazione piena e attiva da parte dell'assemblea come auspicata dal Vaticano II. La forma extraordinaria occupa un posto preciso nella tradizione liturgica della Chiesa, ma non soddisfa i bisogni spirituali della grand parte dei membri della Chiesa di oggi.
Allegato - Istruzioni per l'applicazione della Lettera Apostolica Summorum Pontificum di Sua Santità Benedetto XVI Motu Proprio Data
Promulgato dal Vescovo, Michael Warfel
Agosto 9, 2011
Fonte: lettera ufficiale in pdf della Diocese of Great Falls-Billings via Fr. Z's blog
NB: E 'importante ricordare che la forma extraordinaria in genere non consente la partecipazione piena e attiva da parte dell'assemblea come auspicata dal Vaticano II.
RispondiElimina....e Deo gratias: era ora !
resta da vedere se quella "partecipazione piena e attiva", come CV2 l'auspicava, fosse un bene o un male per la Fede di <span>ogni cattolico</span> (non per l'assemblea condominiale coinvolta attivamente nella Messa....) avviasse ad una vera o falsa devozione al Signore presente nel Santo Sacricficio, e se fosse utile alla salvezza delle anime, che è il fine precipuo per cui Gesù Cristo ha istituito la Santa Messa e fondato la Chiesa !
(mi auguro che l'ecc.mo Arcivescovo possa riuscire a porsi questa domanda e capire quali siano gli effetti di quell'ATTIVISMO .... che li possa vedere con chiarezza, in un giorno non lontano, e così possano ri-aprire gli occhi tanti vescovi d'Italia e del mondo, ancora inchinati davanti al nume CV2....)
<span> La forma extraordinaria occupa un posto preciso nella tradizione liturgica della Chiesa, ma non soddisfa i bisogni spirituali della grande parte dei membri della Chiesa di oggi.
RispondiElimina---------------------------
questa seconda nota indica chiaramente che è ancora molto lunga la strada che tutto il mondo cattolico deve fare, iniziando dai pastori, per ritrovare il VERO SIGNIFICATO delle parole, che si è perso con la profonda alterazione del linguaggio iniziata e promossa dall'ambiguità conciliare, orientata al nuovo culto dell'uomo e all'ANTROPOCENTRISMO nella Liturgia (> homo faber ): infatti, c'è da chiedere all'Arcivescovo,
* quali sono i <span>bisogni spirituali</span> della maggior parte dei membri della Chiesa OGGI ?
> come dire: secondo lui , i bisogni della Chiesa "moderna" sono diversi da quelli del passato?
* ma più precisamente : QUALE sarebbe , secondo l'arcivescovo , il significato della parola
SPIRITUALITA' ? un significato MODERNO forse, che non è quello conosciuto e usato per 19 secoli e mezzo dai comuni parlanti nel mondo cattolico, da tutti i cattolici, piccoli e grandi, a partire dai Padri della Chiesa, passando per tutti i SANTI E MISTICI E MARTIRI CRISTIANI DELLA SANTA CHIESA, che formano la Comunione dei Santi ? ....e che contrasta e rifiuta perciò la spiritualità di tutti quei membri che formano il Corpo Mistico, PRESENTI nella Chiesa, al di sopra e al di là dello spazio-tempo, che ci trascende, essendo fondata nella dimensione eterna, SOPRANNATURALE, mentre QUI ED ORA essa ancora combatte la santa battaglia di S. Paolo ?....la Chiesa Militante di questo momento storico deve avere una spiritualità che NON E' più quella dei secoli passati, secondo lui, dunque: qual è la SANTA MILITIA che Essa oggi è chiamata a svolgere ?</span>
"E 'importante ricordare che la forma extraordinaria in genere non consente la partecipazione piena e attiva da parte dell'assemblea come auspicata dal Vaticano II".
RispondiElimina"In genere": gli è tremata la mano nello scrivere senza un minimo di attenuazione uno sproposito simile. Come dire che per 1800 anni le "assemblee" non hanno partecipato pienamente e attivamente! Pare si stia parlando di un esperimento folle subito accantonato e non di quello che è stato l'unico rito della Chiesa per millenni. Bocciato agli esami di vescovo, si ripresenti a settembre.
E' bello vedere un vescovo scoprire l'acqua calda!
RispondiEliminaAh Ah Ah Ah...Per me a questo vescovo manca qualche rotella!
RispondiEliminaMa, a questo punto sarebbe utile un riepilogo chiaro, onesto e completo delle "scomuniche" con le specifiche motivazioni, che sono state promulgate dalla Chiesa di Roma dal Concilio Vaticano II ad oggi. Sovviene alla mente quel brano delle Lettera del Santo Padre Benedetto XVI ai Vescovi (10 Marzo 2009) a riguardo della remissione della scomunica ai quattro vescovi della Fraternità sacerdotale San Pio X in cui riferisce che
RispondiElimina<span><span>".... Penso tuttavia che non si sarebbero decisi per il sacerdozio se,</span></span>
<span><span>accanto a diversi elementi distorti e malati, non ci fosse stato l’amore per Cristo e la volontà di annunciare Lui e con Lui il Dio vivente..."</span></span>
<span>Un brano che in molti hanno utilizzato per sostenere (fra le righe) che la Fraternità propone un pensiero distorto e malto.</span>
<span>Bene, ma nei confronti di sì alti Prelati dei quali questo lodevole sito ci aggiorna delle loro prodezze, sfide, disubbidienze, devastazioni liturghiche.... o morali (penso la primate dei Salesiani d'Olanda che nella sua posizione ha saputo, sostenuto e disquisito - anche sui media - della legittimità della pedofilia anche da parte di suoi confratelli pubblicamente e per anni ..) possibile che nulla accada mai ? perchè ? Se il Santo Padre è, in ogni sua azione o pronunciamento, fonte Autorevole ed indiscutibile come dobbiamo atteggiarci dinnanzi così palesi omissioni ?</span>
Non solo sembra mancargliene ma non è neanche coerente con quelle che gli restano: cosa significa: "Indiscriminate mixing of elements of the Novus Ordo and elements of the Extraordinary Form is <span>now</span> allowed" ??? I.P.
RispondiEliminarebus sic stantibus, il vescovo non obbedisce al papa. La sua diocesi è di rito romano e dunque non vale quella scusa "fuffa" che il MP non si applica agli altri riti. Ebbene, un Motu Proprio è un ordine cui ogni prelato deve obbedire. Mi aspetto che qualcuno scrivi all'Ecclesia Dei, sennò lo faccio io.
RispondiEliminaDomanda: ma il nuovo messale in lingua inglese verrà adottato anche negli Usa? Non è stato adottato quindi solo dalla conferenza episcopale inglese?
RispondiElimina...e aggiungo, egli dice che in sostanza quella Messa non si può fare anche perchè:
RispondiEliminaI chierichetti per la forma extraordinaria devono essere adeguatamente formati....
ehm... perchè nella forma ordinaria non devono essere adeguatamente formati?
Capisco che il lavoro è doppio a causa della sciatteria e della poca sacralità che si abusa nella messa moderna, ma da qui a trarne una motivazione per non fare quella Straordinaria, ce ne corre...
Beh Signori...anore al coraggio del presule americano! Almeno ha le gonadi per scrivere quello che il 99 % dei vescovi pensano,magari dicono sottovoce ma che in pubblico negheranno sempre,ovunque e comunque. Detto questo una strigliata biblica e un visitatore apostolico,in tempi appena decenti, sarebbero il minimo sindacale.
RispondiEliminaLo dico con la morte nel cuore:NON MI FIDO DEI VESCOVI. Lo dico con il dolore di un figlio...è brutto ma è la triste realtà!
Ohhhhh, che peccato: "<span>la forma extraordinaria non mi consente la partecipazione piena e attiva"? Non mi resta che andare a piangere amaramente davanti al Muro del Pianto! Bahhhhh!!!!!</span>
RispondiEliminaper altro se per partecipazione attiva si intende le solite 4 vecchie che leggono nella noia e indifferenza dell'assemblea la preghiera dei fedeli o la solita sciura Maria che con voce squillante mi canta Pane del cielo sei tu Gesù creando risolini nell'assemblea per le stecche clamorose... direi che la partecipazione nel Novus Ordo è inesistente.
RispondiEliminaQuesto è dimostrato dal fatto che in momenti cruciali della celebrazione c'è totale discrasia tra il comportamento dell'assemblea e la sacralità del rito.
Tutti in piedi per la consacrazione così come tutti in piedi per gli avvisi parrochiali prima della benedizione finale. Ovvio All'Ecco L'Agnello Di Dio che toglie i peccati del mondo tutti seduti!
bella partecipazione.
Per non parlare del Sacerdote che oltre a girar le spalle al Tabernacolo inizia la lettura degli avvisi mentre dietro di lui una vecchia suora sta ancora riponendo il S.S.!!!!
NELLE PAROLE DI QUESTO VESCOVO SENTO RIECCHEGGIARE LE PAROLE DEL VESCOVO DI SASSARI CHE PARLA DI PERICOLO DI COMMISTIONI TRA VECCHIO E NUOVO RITO. A ROMA C'E' QUALCUNO CHE SUGGERISCE SCUSE AI VESCOVI PER RITARDARE LA DIFFUSIONE DEL RITO ANTICO.
RispondiEliminaI VESCOVI CONTRARI SONO SPAVENTATI E NE FANNO UNA QUESTIONE DI VITA O DI MORTE
Ah aggiungo un'ultima scena di partecipazione attiva che spesso vediamo nelle nostre messe domenicali!
RispondiEliminaLa tristezza di vedere il sacerdote che durante l'omelia inizia un tentativo di dialogo con i Bambini dell'assemblea..... Ovvio un fallimento totale.... dove i bambini guardano in terra alle domande del Prete, si nascondono dietro il compagno in stile fantoziano e come ovvio che sia nasce solo imbarazzo.
A noi adulti spetta solo sbadigliatre nell'attesa che il calvario finisca presto.
Il pretesto per non autorizzare la celebrazione della forma straordinaria lo trovano (anche se banale), sempre e comunque! >:o
RispondiEliminaconcordo con questo vescovo, la messa in latino non rispecchia le esigenze della chiesa di oggi. Non possiamo tornare al medioevo. Anche altri vescovi hanno messo delle norme che limitano le messe in latino. Ma se molti fedeli non capiscono il linguaggio liturgico in italiano che cosa volete che ne capiscano in latino, è come parlare l'arabo. Ma finiamola una buona volta.. Questa messa in latino divide i cattolici altro che unirli. Che il Papa si renda conto di questo è ritiri il motu proprio o lo riscriva. Neanche il Papa si può mettere contro la maggior parte dei cardinali e dei vescovi. L'ha fatto e ora si vedono i risultati un gran casino nella chiesa. Benedetto XVI apri gli occhi!!!!
RispondiEliminaE CHIARO CHE QULCUNO SCRIVE USANDO IL MIO NOME......
RispondiElimina<span>Questo vescovo bisogna andare verso il psychiatra.</span>
RispondiElimina3) Detto questo entrambe le forme vanno bene.
RispondiEliminaI modernisti, appena possibile, proclameranno questo 'vescovo', santo (subito o no?), e lo proclameranno patrono dei topi di fogna.
RispondiEliminaTroppi triangolini in quello Stemma Vescovile...ahi...ahi...
RispondiEliminaA questo punto mi aspetto che qualche vescovo emetta un comunicato ufficiale in cui si stabilisce che celebrare con la forma straordinaria porta sfiga !!
RispondiElimina<span> "Ma se molti fedeli non capiscono il linguaggio liturgico in italiano che cosa volete che ne capiscano in latino, è come parlare l'arabo. Ma finiamola una buona volta"</span>
RispondiEliminacaro Maurizio , la liturgia non è per l' uomo ma per Dio !!!!! Manco le basi.....
Il Nota Bene finale dimostra due cose:
RispondiElimina1. questo vescovo non ha letto i documenti del Concilio Vaticano II, in particolare la Sacrosactum Concilium (che per altro è l'unico documento che nel nome fa proprio riferimento al Concilio stesso definendolo Sacrosanti, quindi questi "conciliomani" dovrebbero conoscerlo a menadito);
2. questo vescovo si è bevuto il cervello assieme a tutta la riserva di vin santo nella cantina del palazzo vescovile.
<span>Forse è sempre necessario ricordare e, se del caso, ripetere, che il Vescovo diocesano NON HA alcuna autorità di proibire (o permettere) una qualunque celebrazione VO (non solo l'eucaristia). Il parroco o il rettore della chiesa autorizza la celebrazione, o addirittura celebra secondo il VO; il vescovo può manifestare la sua contrarietà, è ovvio che si debba paralre con il vescovo, MA MAI CHIEDERE A LUI IL PERMESSO DI CELEBRARE, INFATTI DA QUEL MOMENTO SI E' TENUTI A FARE QUANTO EGLI DICE. se il vescovo continua a dichiarare la sua contrarietà, come l'Ordinario di Great Falls, ricorra (il vescovo ricorra) alla Commissione Ecclesia Dei o se preferisce istruisca un procedimento canonico nei confronti del sacerdote... si vedrà!
RispondiEliminaCerto non mi nascondo che i vescovi hanno tanti mezzi, palesi e occulti, per far valere la loro volontà (o i loro gusti)... ma insomma ciascuno si prenda le proprie responsabilità, meglio soffrire facendo il bene che fare il male!
d.a.m.</span>
Perchè questo bravo vescovo non è entrato nella lista alla nostra destra??? (La trahison des clercs)
RispondiEliminaLa liturgia non è per l'uomo ma per Dio.
RispondiEliminaMa ch cavolo dici?
ascolta cosa la Chiesa prega nel IV prefazio:
Tu non hai bisogno della nostra lode, ma per un dono del tuo amor ci chiami a renderti grazie.
Hai mai sentito parlare di Lex orandi Lex credendi?
Se il sacerdote capisce il latino che dica pure la messa in latino, se i fedeli capiscono che ascoltino la messa in latino. Come dice il Papa. Siamo d'accordo. Ma che la messa la dica il Latino uno che il latino non lo sa e neache il fedeli. Per me quella messa e una messa in scena e basta. Il mio pensiero e questo. Se un vescovo restringe la possibilità di dire la messa tridentina e solo per questo.
... Ma scusate mi sorge un dubbio ma il Motu Propio di Benedetto XVI l'avete letto? A sentire da quello che mi rispondete pare proprio di no. Ma e vero a voi non interessa capire quello che gli altri dicono e neache quello che voi stessi dite, a voi interessa dire o ascoltare la messa tridentina senza capire un piffero.
RispondiEliminacaro omonimo a quanto pare per millenovecentocinquantanni la chiesa ha sbagliato meno male che adesso ci sei tu che illumini le menti e rischiari le tenebre-
RispondiEliminaMai sentito parlare dello ius divinum del culto a Dio?
RispondiEliminaChi è che impedisce ai preti di studiare il latino, come tante persone lo studiano? E comunque cos'è che impedisce di partecipare alla S. Messa in latino quando c'è un Messale bilingue e si sa cosa accade?
forse era not allowed?
RispondiEliminacredo che la traduzione inglese sia una per tutti
RispondiEliminacome dire i fedeli sono una massa di scemi. E io che credevo che i modernisti valorizzassero il popolo di Dio!
RispondiEliminaSarei un fesso a pensare solo per un istante questo.
RispondiEliminaVoglio semplicemente dire che tornare alla Messa Tridentina senza se e senza ma, è anacronistico e come voler tornare al medioevo. Possibile che non lo capiate. Il Papa non ha mai pensato a questo nel Motu Proprio, se dite questo non avete letto il testo. La Chiesa di oggi ha bisogno di altro che la Messa Tridentina. Mettetevi l'anima in pace. Se non lo farà questo Papa lo farà il suo successore a mettere una pietra tombale un volta per tutte alla vostra messa Tridentina. Si studierà nei libri di liturgia come si studia la messa gallicana. Metevi l'anima in pace, non fatene un motivo di fede.
Ma scusa che vol dire ius divinum del culto a Dio? Che Dio ha un diritto divino di essere adorato? Certo ha ben diritto ma se capisco ciò che gli dico è meglio, no. Gesù per rivolgersi al Padre non ha usato il greco e neanche il latino, ma l'aramaico che conosceva, non ha detto Pater, ma Abbà. E perchè io non posso rivolgermi a Dio nella mia lingua materna. Come Gesù assaporava nella dolce lingua materna Abbà, perchè io non posso dirgli Padre ? Se dico Pater non è lo stesso. Padre mi suona meglio nel cuore. Posso pregarlo meglio. Non sei d'accordo?
RispondiEliminaSicuramente la redazione provvederà ad aggiornare la lista.
RispondiEliminaAllarme rientrato: http://wdtprs.com/blog/2011/09/development-d-great-falls-billings-document-about-benedict-xvi%e2%80%99s-summorum-pontificum/
RispondiEliminaNon sei mica obbligato ad assistere alle messe in latino V.O., partecipa pure alla messa in volgare, anche in dialetto, se te la celebrano, così capisci ancora meglio il mistero che si celebra, forse, a differenza di Sant'Agostino, ti riuscirà di comprendere anche il mistero della SS. Trinità. Ma perché tanto livore verso coloro che, a buon diritto, amano la liturgia e la Messa di sempre? Usa un po' di più misericordia e comprensione nei loro confronti e non insegnare al Papa a fare il proprio mestiere, dei tuoi insegnamenti, grazie a Dio, non ha proprio bisogno.
RispondiEliminaIo sono favorevolissimo alla messa in latino e non sono un prete. Ma se celebrassi una messa in latino, metteri dei microfoni sull'altare e dei libretti fra i banchi con la traduzione in italiano x seguire la messa.
RispondiEliminaNo? *DONT_KNOW*
Perchè io, appunto nonostante sia favorevolissimo alla messa in latino, quando ci vado non sento proprio niente.
mettere una pietra tombale un volta per tutte alla vostra messa Tridentina.
RispondiEliminapietra tombale ???
"vostra messa...." ???
lei probabilmente non si rende conto delle mostruosità di quanto afferma :
- mettere la pietra tombale sulla Messa di sempre significa mettere la pietra tombale sulla Divina Liturgia istituita da Nostro Signore, opera Diovina, non fatta da mani d'uomo nè da uomo riformabile secondo gusti umano-carnali e mode ideologiche terrene e transeunti;
- dire vostra Messa significa non aver capito nulla di che cos'è la Messa: lei crede che la Messa di S. Pio V sia la bandiera di un partito, una fazione ecclesiale, e che sia "possesso" di qualcuno , anzichè essere di TUTTA Chiesa, dagli inizi e per sempre, poichè derivata da quella istituita da Nostro Signore , consegnata agli Apostoli nell'Ultima Cena e tramandata nei secoli, con naturale sviluppo ma senza alterazione della sua forma-sostanza originaria DIVINA ?
- con tutta evidenza lei proviene dalla nefasta scuola eretica di Kiko&co, che plasma i suoi adepti a queste assurde diaboliche idee e soprattutto inculca in loro l'odio feroce verso l'intera Tradizione, mediante IGNORANZA TOTALE E ABISSALE DI CHE COSA ESSA SIA- e che è in ultima analisi odio verso Gesù Cristo (quello vero, non quello fantomatico-kikiano che porterebbe l'allegria nei vostri riti blasfemi....)
Maurizio: se per lei la messa in latino e' come "parlare in arabo", si ricordi che l'arabo classico e' lingua liturgica islamica per paesi e popolazioni i cui idiomi correnti non c'entrano nulla con l'arabo (persiani, indonesiani, mongoli etc.), cosi' come il sanscrito, anch'esso lingua morta, e' ancora la lingua sacra dei mantra hindu e delle varie tradizioni di buddismo asiatico.
RispondiEliminaQuest'ossessione sul fatto che la lingua sacra debba necessariamente corrispondere con quella dei giornali e della televisione e' un sintomo di ristrettezza mentale.
Tutte le volte in cui mi e' capitato di andare a una messa V.O. ... erano in dotazione: ordinario (cioe' la parte fissa della messa) e foglietto con le letture e le altre sezioni specifiche del giorno, latino-italiano. Dalle sue parti non li forniscono?
RispondiEliminaQuanto ai microfoni, non e' detto che siano indispensabili. Nel V.O. anche il tono della voce e' importante, e la preghiera di consacrazione deve essere sottovoce, possibilmente coperta da musica adatta.
Per Renzo T.
RispondiEliminaMi piace la citazione di S. Agostino, il mio santo preferito dopo S. Francesco. So bene che il mistero di Dio rimane inacessibile. Sono nella fede possiamo avvicinarci a Dio e non nella visone. Se hai letto i miei commenti io non sono contro la messa in latino o messa tridentina. Vorrei che si applicasse alla lettera il Motu Proprio del Papa, e che la messa tridentina, perchè di questo si parla, non sia celebrata com la forma ordinaria. Facendo così si obbligano tutti i fedeli a tornare indietro a danno della partecipazione attiva all'eucaristia. Solo per questo sono d'accordo con questo vescovo che tanto odiate.
Il problema è che questo vescovo non si attiene proprio per niente al SP. Non è in suo potere vietare quanto il Papa ha espressamente concesso.
RispondiEliminaGiusto una precisazione: Gesù pregava in aramaico, ma anche in ebraico, che ai suoi tempi era una lingua morta (è stata "risuscitata in Israele nel XX secolo). Pregò in ebraico anche sulla Croce, quando gridò la famosa frase "Elì, Elì, lema sabachtani?", che i presenti non capirono.
RispondiEliminaAndate a vedere il sito lincato: Pare che il vescovo "malconsigliato" dai suoi collaboratori e sbugiardato su internet si sia gia rimangiato il suo regolamento anti Summorum Pontificum.
RispondiEliminaComunque pare che sia un vescovo neo-con quindi almeno sulla dottrina su posizioni più ortodosse. Preghiamo anche per lui
Con tutto il rispetto, eccellenza: "Aò toppòne!"
RispondiEliminaNon si accalori tanto. Ha capito cben che cosa volevo dire. E poi non ho offeso nessuno, non mi sembra che lei abbia fatto altretanto: 1° considerandomi un eretico; 2° considerando eretico un movimento per altro approvato dall'autorità del Papa. Le rendo noto per sua buona pace che non faccio parte di questo movimento. La pietra tombale a cui mi riferivo non era certo da apporre alla Messa, allora sì che sarei eretico oltre che blasfemo. Questa pietra la vorrei apporre alla vana nostalgia di certi ambiti della Chiesa che sognano il ritono all'antica, messa in latino, spalle al popolo, ecc. ecc. ecc.. Quel sogno che aleggiava all'indomani dell'elezione di Benedetto XVI, ma questi sogni non hanno trovato riscontro nella realta il Papa tedesco non ha ordinato l'indietro a tutta atteso. Detto questo per ennesima volta ribadisco che non sono contrario alla Messa Tridentina, ma che si celebri alla lettera secondo il Motu Proprio del Papa. Dunque messa tridentina forma straordinaria e non ordinaria.
RispondiEliminaVoi amanti della Messa Tridentina, continute ad ascoltarla e celebrarla, l'importante che non vogliate pretendere che tutta la Chiesa torni ad essa.
Quando il messalelatino sensibilizza per la dignità della liturgia allora sono pienamente d'accordo, troppi abbusi ci sono stati e ci sono. Mi stia bene!
Ti sbagli. Il Papa ha dato la possibilità di celebrare la forma straodinaria nei casi che il Papa stesso elenca. Non si può dire a qualuque assembea, solo perchè il prete a voglia di dirla. In certi casi questa voglia è a danno dell'assemblea. Tia sbagli carissimo. Leggi bene... Questo vescovo siccome i suoi preti, o qulache prete, non erano in grado di capire il Motu Propio glielo ha ricordato. Dopo tutto è suo devere oltre che diritto vegliare sul gregge a lui affidato.
RispondiEliminaIl vescovo di Great Falls-Billings SUBITO SANTO!
RispondiEliminaCe ne vorrebbero di questi vescovi con gli attributi.
RispondiElimina"<span>Ce ne vorrebbero di questi vescovi con gli attributi."</span>
RispondiElimina<span>Cioè con corna, zoccoli e coda. Aò toppòni pure a voi due qui sopra!</span>
purtroppo è così.
RispondiEliminainvece prima del motu proprio regnava ordine, disciplina, armonia, la chiesa fioriva, le vocazioni fioccavano, le chiese erano piene di fedeli maturi, consapevoli, teologicamente e liturgicamente competenti. Cavolo, ha fatto un disastro sto Motu Proprio, andare a mettere in crisi una primavera tanto radiosa!!!!!!!!
RispondiEliminaMi piace questo vescovo almeno è sincero e non come altri vescovi, non lo dicono ma la pensano come questo vescovo, hanno solo paura del Papa. Questo non ha paura, e rischia grosso.
RispondiEliminama che paura!
RispondiEliminaSi hanno paura e come!
RispondiEliminaGrande maurizio!!!!!!!!!
RispondiEliminaIl discorso non fa una piega!
RispondiElimina