SABATO giorno 8 Ottobre 2011 alle ore 18:30 ,
Hotel Polo, in Piazza Gastaldi 4, nel quartiere Parioli, Roma
conferenza
"Aborto: eterna tragedia e nuovo referendum" ,
interveranno
Hotel Polo, in Piazza Gastaldi 4, nel quartiere Parioli, Roma
conferenza
"Aborto: eterna tragedia e nuovo referendum" ,
interveranno
Dott. Paolo Deotto, direttore di Riscossa Cristiana
Dott. Marcello Riccobaldi di Militia Christi
Avv. Pietro Guerini - Portavoce nazionale no194
sul nuovo referendum abrogativo della l. 194 in materia di aborto
Dott. Marcello Riccobaldi di Militia Christi
Avv. Pietro Guerini - Portavoce nazionale no194
sul nuovo referendum abrogativo della l. 194 in materia di aborto
si può aderire attraverso il sito www.no194.org che ha raggiunto le 2.500 adesioni, e che ha pianificato la raccolta materiale delle firme, operazione alla quale si procederà quando vi saranno le condizioni per acquisire le 500.000 sottoscrizioni in tre mesi richieste per legge.
Sarebbe la prima volta che in Italia riuscisse ad organizzare un referendum senza l'appoggio dei gruppi parlamentari .
Sarebbe la prima volta che in Italia riuscisse ad organizzare un referendum senza l'appoggio dei gruppi parlamentari .
se prima non cambia la cultura e il cuore della gente, è vano sperare negli umori cangianti delle maggioranze relativiste. Evitiamo ulteriori suicidi politici grazie. Il referendum da vincere era quello che abbiamo perso grazie ai vescovi iscarioti e vigliacchi e ai democristiani, quando la cultura abortista-anticoncezionale non era ancora così forte, e prima ancora quello sul divorzio, altro regalino episcopal-democristiano.
RispondiEliminaAdesso bisogna riconquistare la società. Una persona, una famiglia, una comunità dopo l'altra. Un seminario, una parrocchia, una diocesi dopo l'altra. Non è che Carlo Magno l'abbiano incoronato il giorno dopo la fondazione del primo monastero benedettino, e di san benedetti ne vedo pochini, in giro...
Proporre ORA un referendum del genere è una FOLLIA oltre che un SUICIDIO.
RispondiEliminaUna cosa del genere sarà possibile solo se il popolo italiano si convertirà dalla sua condotta depravata ed ignorante, ma siccome non vedo ancora sintomi di tale conversione è meglio lascar fare al tempo.
ps. Non sostenete in alcun modo l'ipotesi referendaria. Rischia di trasformarsi in un boomerang per il mondo cattolico. Nel 2005 (legge 40) e nel 2007 (Dico) c'era tutto un altro clima, per quello ci è andato bene. ora non ci sono spiragli strategici!
Ho aderito. Grazie per la segnalazione.
RispondiEliminaÈ una battaglia persa? Pazienza, non abbiamo nessuna garanzia di vincere tutte le battaglie, l'unica certezza è di vincere la guerra
Sappiamo ormai tutti che i referendum e le campagne radicali (aborto, eutanasia, droga leggera) sono basati tutti sulle bugie, dette ovviamente con un'aria impegnata e sorridente (ma Solovev, nella sua descrizione dell'anticristo, ci ha lasciato l'immagine non di un caprone brutto e puzzolente, ma di un individuo sorridente e ammaliante)...certamente, a trent'anni dall'approvazione di tale legge, è arrivato il momento di discuterla e combatterla, tuttavia, ci sono purtroppo due elementi che giocano a nostro sfavore, e che, per evitare sconfitte (non nostre umanamente, ma della vita umana) vanno considerati: in primis, l'assenza di leggi e politiche a difesa della vita e della famiglia; senza la difesa della maternità e dell'infanzia, della casa e del lavoro stabile, non può esserci difesa della vita, le famiglie mica campano di aria buona.
RispondiEliminaSecondariamente, la penetrazione e la tolleranza, nell'ambiente cattolico, di idee sbagliate: quanti sono, oggi, quelli che si dicono cattolici e però anche tolleranti o addirittura favorevoli all'aborto? E non sto parlando di pietà e comprensione per il peccatore (c'è a proposito un bell'aneddoto di Maria Simma che riguardava l'anima di una donna che aveva abortito e di un uomo che l'aveva giudicata), ma proprio per il peccato dell'aborto in sè...
Credetemi, è frustrante vedere propri amici e colleghi cattolici, anche catechisti, che ti trattano come un giullare strano per aver distribuito in facoltà del materiale anti-abortista, o per aver parlato pubblicamente a lezione contro l'aborto (mi hanno detto che combatto una battaglia solitaria e personale...); paradossalmente, ho ricevuto molta più attenzione e rispetto, anche senza condivisione delle mie idee, da parte di chi si professava acattolico...
Certamente un convegno e un comitato sono cose buone, ma a parer mio parlare in questo momento di un referendum è controproducente, e lo dice uno che schifa il politically correct e il sorrisino democristiano: non ci sono sponde politiche adatte (e qui parlo indistintamente di destra, sinistra e centro), non c'è più il tessuto sociale ed economico adatto a tutelare la vita umana, non c'è più la stessa idea di difesa della vita e del bene comune...
Questo comitato dovrebbe sì lottare per l'abolizione della 194, ma, prima ancora, dovrebbe proporre politiche sociali forti in difesa della maternità e dell'infanzia: siamo buoni tutti a dire di no, meno a proporre valide (e le nostre, cattoliche, lo sono eccome) alternative...
E, prima di tutto, bisognerebbe ricatechizzare l'ambiente nostro cattolico...
il referendum del 1981, era già esso una presa in giro. In caso di vittoria, avremmo avuto una legge, per certi versi non meno abortista dell'attuale, ma con il marchio dell'origine cattolica.
RispondiEliminaSiamo proprio sicuri che si tratti di una campagna persa in partenza? Ricordo ancora il clima barricadero del 1981: un clima di permissivismo che rientrava in un contesto generale ancora "post sessantottino" in cui era vietato vietare e quindi tutto poteva, meglio doveva essere tollerato. E guai a chi non si omologava... Tempi, per alcuni versi, addirittura peggiori di quelli attuali.
RispondiEliminaOggi, pur nell'attuale contesto carattizzato da relativismo e di indifferenza, ho l'impressione (e spero)che una battaglia sull'aborto possa raggiungere qualche buon risultato: quanto meno quello di indurre il parlamento a rivedere a rivede in senso restrittivo l'attuale normativa. E comunque sarebbe grave non provarci
Concordo!
RispondiEliminaSe anche fosse una battaglia persa, sarebbe comunque un onore l'averla combattuta.
Inoltre rispetto al 1981 le cose sono effetivamente cambiate in meglio: allora il clima sociale era ancora fresco di anni di piombo e i cattocomunisti erano forse più in auge (sia pur già in fase discendente).
In più, trent'anni dopo, gli stessi laici con un po' di buon senso sono in grado di misurare le conseguenze demografiche dell'infame guerra ai bimbi non nati. E magari ci pensano su...
e da quando in qua le battaglie si giocano sul terreno del'avversario, oltretutto senza le stesse armi? E poi, abbiamo così aderito ai miti della democrazia relativista per cui i "ludi cartacei" sono automaticamente "battaglie"? A volte si, a volte no, ma referendum, elezioni e via dicendo sono soggetti a troppe variabili per assere automaticamente meritevoli di essere usati come mezzi per fini così importanti. Di questi tempi, poi.
RispondiEliminaIn questo clima un referendum del genere sarebbe una manna per i nemici della vita innocente e della Chiesa, e chiuderebbe definitivamente la bocca a quei pochissimi politici che qualcosina cercano di farla. Dopo una tale follia, la "volontà popolare" sarebbe sbattuta in faccia a qualunque vescovo, qualunque ministro e qualunque medico cattolico. Al contrario di chi vinse il referendum sul divorzio e l'aborto, noi non abbiamo la possibilità di bombardare PER ANNI la gente con milioni di ore di TV piene di falsi "casi pietosi", "esperti" e via dicendo, non abbiamo modo di cambiare il clima culturale così rapidamente e ci possiamo scordare la collaborazione dei vescovi e del 90 per cento dei parroci. Se fossi Pannella, penserei seriamente a dare una mano a raccogliere le firme per questa pazzia.
Quanto alla presunta vittoria sulla legge 40 - già di per sè non esattamente una legge "buona", anzi, ma almeno restrittiva di un male che comunque permette - lì si trattò di un referendum proposto DAL NEMICO contro il quale abbiamo potuto giocare sull'ASTENSIONE di una grande parte della gente cui non frega nulla di queste cose, unitamente agli sforzi eroici dei nostri bioeticisti, dei movimenti e qualche isolato parroco, qualche vescovo che trovò la voce ma sempre in due contro mille su TV radio e giornali. MA giocavamo su un terreno a noi parzialmente favorevole e una partita non iniziata da noi e facilitata dalla presunzione del nemico. Date retta a chi queste bataglie le ha fatte tutte. Qui saremmo noi i presuntuosi, e dovremmo mobilitare una maggioranza che vada attivamente a votare, non che vada semplicemente al mare o se ne stia a casa. Insomma faremmo lo sbaglio dei radicali e di Repubblica con la legge 40. Sai che soddisfazione, allora, per aver combattuto, e perso, la presunta "battaglia"? Mica si fanno per togliersi delle soddisfazioni, queste cose.
Queste cose si fanno a coronamento di un clima culturale e politico montante a favore nostro, o - come con la legge 40 - giocando in contropiede sugli sbagli avversari e solo se i vescovi danno chiari segni di voler combattere (almeno qualcuno di quelli importanti). Ma così, di punto in bianco, senza nessuna preparazione strategica, è da matti. Prima si cambiano I cuori, poi la società. All'utopia per decreto legge e plabisciti ci credono gli eredi dei giacobini.
Ripeto: non dico che non si possano usare questi mezzi, tutt'altro. Dico che non ci sono le condizioni hinc et nunc e che sarebbe una gravissima responsabilità morale fare un ulteriore favore al nemico, anche perchè tra vescovi e politici, già me l'immagino le coltellate alle spalle che ci darebbero (esperienza già fatta, grazie).
i tempi per un referundum non sono ancora maturi.
RispondiEliminaD'accordo su ogni parola che hai scritto!
RispondiEliminaintanto milioni di bimbi son morti e continuano a morire nell'indifferenza.
RispondiEliminae continueranno a morire anche di più con queste pazzie suicidarie. Non so a quante manifestazioni antiabortiste hai partecipato, quanti centri di aiuto alla vita hai sostenuto, quante ragazze hai aiutato e convinto a non abortire, quante bastonate hai preso da comunisti e radicali che difendevano il diritto a uccidere l'innocente: io e tanti altri, modestamente, più di qualcuna e sono 30 anni che cerchiamo di far girare il vento trattati da vescovi e politici - inclusi alcuni di quelli che hanno fatto carriere come "pro-vita" - come dei romipscatole fissati.
RispondiEliminanon è perdendo altri referendum senza prima preparare la base sociale e culturale per vincerli che si salvano i bambini innocenti. Una sconfitta adesso anzi darebbe il via a un ciclo di estremismo zapateriano sui temi bioetici.
E che cosa ci sarebbe da perdere? Il referendum, probabilmente: il che significherebbe che, per 10 anni,non se ne potrebbe proporre uno simile; ma qualcuno pensa seriamente che in 10 anni cambierebbe qualcosa? Allora meglio porre il problema e magari perdere ma avendo conquistato qualche adesione in più che continuare a tacere in attesa di tempi migliori: i tempi migliori vanno costruiti e non credo che "starsene buoni" porti a qualche risultato
RispondiElimina<span>E che cosa ci sarebbe da perdere? Il referendum, probabilmente: che significherebbe, per 10 anni,non poterne proporre uno simile (con la possibilità del parlamento di intervenire comunque); ma qualcuno pensa seriamente che in 10 anni cambierebbe qualcosa? Allora meglio porre il problema e magari perdere, avendo conquistato qualche adesione in più, che continuare a tacere in attesa di tempi migliori: i tempi migliori vanno costruiti e non credo che "starsene buoni" porti a qualche risultato positivo
RispondiElimina</span>
E' vero che ora gli italiani, dopo averla assaggiata, sarebbero più propensi a levarsi di torno l'aborto, così come i figli di divorziati voterebbero in massa contro il divorzio.
RispondiEliminaMa si è in una fase estremamente delicata, in cui ci sono ancora troppe incertezze, troppa ignorazna in bioetica e soprattutto sta, forse inevitabilmente, per tornare al potere il blocco ideologico che difende a priori la 194.
Bisogna avere la maturità di aspettare.
E poi, francamente, basta andare addosso ai vescovi, figli del loro tempo come noi, facendo di tutta un'erba un fascio. Il card. Scola, dal 9 settembre nostro arcivescovo, è forse paragonabile a Bettazzi? Certe cose non cambiano da una sera alla mattina. Ci vuole il suo tempo.
Ricordate il brano del Vangelo: "gettate le reti" e queste contro ogni speranza si riempirono di pesci? Nulla è impossibile a Dio, e il popolo di Dio, , quello che Lo adora in spirito e Verita' deve saper sperare cio' che non e' umanamente sperabile, confidando nella promessa di Cristo "non sarete soli".
RispondiEliminaIo penso che mai come ora ci siano state tante associazioni, movimenti, siti e libri che parlano di difesa della vita... Eppure sembra che non parliamo lo stesso linguaggio. Come mai ? Credo che se unissimo le forze e pregassimo assieme scopriremmo che il corpo mistico di Cristo è piu' vivo che mai ! Dunque coraggio, non abbattiamoci!
RispondiEliminaDa quando ho la maggiore età combatto in ogni modo contro l'aborto, un crimine orrendo che ha già ucciso più di un miliardo di innocenti. Se ci sarà un referendum sarò prontissimo a fare la mia parte in ogni modo possibile, però sono d'accordo con chi dice che dobbiamo ancora preparare bene il terreno, sappiamo che i nemici della vita sono maestri di mezogne e hanno quasi tutti i media e la mentalità corrente dalla loro parte...ma ricordate le balle fotoniche di Pannella sul numero di aborti clandestini, sparava cifre ridicole a cui non avrebbe creduto nemmeno un bambino in grado di fare 1+1: ma i giornali propagandavano le sue menzogne come pura verità...Dobbiamo prima far conoscere la verità con forza e con coraggio e i vescovi e sacerdoti devono avere il coraggio di parlare con chiarezza di queste cose, come fa il nostro Papa, non tacere sempre e fare le solite prediche scontate e anonime sul consumismo che tanto non davano fastidio a nessuno... Vogliono (e vogliamo) piacere a Dio o ai salotti buoni??? Noi cattolici (e sacerdoti e vescovi in testa) dobbiamo avere sempre chiara questa domanda: se riusciremo a fare ciò allora avremo la possibilità di giocarci il referendum con qualche speranza, altrimenti temo che i nemici della vita vinceranno ancora! PS dovremmo imparare dai polacchi, lì la difesa della vita è davvero sentita (ed ha i suoi meriti indiscutibili per questo anche Giovanni PAolo II)
RispondiEliminaConcordo. Nessuno ha nulla da perdere, men che mai i bambini uccisi - in attesa di tempi migliori - a migliaia
RispondiEliminaSono un operaio dell'ultim(issima) ora, che si è lasciato convertire da Nostro Signore Gesù dopo averGli opposto vent'anni di ostinata indifferenza.
RispondiEliminaE ciò è successo dopo aver avuto la grazia di aver aperto gli occhi sulla gran parte delle Matrici di Peccato e di Menzogna nelle quali siamo tutti, credenti e non, più o meno grandemente immersi. Specialmente in questa parte di mondo che diciamo "occidentale", evitando -con un inconscio sussulto di onestà- di definirla "cristiana".
Ho deciso di impegnarmi in prima persona nella lotta per abolire, senza se e senza ma, l'abominevole legge 194. Aderendo al comitato referendario e facendolo conoscere ai miei amici e conoscenti (la maggior parte dei quali ancora non credenti)
Qualche tempo dopo, l'avvocato Pietro Guerini mi ha proposto di assumere il ruolo di referente del comitato referendario per un'intera provincia.
E, dopo aver effettuato il necessario discernimento e dopo averlo incontrato personalmente, ho risposto di sì.
Per quanto, in tutta la mia vita, non mi sono mai impegnato in politica o nel volontariato.
E non abbia, ritengo, quasi nessuna delle doti personali comunemente ritenute necessarie per simili impegni.
Detto questo, e specificato che ho rimesso interamente questo mio impegno nelle Mani più capaci ed affidabili che vi siano: le stesse che per prime hanno carezzato la Pelle tenerissima e dolcissima del Bambino che trentatrè anni dopo avrebbe dato fino all'ultima stilla del Suo preziosissimo Sangue per la salvezza di tutti coloro che a tale Salvezza avrebbero detto di SI';
sono a cercare di spiegarvi il motivo per cui, come cristiani e come esseri razionali, non possiamo non essere per l'abolizione QUAM PRIMUM di questa abominevole legge.
Perdonate, se ho scritto: "come cristiani e come esseri razionali". Sembrerebbe alludere ad una sorta di opposizione.
In realtà, un cristiano è "logico" per definizione, in quanto seguaci del Logos fattoSi Carne e Sangue, per Amore nostro (per quanto nella Chiesa vi siano sempre stati, purtroppo, cristiani illogici. E che in quanto tali hanno fatto notevolissimi danni. Ma Gesù ce lo ha detto chiaramente che grano e zizzania avrebbero convissuto fino a che Lui Stesso fosse venuto a fare la Raccolta).
Come cristiani e come esseri razionali, non può non sfuggirci che è in atto un vero e proprio "assalto alla Creazione".
Siamo arrivati a parlare di e/o ragionare su e/o codificare nelle leggi umane, oggi: clonazione umana; ibridazione tra uomo e animali; matrimonio tra omosessuali, con contestuale diritto all'adozione/concepimento in vitro; eutanasia (a quando quella imposta, per abbreviare le sofferenze e/o alleviare il carico sulla comunità?); pedofilia-non-necessariamente-un-reato.
E mi fermo, volutamente, qui.
Ma la domanda, semplice semplice, è: qual è stato l' "innesco" di questa spirale a scendere?
Innesco in senso quantomeno cronologico, per non dire causale?
Per quanto mi risulta (e, se sbaglio, vi prego di correggermi) è stato proprio il riconoscimento legale (ma che non l'ha mai reso, ovviamente, legittimo: né di fronte agli uomini che non hanno rinunciato ad esercitare il retto uso della Ragione né tantomeno di fronte a Dio ed alla Sua Legge Naturale) concesso alla possibilità di sopprimere i concepiti, all'interno della pancia delle loro mamme.
E' stato l'aborto legale, il "piede di porco" (o, forse, di capro), con cui si è iniziato a svellere, dalle fondamenta, la Legge Naturale che portiamo scritta nei nostri cuori e che, più o meno, viene accolta e riconosciuta in tutte le culture e tradizioni umane.
E che, tantopiù, dovrebbe trovare piena attuazione e riconoscimento nella Cristianità.
Che, guarda caso, da quando si è accettato come possibile e non sanzionato da alcuna [...]
Sono un operaio dell'ultim(issima) ora, che si è lasciato convertire da Nostro Signore Gesù dopo averGli opposto vent'anni di ostinata indifferenza.
RispondiEliminaE ciò è successo dopo aver avuto la grazia di aver aperto gli occhi sulla gran parte delle Matrici di Peccato e di Menzogna nelle quali siamo tutti, credenti e non, più o meno grandemente immersi. Specialmente in questa parte di mondo che diciamo "occidentale", evitando -con un inconscio sussulto di onestà- di definirla "cristiana".
Ho deciso di impegnarmi in prima persona nella lotta per abolire, senza se e senza ma, l'abominevole legge 194. Aderendo al comitato referendario e facendolo conoscere ai miei amici e conoscenti (la maggior parte dei quali ancora non credenti)
Qualche tempo dopo, l'avvocato Pietro Guerini mi ha proposto di assumere il ruolo di referente del comitato referendario per un'intera provincia.
E, dopo aver effettuato il necessario discernimento e dopo averlo incontrato personalmente, ho risposto di sì.
Per quanto, in tutta la mia vita, non mi sono mai impegnato in politica o nel volontariato.
E non abbia, ritengo, quasi nessuna delle doti personali comunemente ritenute necessarie per simili impegni.
Detto questo, e specificato che ho rimesso interamente questo mio impegno nelle Mani più capaci ed affidabili che vi siano: le stesse che per prime hanno carezzato la Pelle tenerissima e dolcissima del Bambino che trentatrè anni dopo avrebbe dato fino all'ultima stilla del Suo preziosissimo Sangue per la salvezza di tutti coloro che a tale Salvezza avrebbero detto di SI';
sono a cercare di spiegarvi il motivo per cui, come cristiani e come esseri razionali, non possiamo non essere per l'abolizione QUAM PRIMUM di questa abominevole legge.
Perdonate, se ho scritto: "come cristiani e come esseri razionali". Sembrerebbe alludere ad una sorta di opposizione.
In realtà, un cristiano è "logico" per definizione, in quanto seguaci del Logos fattoSi Carne e Sangue, per Amore nostro (per quanto nella Chiesa vi siano sempre stati, purtroppo, cristiani illogici. E che in quanto tali hanno fatto notevolissimi danni. Ma Gesù ce lo ha detto chiaramente che grano e zizzania avrebbero convissuto fino a che Lui Stesso fosse venuto a fare la Raccolta).
Come cristiani e come esseri razionali, non può non sfuggirci che è in atto un vero e proprio "assalto alla Creazione".
Siamo arrivati a parlare di e/o ragionare su e/o codificare nelle leggi umane, oggi: clonazione umana; ibridazione tra uomo e animali; matrimonio tra omosessuali, con contestuale diritto all'adozione/concepimento in vitro; eutanasia (a quando quella imposta, per abbreviare le sofferenze e/o alleviare il carico sulla comunità?); pedofilia-non-necessariamente-un-reato.
E mi fermo, volutamente, qui.
Ma la domanda, semplice semplice, è: qual è stato l' "innesco" di questa spirale a scendere?
Innesco in senso quantomeno cronologico, per non dire causale?
Per quanto mi risulta (e, se sbaglio, vi prego di correggermi) è stato proprio il riconoscimento legale (ma che non l'ha mai reso, ovviamente, legittimo: né di fronte agli uomini che non hanno rinunciato ad esercitare il retto uso della Ragione né tantomeno di fronte a Dio ed alla Sua Legge Naturale) concesso alla possibilità di sopprimere i concepiti, all'interno della pancia delle loro mamme.
E' stato l'aborto legale, il "piede di porco" (o, forse, di capro), con cui si è iniziato a svellere, dalle fondamenta, la Legge Naturale che portiamo scritta nei nostri cuori e che, più o meno, viene accolta e riconosciuta in tutte le culture e tradizioni umane.
E che, tantopiù, dovrebbe trovare piena attuazione e riconoscimento nella Cristianità.
Che, guarda caso, da quando si è accettato come possibile e non sanzionato da alcuna [...]
Signori, amici, fratelli: qui sono stati uccisi (e nel modo peggiore possibile: sventrati, fatti a pezzi, bruciati vivi, soffocati: esattamente come succedeva ai primogeniti ebrei in Egitto sotto il potere maligno del Faraone che aveva deciso di opporsi a Dio) ben 5 milioni di bambini e bambine italiani, negli ultimi 33 anni.
RispondiEliminaUn terzo di generazione.
E vi sono almeno 4 milioni di madri che si portano, indelebilmente (e chi ha mai fatto una costellazione familiare lo sa), questa rimorso e questa cicatrice nella parte più profonda di sé.
E che non avrebbero fatto ricorso (nella loro stragrande maggioranza) a questa misura estrema se essa non fosse stata legalmente possibile.
5 milioni di bambini e bambine, in Italia.
1 miliardo, nel mondo (dal 1921, da quando la Russia sovietica, prima nazione in assoluto, rendeva legale l'aborto: forse che la Madonna, a Fatima, non si riferiva anzitutto a questo, quando ha tentato di avvisarci degli errori che dalla Russia si sarebbero diffusi in tutto il mondo?)
1 miliardo di possibilità, di potenzialità, di doni, di talenti, a cui è stata negata la possibilità di esprimersi.
Oggi, così come l'evoluzionismo è sempre più SCIENTIFICAMENTE sbugiardabile, è altresì SCIENTIFICAMENTE sbugiardabile la tesi che fino ai tre mesi si sia in presenza di un mero "ammasso di cellule".
La moderna biologia ha scoperto, quasi suo malgrado, che fin dal primo giorno del concepimento si avvia una dialogo serrato, di indescrivibile bellezza, quasi una danza, tra il corpo e la psiche della madre ed il corpo e la psiche (e, come cristiani, dovremmo saperlo che l'anima è INFUSA al momento del concepimento: quando cioé si genera lo ZIGOTE) del concepito.
Quanti uomini e quante donne non sono, semplicemente, informati di ciò?
Quanti genitori non hanno mai riflettuto (né nessuno si è mai preso la briga di prospettarglielo) che i bambini da loro così vividamente amati erano già, tutti, in quella prima cellula? E che, semplicemente, non starebbero a dargli la gioia che gli danno se avessero preso la decisione di abortire?
Quanti uomini e quante donne (appartenenti alla categoria di coloro che per sé non lo farebbero mai ma non vedono il motivo per cui bisogna vietarlo a coloro che ritengono, in piena coscienza, di farvi ricorso) non hanno mai visto le IMMAGINI di un aborto (sia dall'esterno, dal punto di vista del medico abortista; che dall'interno, ottenute ecograficamente, ed in cui è possibile osservare le reazioni del bambino prima di essere dilaniato: che in tutti i modi che gli sono permessi cerca di opporsi e di sfuggire dalla sonda che lo sta per uccidere), con la loro innegabile e incontestabile carica di violenza e di morte? O le foto dei bambini abortiti (o dei resti di essi)?
Quanti uomini e quante donne non hanno mai riflettuto sull'enorme divario esistente tra diritto negato (quello del bambino alla vita) e diritto affermato (quello della madre a "gestire" appieno la propria maternità, fino al paradosso di negarla del tutto)?
Ad ogni contro-argomentazione fallace e strumentalizzante (una classica, ad esempio, è quella che vorrebbe giustificare l "aborto terapeutico": perché volete essere così crudeli da far nascere un poveretto destinato all'infelicità, a causa di una malformazione genetica rilevabile sin dalla primissima gravidanza?), il Padre ci fornisce, sempre, una risposta: precisa e concreta.
E Stephen Hawking (colui che ha spinto la Mente al limite della frontiera dell'Universo, per cercare di capire cosa c'è "al di là": e che lo ha fatto stando da sempre in carrozzella, assolutamente incapace di alcun movimento se non qualche lieve contrazione del collo) è una risposta vivente all'argomentazione -satanica- suddetta.
O, per coloro che preferissero un [...]
Ma, mi si potrebbe dire: Gianna Jessen è protestante, e magari appoggia l'azione violenta dei gruppi anti-abortisti estremi. Che, anche senza arrivare a ferire/uccidere i medici abortisti, si ritrovano davanti alle cliniche abortiste per infamare e colpevolizzare e traumatizzare le madri che vi entrano (e che di lì a qualche ora non lo saranno più, madri).
RispondiEliminaSono d'accordo. Questi sono metodi da "protestante".
Dimostriamoci, a fatti e non a parole, cattolici. Anche nell'azione concreta con cui si dà battaglia al male.
Il male non lo si sconfigge con un male di ordine diverso.
E la violenza non la si sconfigge con altra violenza (e quella psicologica è molto spesso più cruenta di quella fisica).
Dimostriamoci cattolici, in questa lotta.
Anzitutto, utilizzando ciò che la legge umana ci mette a disposizione (e non si sa ancora per quanto tempo).
E poi nella volontà di proporre e testimoniare, appellandoci alla parte buona (che c'è pressoché sempre) delle persone che, purtroppo, sono nell'errore e nel buio.
Perché, dovremmo saperlo, l'accensione anche di una sola candela, dissipa le tenebre più fitte.
Infine, perché sia ben chiaro a tutti (ad iniziare da Ospite, che si manifesta quasi come un professionista degli equilibri politico-strategici tra Stato e Chiesa, al punto da far pensare che vi partecipi direttamente o sia comunque contiguo a chi vi partecipa): come comitato no194, abbiamo perfettamente messo in conto che l'opposizione più feroce e finanche avvelenata (e, per noi, sicuramente più dolorosa) verrà non dai laicisti alla Pannella ma proprio da coloro che dovrebbero essere, apparentemente, naturali compagni in questa battaglia.
Verrà da molte, moltissime, associazioni cattoliche, specialmente quelle che si ostinano (spero per loro, in buona fede) a credere possibile una "piena attuazione" della 194.
E verrà da molte, moltissime gerarchie vaticane, che si sono purtroppo scordate di tante, troppe parole di Gesù, Colui che dovrebbe essere il riferimento costante delle nostre vite di credenti in quanto Unico Maestro oltre che Salvatore: con cui Egli ci invita sistematicamente a non affidarci ai nostri, personali e fin troppo umani, calcoli, supposizioni, strategie e, in ultima istanza, volontà. Ma, ad una Volontà ben più grande e ben più apportatrice di Bene, di Bello e di Giusto: quella del Padre.
Rispetto alla Quale (essendo Essa così spesso irriducibilmente inassimilabile alle categorie, prettamente umane, del "conveniente" e dell' "opportuno") è fin troppo facile, per tutti, pensare di saperne di più; e di voler "mettersi davanti", per fare meglio.
Se è così, però (ed è così per quasi tutti i credenti, in almeno un momento della loro vita) che ci possano inondare le lacrime di pentimento come ne fu inondato Pietro, dopo che egli si ritrovò destinatario di quel severissimo ammonimento di Gesù: "Mettiti dietro di me, Satana!"
La battaglia è iniziata.
Ed è una battaglia voluta da Dio.
Gli schieramente in campo sono assolutamente sproporzionati, a tutto vantaggio di coloro che -attivamente o passivamente- lavorano per l'Avversario di Dio.
Umanamente, è una battaglia impossibile da vincere.
Ma, lo sappiamo bene (o dovremmo saperlo): cio che è impossibile all'uomo, è possibile a Dio.
Che la Pace e la Gioia di Gesù e di Maria siano con voi.
+Christus Vincit+
"Chi cerca la verità, lo sappia o no, cerca Dio" (Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein)
"In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario" (George Orwell)
"Smascherare la Massoneria è vincerla" (Leone XIII)
"Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gesù di Nazareth)
Dici:
RispondiElimina"<span>Questo comitato dovrebbe sì lottare per l'abolizione della 194, ma, prima ancora, dovrebbe proporre politiche sociali forti in difesa della maternità e dell'infanzia: siamo buoni tutti a dire di no, meno a proporre valide (e le nostre, cattoliche, lo sono eccome) alternative...
E, prima di tutto, bisognerebbe ricatechizzare l'ambiente nostro cattolico..."</span>
Il comitato no194 nasce, come dice il nome, per raccogliere le firme per l'abolizione, sic et simpliciter, della 194.
Che sia altresì necessario organizzarsi per realizzare la Dottrina Sociale della Chiesa; o, quantomeno, perché sia data espressione legislativa ad una vera e piena tutela della famiglia, sono totalmente d'accordo.
Ma iniziamo a tappare la falla principale, prima di cercare di cambiare la direzione della nave.
Fino a prima della conversione, ero convinto che fintantoché non si prendeva di petto la questione della moneta-debito (quella con cui ci tengono incatenati tutti, credenti e non), tutto il resto era pura e semplice distrazione.
Oggi, da credente, mi è chiaro che ci si deve unire per affrontare ciò che ha prodotto il massimo degrado della convivenza civile nel più breve tempo possibile (laddove la moneta-debito esiste da almeno 300 anni), per il fatto puro e semplice che è un continuo e costante versamento di sangue totalmente innocente, che chiede vendetta di fronte a Dio.
Poi, una volta raggiunta una "massa critica" sul fronte della lotta all'aborto, sarà molto più semplice affrontare tutte le altre "strutture di peccato".
Lodevole iniziativa che supporterei volentieri, se non fosse che il form d'adesione nel sito è a dir poco mal fatto.
RispondiEliminaVedrò se ricorrere al modulo cartaceo e spedirlo.
Dice Gesù (Mt 5,13-16):
RispondiElimina"Voi siete il sale della terra;ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non puo' restare nascosta una città che sta sopra un monte, ne' si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchè vedano le vostre opere buone e raendano gloria al Padre vostro che è nei cieli".
LA DOMANDA SORGE SPONTANEA...NOI SI LAVORA IN QUESTO MODO NELLA VIGNA DEL SIGNORE?
E' gia' finito questo blog?? continuiamo a parlare , a scambiarci le nostre opinioni, le nostre conversioni...siamo vivi, pur sotto le macerie e i calcinacci del male che hanno soffocato noi tutti...sarebbe una pazzia non cercare di uscirne, di salvare chi è ancora vivo, proprio come dopo un terremoto di proporzioni immani, che forse non ha ucciso il corpo, ma sicuramente ci ha reso morti dentro...help!
RispondiEliminaVorrei rispondere ad alcuni punti che emergono dagli interventi che ho letto finora:
RispondiEliminaL’iniziativa promossa dal Comitato NO194 contro la legge abortista non è una iniziativa cattolica, in quanto la soppressione di un feto è un’azione contro la vita e contro natura che può ripugnare alla coscienza di qualsiasi uomo, anche ateo.
E’ ovvio che le persone più sensibili a questo tema siano i cattolici e che le maggiori adesioni vengano da loro, ma non per questo il Comitato NO194 deve sentirsi responsabile di eventuali riflessi negativi sul mondo cattolico in caso di esito sfavorevole dell’azione referendaria, in quanto i cattolici che vi hanno aderito sono assolutamente determinati a promuovere il referendum e sarebbero molto più delusi se si abbandonasse l’iniziativa che se, la stessa, si concludesse con una sconfitta.
I cattolici che non aderiscono all’iniziativa referendaria sono in genere condizionati dal pensiero relativista e in parte appartengono a coloro che, avendo creduto nel referendum del 1981, non hanno ancora superato il trauma della sconfitta e non si sentono preparati<span> </span>ad affrontare una eventuale ulteriore sconfitta.
L’iniziativa promossa dal Comitato NO194 contro la legge abortista è apolitica e apartitica, non intende chiedere o avvalersi della collaborazione (se non spontanea) di partiti politici o di parlamentari, in quanto è chiaro che i politici non hanno alcun interesse a sostenere un’iniziativa così largamente impopolare. Né coloro che sono stati eletti in rappresentanza specifica del mondo “pro-vita” sono interessati a questa iniziativa, perché evidentemente, in caso di vittoria, temono di rimanere disoccupati e preferiscono la rendita di posizione di un servizio permanente effettivo in favore di una “prospettiva” piuttosto che la realizzazione concreta di un atto di giustizia verso individui totalmente indifesi quali sono i feti.
È vero, sarebbe corretto far precedere il referendum da una campagna rieducatrice della società al rispetto della vita, ma la cultura della morte è troppo ramificata e ben propagandata perché si possa pensare di ottenere qualche risultato in tempi ragionevoli, non sono la volontà e la pazienza che mancano, quello che manca è il cuore di lasciare che migliaia di bambini vengano soppressi ogni anno, mentre noi siamo impegnati in una campagna educatrice il cui esito non è scontato.
Chi sono i nemici della vita e di questa iniziativa referendaria ? In primis la cultura della morte che pervade la nostra società, inoculata ad arte da gruppi di potere che vogliono il controllo di tutta l’umanità, e per secondi, purtroppo, i nostri amici, cioè tutta la galassia “pro vita”, ma sarebbe più corretto dire i responsabili di quei movimenti.
Le maggiori obbiezioni degli appartenenti a questi gruppi sono le stesse che ho letto in questo dibattito e a mio avviso sono generate da un certo disorientamento provocato dall’improvvisa comparsa sulla scena dell’iniziativa referendaria del Comitato NO194, da un risvolto psicologico che porta a sentire il Comitato come un’entità competitiva rispetto la loro trentennale attività “pro vita”, una sorta di ingerenza nell’esperienza maturata in tanti anni di servizio.
In realtà il Comitato NO194 riconosce l’impegno profuso in questi anni dai movimenti in difesa della vita, ma vuole promuovere un atto più radicale per poter annullare dalle coscienze il concetto che ciò che è legale è anche giusto e poter salvare un numero elevato di vite umane.
Credo, e con me molti di quelli che hanno firmato l’adesione al Comitato NO194, che sia un dovere combatterle certe battaglie indipendentemente dall’esito, perché nell’uomo c’è [...]
Penso che sia necessario prepararsi ad una nuova battaglia referendaria.
RispondiEliminaSenza euforismi fuori luogo,ma senza neppure disfattismi,pessimismi,tatticismi estenuanti ed inconcludenti che ormai hanno stancato...
Ovviamente,nessuno organizza un referendum contro l'aborto legalizzato in tre mesi,va e stravince.
Il compito primo del comitato NO alla 194 è di costruire la rete necessaria nella società italiana,(non solo cattolica ma anche cattolica),gruppi nelle città,gruppi nelle provincie,nelle regioni,raccogliere adesioni,formare militanti,ridare linfa alla battaglia fondamentale per un nuovo umanesimo cristiano che non possa più prescindere dalla difesa della vita innocente.
Il comitato NO alla 194 sa bene che,usando una metafora militare, questa non è una cavalcata trionfale contro il nemico,ma l'inizio di un lungo assedio alla cultura radicale e disumanizzante del mondo contemporaneo.Prima si stende il piano,poi si arruolano i volontari,poi si studia il terreno,si decide come e dove e quando agire ,con quali macchine d'assedio ,si scavano trincee ,si fa provviste e si cura la logistica ,si studiano i punti deboli nelle mura da espugnare,si progettano gallerie da scavare ecc.
Non abbiamo fretta e confidiamo nel fatto che le vie del Signore sono infinite.
Del resto,se per sventura perdessimo questa battaglia,le cose in tema di aborto non potrebbero comunque peggiorare più di come sono adesso,i politici se ne fregherebbero (come fanno oggi),gli aborti continuerebbero(come accade oggi).
Eppure noi sapremo che siamo capaci di scendere in campo .
E gli alfieri della cultura della morte potranno sapere che i movimenti in difesa della vita sanno essere pericolosi anche dal punto di vista organizzativo .
Che aspettate?Che Gerico crolli da sola ...?
Testa bassa ,schiene curve e scavare,scavare le trincee...le mura sono ancora lontane,ma se vogliamo raggiungerle bisognerà pure cominciare a metterci in marcia...