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lunedì 9 marzo 2009

Intervista al Primate della Traditional Anglican Communion sulle prospettive con Roma



Come si ricorderà (ce ne siamo già più volte occupati, da ultimo in questo post), i tradizionalisti anglicani, staccatisi da Canterbury all’inizio degli Anni Novanta allorché la Comunione Anglicana decise di procedere alle ordinazioni femminili, ha richiesto a Roma di poter rientrare come gruppo nel cattolicesimo, salvaguardando quindi le tradizioni anche disciplinari anglicane (ad esempio il clero uxorato) compatibili con la dottrina cattolica. I ‘vescovi’ di questa comunità (non dimentichiamo che le ordinazioni anglicane sono nulle, in forza di un documento di Papa Leone XIII avente tra l’altro il crisma dell’infallibilità) hanno sottoscritto una copia del catechismo della Chiesa cattolica; copia che hanno poi deposto in un Santuario mariano inglese
Sulle prospettive di riunificazione il Primate della T.A.C. (
Traditional Anglican Communion), ‘arcivescovo’ John Hepworth, ha reso un'intervista al giornale on line della stessa T.A.C., The Messenger, nella quale dichiara:


E’ possibile per una chiesa riunirsi con il Vescovo di Roma, nel qual caso essa è conosciuta di solito come "chiesa rituale sui iuris", ossia una chiesa con il suo proprio rito e disciplina canonica. Ci sono circa 28 chiese di questo tipo ed esse scelgono i loro vescovi con procedure sinodali, chiedendo poi conferma dell’elezione dal Vescovo di Roma.
Molto dello Statuto della T.A.C. è stato configurato per rispecchiare le procedure di una chiesa rituale, un punto notato da alcuni funzionari vaticani. Noi non abbiamo chiesto in anticipo che la nostra presente domanda debba condurre a questo tipo di struttura; la maggior parte di questi riti discendono da antiche chiese che non sono mai state parti del rito romano o occidentale [a differenza degli anglicani]. Di origini moderne, comunque, sono le Prelature personali e le Amministrazioni apostoliche, che sono essenzialmente strumenti per gruppi specifici per amalgamarsi intorno al loro proprio episcopato per particolari ragioni pastorali. Abbiamo chiesto l’avviso di coloro con cui ci siamo incontrati e non abbiamo cercato alcuna struttura particolare. Ci rendiamo conto che nessuna struttura canonica esistente potrebbe rivelarsi appropriata. Dato che l’idea di una Prelatura personale è essa stessa una creazione moderna, che risale soltanto al precedente Papa, da un punto di vista della struttura la S. Sede è aperta a nuova forme di comunità all’interno della Chiesa.
Noi abbiamo semplicemente chiesto, nelle parole della nostra lettera, di "cercare una via comune e ecclesiale di essere cattolici anglicani in comunione con la S. Sede, facendo tesoro allo stesso tempo della piena espressione della fede cattolica e della nostra tradizione entro la quale ci siamo fin qui evoluti".
Non abbiamo cercato di configurare qualcosa per noi stessi. Abbiamo chiesto la guida della S. Sede, data la realtà della nostra posizione e l’intenzione del nostro episcopato.
Restiamo nella preghiera silenziosa, mentre facciamo crescere la nostra Comunione in parti chiave del mondo. Abbiamo consentito, giustamente, di concedere alla S. Sede l’opportunità di rispondere ai difficili problemi che la nostra lettera ha senza dubbio causato. Quando vi sarà una risposta, mi sono impegnato a presentarla ad una riunione plenaria del nostro Collegio di Vescovi, e ad incontri formali di ciascuno dei sinodi generali delle nostre chiese che hanno votato per appoggiare questa iniziativa.

7 commenti:

  1. A parte le soluzioni canoniche che verranno trovate, a me piace molto l'atteggiamento pacificante, gioioso e collaborativo della TAC, in cui parla solo il capo (non possiamo chiamarlo vescovo), il capo riporta e discute con i suoi, e tutti cercano il bene spirituale di riunirsi a Roma, prima di mettere davanti le loro pretese e richieste. Magari altri sacerdoti e Vescovi (veri) e non in piena comunione con Roma avessero lo stesso amorevole atteggiamento. Spezzerebbero in un attimo anche i cuori più induriti e si farebbero abbracciare non solo dal Santo Padre misericordioso, ma anche da quei "fratelli" che non hanno mai lasciato la casa del Papa ed è normale che brontolino (soprattutto se chi torna non lo fa con la necessaria umiltà).
    Pace e Bene. E tanti auguri alla TAC. Speriamo di vederli presto cattolici.

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  2. Molto interessante, bello e incoraggiante! Buon cammino TAC...
    Forse era sant'Agostino a scrivere qualcosa del genere: Molti di quelli che sono fuori [dai confini della Chiesa visibile], in realtà sono dentro; e molti di quelli che sono dentro, in realtà son fuori.

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  3. sono certo che verra' trovata la formula giusta e convincente per tutti: mi pare un'occasione di unita' molto importante: l'ecumenismo di Benedetto XVI superera' ogni ostacolo

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  4. Prego gli estensori del sito di fare qualche indagine supplementare sul primate della tac.... sulle vicende umane, sulle giravolte e che so.

    Così dico per dire...ma sarebbe meglio informarsi meglio.....

    il piemontese bizzarro

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  5. Anch'io faccio gli auguri ai membri ed ia capi, coraggiosi, di questo movimento ecclesiale TAC.
    Faccio anche gli auguri ai responsabili vaticani ai quali sarà affidato il difficile compito della sistemazione delle ordinazioni degli ecclesiastici.
    Speriamo che i "nostri" prelati non facciano i soliti pasticci ma proclamino la verità tutta intera.
    L'ordinazione e la successione apostolica sono cose serissime e non andrebbero sacrificate sull'altare delle facilonerie ecumeniche.
    Che il Signore ci aiuti tutti !
    A.C.

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  6. Al 'piemontese bizzarro'.

    "Nessuno è perfetto", per citare la frase conclusiva del film "A qualcuno piace caldo", quando l'anziano milionario scopre che la ragazza di cui è invaghito è Jack Lemmon travestito.

    Il Primate della TAC era, ci pare, prete cattolico, poi sposato (quante volte?) e così via. In un certo senso è ancor più da lodarsi la volontà di ritornare cattolico, sapendo che, inevitabilmente, sarà trattato da transfuga; e perderà, inoltre, la carica episcopale.

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  7. A bene, se sapete, non c'è problema.
    Dicevo così per dire :-) Coi tempi che corrono meglio accertarsi.

    E complimenti per il blog.

    Il piemontese bizzaro

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