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mercoledì 11 maggio 2011

Vescovo nuovo, eresie vecchie


Mons. François Fonlupt

Volete capire in meno di 30 secondi se il prelato che vi trovate di fronte è modernista? Certo, basterebbe un colpo d'occhio al pullover o alla giacchetta grigio-topo con crocetta al bavero per capirlo; ma c'è un altro sistema ancor più infallibile per scoprirlo al volo: chiedetegli di spiegarvi che cos'è l'Eucarestia. Il modernista farà voli pindarici pur di evitare quella che considera una parolaccia ("transustanziazione") e ricorrerà a tutto l'arsenale calvinista per spiegarvi, in sostanza, che la Chiesa costantiniana si è sempre sbagliata e che in origine era ben chiaro che pane e vino non erano che simboli di Gesù e che la Sua presenza si verifica in mezzo alla comunità, non in un pezzo di pane o in un sorso di vino.

E così, vi abbiamo già riferito che sul giornale ufficiale della diocesi di Evreux, del nostro amico Nourrichard, si legge che nelle specie eucaristiche non c'è una "presenza fisiologica, ma una presenza sacramentale o simbolica" e dunque
Non immaginiamoci che noi mangiamo la carne dell'uomo Gesù.
L'arcivescovo (finalmente emerito, Deo gratias) di Poitiers, il protestante Rouet, rincara e sul suo giornalino ci ha fatto insegnare che

Molti malintesi nascono dal fatto che la teologia cattolica tradizionale ha voluto pensare l'eucarestia proponendo una sorta di spiegazione conforme alle categorie della filosofia medioevale (teoria detta della transustanziazione). Oltre al fatto che questa teoria non è più accettabile, allo stato attuale delle conoscenze filosofiche e scientifiche, le è stato rimproverato, sia presso i Protestanti che gli Ortodossi, di costituire una sorta di presa di potere esercitata sul mistero, ossia il dono di Dio, senza comune misura con le capacità della ragione umana. Oggi, la teologia dei sacramenti si riferisce piuttosto alla nozione di 'simbolo', essendo bene inteso che un modo di presenza 'simbolica' è esso pure, anzi ancor più, reale, rispetto ad un'evidenza fisica o materiale.
[..]
Tra le difficoltà che rinascono, vi è l'insieme delle pratiche cattoliche relative alla devozione eucaristica fuori della messa. Non solo esse non potrebbero essere imposte alle altre Chiesa, ma all'interno del cattolicesimo stesso una certa moderazione è necessaria. La conservazione delle specie eucaristiche è innanzitutto destinata alla comunione dei malati e degli assenti. La legittimità dell'adorazione eucaristica non sarà riconosciuta che a condizione che sia chiaramente indicato il legame stretto tra questa forma di spiritualità e la celebrazione della messa, senza la quale la devozione eucaristica sarebbe priva di significato.
A questo bel campionario di eretici con la mitra in testa si sta per aggiungere, e non ne sentivamo proprio il bisogno, la new entry dell'episcopato francese, quel baffone di Fonlupt, nominato vescovo di Rodez, del quale avevamo già riferito le opinioni (e la prassi) per il matrimonio in chiesa dei divorziati, per la contraccezione, per l'assoluzione collettiva (e il sacerdozio femminile non ce lo vogliamo mettere?).

Ma quello era poco: ora arriva la conferma che, da buon modernista, questo nuovo vescovo ha anche lui problemi seri con l'ortodossia in materia eucaristica. Ecco che cosa ha scovato Osservatore vaticano, e si tratta di parole proprie del Fonlupt (tratte da un suo articolo intitulato « Communion fraternelle et communion au Corps du Christ », nella rivista Chercheurs de Dieu, n° 161, marzo 2007):

Si tratta di discernere, di riconoscere il Signore che si manifesta oggi alla comunità dei suoi amici altrettanto attraverso il pane e il vino condivisi e la memoria della sua morte e Resurrenzione, che attraverso l'assemblea che ha istituito come suo corpo. [..]
Il Corpo del Signore, la sua presenza di risuscitato, sono accolti attraverso il pane e il vino, ma in maniera identicamente reale e significante nell'assemblea.

Insomma: nella "comunità", nella "assemblea partecipante" c'è una presenza reale identica a quella del Corpo e Sangue di Cristo. Me ne ricorderò domenica prossima a Messa, e mi metterò in ginocchio ad adorare il vicino di banco...

E questi sono i pastori che dovrebbero confermare i fedeli nella Fede. Ma come fanno, se quella Fede non l'hanno o, nel migliore dei casi, hanno idee così vaghe e imprecise buone a confondere, non a confermare alcunché? Non stupisce allora se un sondaggio di qualche anno fa (de La Croix, quindi non sospetto di anticlericalismo) aveva rivelato che ben il 63% dei cattolici francesi non crede alla Presenza Reale, percentuale che SALE (!!) al 67% tra i praticanti regolari. Ovvio: esposti al contatto periodico con certi chierici, il rischio per la fede è più alto che per chi non mette mai piede in chiesa; per parafrasare il titolo del libro di don Bux: come andare a messa e perdere la fede...

Enrico

35 commenti:

  1. ...e c'è ancora chi pensa che la situazione si risolve con dei decreti e delle scomuniche...

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  2. Ma no, si risolve con la cura benedetto

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  3. ...no, si risolve con la cura degli autoeletti "papi"...

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  4. Avanti Popolo, alla riscossa, bandiera rossa, bandiera rossa....
    :-D
    scusate, ma sono le prime note che mi sono venute alla mente appena ho visto la foto!
    spero davvero di aver preso una cantonata!!

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  5. Chi sono gli autoeletti papi?

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  6. Non ho parole per esprimere la mia indignazione per tale nomina. Ma come si può arrivare a nominare vescovo un tipo così? Ma il Nunzio Apostolico ha un po' di sale in zucca? Scusate il mio sfogo! E poi ci lamentiamo che la Chiesa va alla deriva. Per fortuna siamo certi della protezione del Signore, il quale non permetterà che gli emissari di satana prevalgano. Sant'Ambrogio, Sant'Agostino, San Francesco di Sales e tutti voi, santi pastori del cielo, intercédite pro nobis.

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  7. Teologia fai da te dopo studi per corrispondenza ? Ma la Congregazione per la Dottrina della Fede non aveva,in questi casi, potere d'intervenire d'ufficio ?

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  8. <span>Lutero, Lutero... non sei un demone relegato all'inferno ma da 500 anni la tua anima dannata è libera di vagare e di possedere i corpi di migliaia di leviti,e questi ossessi conducono le loro pecore al baratro...  TU AUTEM EFFUGARE DIABOLE, HAERETICORUM DOCTOR!!!!</span>

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  9. ..chi vuole intendere, intenda.

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  10. Viva i Vescovi eretici, abbasso gli pseudotradizionalisti11 maggio 2011 alle ore 17:58

    Il problema non sono i Vescovi che non credono ai dogmi...quelli li conosciamo e sono nemici a viso scoperto.

    Il problema sono gli pseudotrazionalisti come, quelli che fanno cancellare un post alla Redazione di Messainlatino solo perché, visto che compare il loro nome, potrebbero avere guai..... ma che ce ne facciamo di gente che non vuol combattere?

    Quelli che giocano a dire la Messa in latino, ma non hanno attributi per difenderne la dottrina.

    Quelli che sono lefebvriani al Bar dello Sport, ma che nell'ufficio del Vescovo dicono "viva il Concilio"

    Questi sono oggi<span> i peggiori nemici del bene della Chiesa e della Tradizione</span>

    Anacoreta

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  11. La sostaza è ciò che sta sotto, la sostanza dell'Eucaristia è Gesù; la sostanza, non essendo divisibile,garantisce che anche in un frammento minimo di una particola sia presente tutto il Cristo. Al capitolo sesto di Giovanni, Gesù dice che la sua sua ''carne è vero cibo'' ed il suo ''sangue vera bevanda'', chi ne mangerà dice gesù ''vivrà per me''. La transustanziazione è il vero mistero, la transignificazione che questi propongono, frutto del rigetto teologico - metafisico di questi ultimi tempi, arriva a dire che Cristo sarebbe presente come, quando oservando un dono, ci viene in mente la persona che ci ha fatto quel regalo. Considerare invece l'Eucaristia come incontro reale con il Risorto è verità, infatti nell'Eucaristia c'è il Cristo Risorto che si comunica. Il papa, in una sua catechesi,ha risolto la diatriba medioevale ed ha insegnato come retta l'ipotesi di chi identifica il Gesù Sacramentato con il Risorto. La lotta contro le adorazioni eucaristiche è una pagina oscura che speriamo presto potrà chiudersi, oggi più che mai, abbiamo bisogno di adorazione pubblica, di manifestare la presenza mirabile del Signore in mezzo a noi.

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  12. Il pessimo esempio dei Francescani dell'Immacolata11 maggio 2011 alle ore 18:46

    Preciso, perché non so quanto il mio pensiero sia chiaro, specie ormai che il post è stato soppresso completamente su richiesta del citato ordine sedicente "tradizionalista"...o meglio tradizionalista a corrente alternata.....

     Storia molto deludente, ma non meraviglia affatto.

    Anacoreta 

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  13. <span>... invece questi messaggi sarebbero il vero termometro del "trdizionalismo duro e puro"...! Fate un po' voi!</span>

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  14. Chiunque non obbedisca all' "immagine ideologica del tradizionalista", coniata dagli autoeletti, non merita di essere considerato! Non merita di essere definito ortodosso della fede. Non merita di essere nemmeno definito cattolico!

    Questo emerge in certi "ambienti"... Le benemerenze si vaporizzano, l'impegno pure. Perchè se non si fa come dicono gli autoeletti non si è nel giusto...

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  15. un ammiratore del rito tridentino11 maggio 2011 alle ore 19:02

    l apostasia degli ultimi tempi è evidente , DIO benedica i tradizionalisti

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  16. Lo ribadisco: ridateci l'Inquisizione!

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  17. Uno che tenta di essere cristiano11 maggio 2011 alle ore 20:49

    Il monsy in questione sarà amico di qualcuno di importante o avrà un suo amico che ha per amico uno di importante. E così è stato fatto un altro vescovo. Nel clero fanno tante di quelle nomine così... Che c'entra la fede o la dottrina oggigiorno?

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  18. Ma questo l'hanno tenuto ibernato dal '68? Certo che un vescovo in giacca e cravatta fa propriouna strana impressione! Ma almeno per i vescovi, che sono dei punti di riferimento a livello ecclesiale per moltissime comunità, non si potrebbe imporre l'obbligo della talare? Mi sembrerebbe il minino...

    http://www.youtube.com/watch?v=tUmHokt2ygM

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  19. No certo... Ma per voi qui ultraprogressista è Gardin...

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  20. Chi nomina i vescovi?

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  21. Il pessimo esempio dei Francescani dell'Immacolata11 maggio 2011 alle ore 21:53

    Rifiuto questa sua semplificazione e sono d'accordo con lei che i "duri e puri" sono un altro aspetto becero del tradizionalismo.

    Tuttavia i Francescani dell'Immacolata devono scegliere da che parte vogliono stare.

    Non possono continuare a giocare ai tradizionalisti per poi essere accondiscendenti sul Concilio, sulla nuova Messa, sull'ecumenismo...e soprattutto coi Vescovi qualsiasi cosa chiedano...

    Non disprezzo né accuso i poveri parroci di movenza tradiziopnale che dicono la nuova Messa (perché quella è stata loro insegnata), parroci che spesso sono onesti, chiari e accettano persecuzioni in diocesi per la loro coerenza o per aver detto al Vescovo quel che pensano.

    Disprezzo invece dal profondo del cuore i tradizionalisti (o sedicenti tali), che parlano due linguaggi diversi, uno ai convegni della San Pio X e un altro nell'ufficio del Vescovo.

    Intelligenti pauca

    Anacoreta

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  22. Propongo una cura benedetto tramite supposte

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  23. Non condivido la prma parte del dsicorso di questo Vescovo ma la seconda parte non è del tutto sbagliato

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  24. Scusate la volgarità...

    Ma io pensavo che misurarsi il pisello per vedere chi ce l'ha più lungo (e tradizzzzionale) , fosse uno sport conclusosi con la pubertà.

    D'accordo che bisogna farsi come i bambini per il regno dei cieli, ma non credo fosse questo il senso della parabola Evangelica...

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  25. Ha i baffi, dunque ha torto.

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  26. Stefano78(Giustificazionista..ma non troppo)12 maggio 2011 alle ore 09:31

    Anacoreta, la mia era appunto una semploificazione per sintetizzare una realtà di fatto.

    I Francescani dell'Immacolata sono la famiglia religiosa più benemerita, almeno ai miei occhi, per il lavoro di revisione EFFETTIVA che stanno contribuendo a fare sul superconcilio. NON SI PUO' RIMPROVERARLI DI DOPPIEZZA, se non attaccano direttamente Vescovi e Novus Ordo! I Francescani dell'Immacolata, come i Benedettini di Norcia (li conosce? Gli fu data la consegna dal PAPA di essere Congregazione bi-rituale!! Proprio per "mostrare" quella famosa "ermeneutica della continuità" che tanti giustamente vorrebbero vedere attuata!), operano pienamente SOTTOMESSI alla Chiesa, senza attaccarla, anche quando lo meriterebbe! Ma questo non diminuisce affatto il loro valore!

    Il discorso sul "se non fai quello che diciamo non sei tradizionalista vero" è purtroppo EVIDENTE. Bisognerebbe guardare più ai fini di certe opere, piuttosto che diventare RADICALISTI su certi mezzi, che possono invece mutare rimanendo saldi nella Verità e nella Carità!

    I Francescani dell'Immacolata NON SI SONO NASCOSTI! Non hanno negato nulla degli studi che hanno portato e che stanno portando avanti! Li conoscono tutti, compresi i Vescovi!

    Il fatto che, celebrare il NOM sia un onta da ripulire è un problema per chi lo pensa! Non per loro e per il loro "termometro tradizionalista".

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  27. Stefano78(Giustificazionista..ma non troppo)12 maggio 2011 alle ore 09:38

    Ringraziamo i Francescani dell'Imamcolata per questo: http://catholicafides.blogspot.com/

    E i benedettini di Norcia per questo: http://osbnorcia.org/?lang=it

    ..per non parlare di tutti quei tradizionalisti VERI che faticosamente e con santa sopportazione, senza veemenza ma con spirito di pazienza e con grande sofferenza, cercano di far emergere la Tradizione nel mare magnum della confusione attuale..

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  28. Stefano78(Giustificazionista..ma non troppo)12 maggio 2011 alle ore 09:39

    Io propongo un'iniezione di pazienza e di sana umiltà

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  29. Nobis quoque peccatoribus12 maggio 2011 alle ore 12:40

    Dalle sentenze soprariportate si capisce in quale difficolta'  il Cattolicesimo (il Cattolicesimo tradizionale non esiste o si e' cattolici o non lo si e') ponga tali successori degii Apostoli. Nostro Signore ci ha lasciato una Via e una sfida. Costoro invece si arrendono all'intelligenza del mondo invece di illuminarlo con la propria testimonianza.


    FdS

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  30. sempre ottimista eh, la nostra LD... é più bandiera rossa Fonlupt del Che'.

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  31. Purtroppo concetti molto simili a quelli espressi dal vescovo si sentono dire anche dagli "ortdossi".

    Basta leggere quanto riportato in questo link:

    http://spazioinwind.libero.it/sanmassimo_decaita/testi/confronti/99%20differenze.html

    Quanto espresso nelle voci "<span><span>Transustanziazione</span></span>", "<span><span><span>Adorazione</span> <span>eucaristica</span></span></span><span> </span>" ricorda molto da vicino quanto riportato qui.

    Posso assicurare che gli "ortodossi" accusano i cattolici di essere troppo "moderni". Per cui non darebbero mai del modernista ad uno che fa quei discorsi. Certamente non approverebbero il modo con cui il vescovo si veste! Questo è ovvio. Non si azzarderebbero mai a modificare la loro liturgia.

    Anche in campo cattolico purtroppo è invalsa la moda di considerare i nostri fratelli "ortodossi" molto tradizionalisti. Sarà che almeno loro non hanno modificato la liturgia.
    Però se si va a guardare il lato dottrinale in realtà alla fin fine i veri tradizionali sono proprio i cattolici

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  32. Uno che tenta di essere cristiano12 maggio 2011 alle ore 22:00

    <p><span>"(...) Sento intorno a me degli innovatori che vogliono smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, respingere i Suoi ornamenti, infliggerLe il rimorso per il Suo passato storico. Un giorno verrà che il mondo civilizzato rinnegherà il suo Dio, che la Chiesa dubiterà come Pietro ha dubitato. Essa sarà tentata a credere che l’uomo è diventato Dio, che suo Figlio è soltanto un simbolo, una filosofia come tante altre, e nelle chiese i cristiani invano cercheranno la fiamma rossa che indica che Dio li aspetta. Come Maria Maddalena dinanzi alla tomba vuota, essi chiederanno “Dove l’hanno posto? (...)" Pio XII, Papa</span></p>

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  33. Tradizionalista non signfica invasato.

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  34. Ma quale inquisizione ... non mi sembra che il Santo Padre abbia idee completamente diverse, per cui mettetevi l'anima in pace. Ecco cosa ha detto il Santo Padre in una delle risposte date durante la trasmissione A Sua Immagine il Venerdì Santo (domanda n°6).

    È importante capire questo, almeno in quanto si può, per l’Eucaristia: nell’Eucaristia, il Signore ci dona il suo corpo glorioso, <span>non ci dona carne da mangiare nel senso della biologia</span>, ci dà se stesso, questa novità che Lui è, entra nel nostro essere uomini, nel nostro, nel mio essere persona, come persona, e ci tocca interiormente con il suo essere, così che possiamo lasciarci penetrare dalla sua presenza, trasformare nella sua presenza.

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La Redazione