Come volevasi dimostrare. Vescovi ambrosiani al contrattacco contro l'Ecclesia Dei. Riportiamo un articolo di Ticinonews
L'idea è partita dal vicerettore del Collegio di Ascona, che ha ricevuto il nullaosta dal Vaticano. Ma l'iniziativa non è piaciuta al vescovo Piergiacomo Grampa [nella foto; bella mitra!].
Celebrare la messa in latino al Collegio Papio di Ascona? Per il vescovo Piergiacomo Grampa non se ne parla proprio, per il Vaticano invece è fattibile. L’idea è partita da padre Jeffry Moore, vicerettore del Papio di Ascona, che ha chiesto consiglio al Vaticano, ricevendo una risposta positiva. La lettera di conferma, scrive il Caffè, è arrivata pochi giorni fa. “Si tratta di infiltrazioni lefevriane?”, chiede il giornalista del Caffè a don Patrizio Foletti, rettore del Collegio. Pronta la risposta di don Foletti: “Macché scherziamo! Padre Moore ha posto questa domanda a titolo del tutto personale e puramente accademico. Domanda che, peraltro, il nostro vescovo non ha per niente gradito”.
“Io non ce l’ho affatto con la messa in latino [nooo! e figuriamoci...] - afferma il vescovo Grampa, che per anni è stato direttore dell’Istituto di Ascona -. Il papa ha riconosciuto un rito straordinario, secondo l’antica liturgia, accanto al rito ordinario. Ma non bisogna confondere tra i due riti. Il problema vero è che padre Moore chiedeva di celebrare in ambrosiano in un territorio romano, quale Ascona. Ciò non è confacente alle regole, perche il rito è territoriale”.“Noi siamo rigorosamente di rito romano - sottolinea ancora don Foletti -. E poi, con questa storia del rito ambrosiano… è vero che quando è stato fondato il collegio, con gli Oblati, il rito sull’altare maggiore era quello, ma è dal XVII secolo che gli Oblati non ci sono più. Le nostre urgenze pastorali sono ben altre, che non queste storie [solito benaltrismo]. Le assicuro, comunque, che il nostro vescovo non l’ha presa affatto sul ridere”. Ma qualche attrito con il vescovo, ci deve essere stato. La conferma arriva da padre Moore: “La situazione è molto delicata. Ci sono tanti elementi...”. Il vicerettore ribadisce inoltre che l’idea è stata sua e non del Collegio. “Posso solo aggiungere - termina - che con don Foletti abbiamo chiarito tutto”.
Adesso è ora di dire basta con questa persecuzione: ma di che cosa hanno paura questi vescovi ostruzionisti? Più loro si oppongono più i fedeli e i sacerdoti hanno il sacrosanto diritto di usare del Motu Proprio sia nel rito Romano che in quello Ambrosiano. Fate bene voi della redazione a dare spazio a queste notizie.
RispondiEliminaIl vescovo di Lugano è di Busto Arsizio, quindi ambrosiano di origine, ma evidentemente ha respirato una cattiva aria.
RispondiEliminateniamo duro: mancano solo 2 anni e mezzo al compimento dei 75 anni del vescovo di Lugano. Alessandro
RispondiEliminaE' naturale che una liturgia troppo cattolica come quella tridentina provochi frequenti travasi di bile a chi cattolico non è...
RispondiEliminaOra, se il Papa destituisse immediatamente Grampa...
RispondiEliminaIncredibile come tutti i vescovi contrari alla messa antica abbiano tra le motivazioni alla loro contrarietà quasi sempre la stessa cantilena: abbiamo ben altro a cui pensare.
RispondiEliminaUn pò miserelle e miserevoli come giustificazioni. ma si vede che non ne hanno altre.
"Le nostre urgenze pastorali sono ben altre"
RispondiEliminaSi allontanare il maggior numero di gente dalla vera Fede...
poi non si sa perchè ma certi vescovi sembrano a guardare le loro foto dei pagliacci in ghingheri e piattini....
Purtroppo c'è sempre qualche vescovo, che trova una scusa per non far celebrare il V.O. sia con rito romano, che con quello ambrosiano.
RispondiEliminaNon c'è da stupirsi, ma soltanto da essere amareggiati e indignati, contro certi vescovi, i quali disprezzano la liturgia antica, a favore delle moderne liturgie, che a volte non hanno nulla di sacro. Preghiamo il Signore, che protegga la sua Chiesa da questi indegni ministri.
Il pronunciamento di Ecclesia Dei sull'applicazione del Motu Proprio in materia di Messa Ambrosiana antica ha procurato nuovi mal di pancia ai nostri porporati progressisti.
RispondiEliminaIn aperta disobbedienza continuano a voler fare il bello ed il cattivo tempo nelle loro Diocesi infischiandosene del volere del Pontefice e di quest'ultimo pronunciamento di Ecclesia Dei.
Portiamo pazienza, sono gli ultimi "colpi di coda" del clero sessantottino iperconcilare, prossimo alla pensione, degli ultimi alfieri e difensori della Nuova Pentecoste e dello "Spirito del Concilio"...
Questa mattina in nel bar riservato ai dipedenti, ho letto l'intero artico de Il Cafe'.
RispondiEliminaLa cosa piu' penosa, e' che in un ulteriore passo, da voi nn citato, (vi prego di rintracciarlo e pubblicarlo) Mons. si chiedeva a cosa potrebbe servire una Messa di rito antico a dei ragazzi di 13 14 anni.
Ecco il punto: i giovani nn devono vedere, nn devono capire, nn devono fare confronti, nn devono riflettere, in una eta' fondamentale per le scelte future e per la sensibilita' tipica di ogni adolescente.
Atteggiamenti degli delle migliori dittature (di destra o sinistra).
Prego qualsiasi altra persona a intervenire su questo punto, che trovo rivoltante, specie se si pensa che trattasi di ragazzi di un colleggio cattolico a cui si tenta di precludere momenti di arricchimento, e riflessione.
Perche'? io le risposte posso darmele ho 40 anni... ma forse dei ragazzi no.
Il Papa, temo che non riesca nemmeno a cambiare le persone che occupano certi Uffici in Curia, come quello per i Vescovi.
Da piu' di 15 anni la rivista si si - no no, denunciava quello che succedeva li', ma nn cambia una virgola.
Se non cabiano le persone di quell'Ufficio avremo sempre vescovi cosi'.....
Mi spiace per i ragazzi, i quali mi sembrano trattati come degli oggetti.... e non dei soggetti a cui per lo meno offrire quello che l'attualita' del mondo cattolico contemporaneo puo offrire, rito antico compreso. E' il dibattito piu' vivo di questi anni.....
DESOLANTE.......
forse a Grampa piace molto il popolo bue che non pensa nè deve imparare a pensare. E per educare il popolo bue ad essere acefalo bisogna appunto togliergli il cervello verso i 13/14 anni d'età. Alessandro
RispondiEliminaSe non vado errata questo è il link
RispondiEliminahttp://www.caffe.ch/mycaffe/dettaglio.php?id=43748
È cosa nota che Mons. Grampa è moooolto aperto a tutti i "carismi" nati dopo il Concilio.
Se volete leggere una sua omelia:
http://www.seminariosancarlo.ch/formatori/vescovo/doc_vescovo/13_OME_100606.pdf
Non mi risulta che il Vescovo di Lugano sia contrario al MP e alla messa nel vecchio rito anzi ...
RispondiEliminaAnche nel Seminario di Lugano ci sono sani spiragli che fanno pensare per il futuro molto bene : nei prossimi mesi queste mie parole avranno una conferma.
Il problema è del rito ambrosiano antico.
Anche qualche mese fa il Cardinale Arcivescovo e capo rito ambrosiano, tramite una lettera della sua Curia, aveva duramente proibito la celebrazione, in Diocesi di Lugano, nel rito ambrosiano antico.
Penso che la cosa sia ben nota nei nostri ambienti tradizionalisti.
Ma se Roma non parla e Roma non chiarisce andremo avanti per mesi e mesi con queste diatribe.
Mi pare che il Vescovo di Lugano, pro bono pacis, altro non poteva fare che accettare le direttive del capo rito ambrosiano.
In tutto questo clamore il popolo cosa fa ? Se i fedeli fossero affezionati all'antico rito dovrebbero raccogliere le firme come il MP romamo prevede.
Altrimenti sono belle quanto mai inutili esercitazioni accademiche e canoniche per addetti ai lavori.
A.C.
Comunque su un fatto ha ragione...le urgenze pastorali della Chiesa svizzera sono ben altre...ci si occupi delle liturgie comuni con i protestanti, del liberalismo dogmatico e morale, del contagio dei movimenti progressisti e protestanti, degli abusi liturgici (e non solo liturgici, purtroppo...), delle ribellioni contro i legittimi pastori e il Papa...
RispondiEliminaspero di non aver rubato la parola a Luisa ;-)
Rimane vergognosa l'affermazione circa l'opportunita' del rito antico per dei ragazzi.
RispondiEliminaE' un'offesa alla loro giovane intelligenza e a quella di chiunque legga.
E' un'offesa alla liberta' di discernimento ed un sano arricchimento.
Questi presuli meritano quello con cui si ritrovano. Seminari vuoti.
Il popolo?? dopo 40 anni di stupidate e' esausto e disorientato.... e SE NE E' ANDATO... caso mai in Curia nn ve ne siate accorti ancora.....
Verra' in futuro celebrata una Messa in rito Romano antico.... puo' essere... anche agli indiani d'america del Nord si lascia una certa liberta'.... in apposite riserve.... e opportunamente trasmormati in tranquilla atrattiva turistica..
Chiedo lumi: il rito ambrosiano antico è stato abrogato? Oppure è stato solo messo in frigorifero come il V.O. romano? Tettamanzi fonda la sua ostilità su una abrogazione? Se così fosse, non gli potrebbe dare torto. Alessandro
RispondiEliminaEh sì, robdelab, tutto quello che hai scritto riflette la triste realtà elvetica!
RispondiEliminaStufa di fare turismo parrocchiale alla ricerca di una santa Messa, che non sia nelle mani di zelanti creatori, stavo di nuovo allontanandomi, come avevo fatto anni fa, quando ho "scoperto" che non lontano da casa mia veniva celebrata la Messa con il Rito antico!
Per l'Anonimo dell'8 giugno ore 13,34.
RispondiEliminaQuanto tu riferisci con esattezza, mostra purtroppo l'errore del Card. Tettamanzi e della Curia Ambrosiana. Dopo la lettera della Commissione Ecclesia Dei non è più possibile proibire il rito Ambrosiano Antico punto e basta! perchè chi lo fa contravviene alla Volontà del Sovrano Pontefice espressa dal Motu Proprio. Su questo punto i sacerdoti e i fedeli di rito ambrosiano devono considerarsi sciolti da qualsiesi obbedienza alla Curia Milanese e al Capo Rito. Anzi obbedendo alla Curia Milanese su questo punto collaborano ad un provvedimento sbagliato e sostengono un atto di disubbedienza verso il Sommo Pontefice che ha la suprema autorità nella Chiesa. A mio avviso non c'è da aspettarsi nessun chiarimento Roma ha parlato e la questione davanti alla storia e alla verità è chiusa!!!
Se fossi un fedele di Milano o un sacerdote non mi farei nessuno scrupolo a sfidare la Curia Ambrosiana su questo punto, se poi dovessero fare storie intenterei una causa presso il tribunale della Segnatura Apostolica e allora ne vedremmo delle belle.
Possibile che con tanti avvocati che ci sono a Milano non si cerchi per il vero bene della Chiesa di far scoppiare un "caso" giuridico disciplinare???
Non è più possibile tacere difronte alla menzogna.
ma chi li paga i preti della diocesi di milano? e chi dà l'ok per lasciarli insegnare o per fare la loro carrierina parrocchiale? è a questo che ubbidiranno, mica al papa! non l'avete ancora capito?
RispondiEliminaAnonimo delle 19,30 ha centrato ottimamente la cosa : la pagnotta viene distribuita dalla Curia quindi ...
RispondiEliminaMotivo per cui in molti hanno dovuto abbandonare le celebrazioni venerande antiche, nei riti ambrosiano e romano, oppure hanno dovuto applaudire alle pagliacciate ecumeniche.
Prima mangiare poi filosofare, dicevano gli antichi.
Così va il mondo ecclesiale...
A.C.
Non bisogna idealizzare troppo le istanze che animano i preti. Spesso si tratta di valutazioni spicciole e terrene, anche se infiocchettate con nastrucci di lamè dottrinale. Il quieto vivere, le carrierine periferiche, il gradimento della cricchetta parrocchiale laica o, nei casi dei pretini più ambiziosi, la considerazione della società per le benemerenze acquisite con l'impegno civile, e così via. "Le buone cose di pessimo gusto", per dirla con Guido d'Agliè. L'idealtipo dominante è quello di Don Abbondio, offerto al moderno consumatore in una gamma vasta e relativamente economica... Per questo i vescovi gaglioffi, che non mancano, hanno buon gioco ad abusare bellamente della propria posizione.
RispondiEliminaIl Summorum Pontificum prevede una raccolta di firme???
RispondiEliminaIn effetti il rito antico ha impedito a migliaia di ragazzi e ragazze a divenir santi (Padre Pio, Giovanni XXII, Don Bosco, San Domenico Savio,....)
RispondiEliminaCaro il mio Vescovo, ma mi faccia il piacere....
Qui a Milano non vediamo l'ora che arrivi un nuovo arcovescovo, che cacci Manganini, Bottoni e gli altri progressisti annidati in Curia, che sono andati ben oltre alle indicazioni di Martini (che concesse la chiesa di S. Rocco al Gentilino e permetteva una Messa antica settimanale nello stesso Duomo).
RispondiEliminaUn seminarista è rimasto a bocca aperta sentendo quanto il popolo cattolico ambrosiano non ami Tettamanzi al di là della cortesia istituzionale...
Comunque non dimenticarsi il dovuto rispetto a dei consacrati. Siamo cattolici, non atei mangiapreti!
Se vescovo cattolico è cattolico!
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