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sabato 14 febbraio 2009

L'ecumenismo vero: il ritorno di molti anglicani a Roma

I Vescovi della Traditional Anglican Communion



I progetti per creare una prelatura personale per ex anglicani nella Chiesa cattolica potrebbe portare a un flusso di conversioni, secondo una figura importante dell’ala anglo-cattolico della Chiesa anglicana.
Il prelato, che vuole restare anonimo, ha parlato dopo che una rivista australiana ha annunziato [leggi qui il nostro post in merito] che il Vaticano sta progredendo col piano di portare nella Chiesa la Traditional Anglican Communion (TAC) forte di 400.000 persone.
La TAC è stata fondata nel 1991 da gruppi che avevano rotto con la Comunione anglicana sul tema dell’ordinazione femminile e su altri aspetti. E’ stata in contatto con la Congregazione per la Dottrina della Fede da fine 2007.
Il primate della TAC, l’Arcivescovo John Hepworth di Adelaide, ha detto a The Record che vuole portare tutti i vescovi della TAC a Roma per la proposta beatificazione del cardinale John Henry Newman.
Secondo i dispacci alla Traditional Anglican Communion sarebbe consentito di formare una prelatura personale, modellata su quella dell’Opus Dei, per raccogliere il clero ed i laici del gruppo.
Secondo qualcuno interno al Vativano, è lo stesso Papa Benedetto la forza che spinge per il progetto e lo ha collegato all’anno paolino, che termina in giugno.
Una prelatura personale è una struttura canonica che fu proposta dal decreto del Concilio Vaticano II Presbyterorum Ordinis. Il quale stabilisce che "speciali diocesi personali o prelature" dovrebbero essere stabilite quando necessario fuori delle strutture ecclesiastiche esistenti per sistemare "particolari opere pastorali necessarie in qualunque regione o nazione ovunque nel mondo". Giovanni Paolo II creò la prima prelatura personale per l’Opus Dei nel 1982.
Anche se la TAC è piccola in Inghilterra, con meno di una dozzina di chiese, la formazione della sua prelatura potrebbe portare ad un esodo sostanziale dalla Chiesa anglicana.
L’alto prelato anglicano ha detto allo Herald che un simile sviluppo renderebbe molto più semplice per gli anglicani muovere in massa allorché, come è atteso, il primo vescovo donna anglicano sarà ordinato. Al momento, molti non hanno la volontà di perdere la loro identità anglicana nella Chiesa cattolica o mettersi sotto l’autorità di vescovi ostili.
Un annuncio è atteso dopo Pasqua, quest’anno. Una fonte vaticana ha detto: "I fautori del progetto sono tristi che ci sia voluto tanto tempo, le anime delle persone sono in gioco. Il Papa ci tiene davvero. Il Pontificio Concilio per l’Unità dei Cristiani è contrario [bell’onore che fa al proprio nome!], ma se il Santo Padre vuole che accada, accadrà".
E’ stato suggerito che la Basilica di S. Paolo fuori le Mura, un tempo la chiesa ufficiale dei Cavalieri dell’ordine della Giarrettiera, potrebbe formare il quartier generale della prelatura.
Un problema per la S. Sede sarebbe il fatto che la maggior parte dei vescovi della TAC sono sposati. Il Vescovo Hepworth si è sposato due volte ed è un ex cattolico. Non c’è possibilità che uomini sposati siano ordinati vescovi sotto il nuovo sistema. Nel 2007 l’Arcivescovo Hepworth scrisse personalmente a Papa Benedetto indicandogli che la TAC progettava un incontro di tutti i suoi vescovi del mondo, che avrebbero unanimemente accettato di firmare il Catechismo della Chiesa cattolica e di cercare la piena comunione con la Chiesa Cattolica. L’incontro ebbe luogo in ottobre quell’anno al santuario mariano di Walsingham nel Norfolk, dove i vescovi della TAC deposero il Catechismo sull’altare del santuario cattolico.





Fonte: The Catholic Herald. Traduz. nostra

6 commenti:

  1. E' interessante che nella prelatura personale si scopra uno strumento per assorbire realtà "di confine". E' interessante sia per la luce che questa specificazione dell'istituto proietta sull'unica prelatura personale attualmente esistente, sia sulla tenuta della verticale gerarchica fondata sulle diocesi (è un'implicita ammissione dell'impossibilità di richiamare all'ordine i vescovi recalcitranti?).

    F.P.

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  2. Mi pare proprio di si'.Non ti sei accorto che dopo quarant'anni di orrendo casino,lo stesso Papa deve costruire una Chiesa nella chiesa?Per salvare il salvabile.Rammenta il Titanic e la scialuppe di salvataggio(prelature personali). Aspetta e lo vedrai meglio nel prossimo futuro.

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  3. Le prelature possono aver senso per un periodo di transizione, dopo, sinceramente, non capisco a cosa possano servire.
    Contro-diocesi? O si va, per venire incontro agli scismatici orientali, verso una federazione di "chiese" nell'unica Chiesa?
    Il pericolo è la diffusione dell'autocefalismo, vale a dire la disintegrazione della Chiesa.
    Insomma, una grande confusione.

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  4. Si al ritorno della TAC nella Chiesa Cattolica.Restino fuori,pero' vescovi sposati divorziati e apostati del Cattolicesimo, chi abbandona Cristo non e' piu' degno di nulla.

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  5. La misericordia di Dio non può esser negata neppure agli apostati se sono sinceramente pentiti o ai preti sposati e divorziati: sarà la Chiesa a stabilire se quei matrimoni sono validi o meno: in caso d'invalidità il divorzio non comporterebbe la rottura di una legittima unione sponsorale.
    I vescovi sposati non possono essere accolti e confermati come vescovi, anche perché non lo sono affatto per interruzione della successione apostolica. E così i preti: l'ordinazione è invalida.
    Pertanto, vescovi e preti sposati o saranno ridotti allo stato laicale o, speriamo con scelta oculata, saranno ordinati sacerdoti e resteranno sposati come spesso è accaduto in circostanze simili.
    Tra i non sposati potrà essere scelto qualche vescovo.
    Adelante, Pedro, cum juicio.
    L'importante è che diventino cattolici e non restino anglicani.
    Insomma, che non si ripeta la farsa di Max Thrian, protestante che, ordinato sacerdote cattolico dal card. Ursi, ha sempre continuato a dire che lui era cattolico e protestante insieme.

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  6. Stimatissimo Dante Pastorelli,sono pienamente d'accordo sul carattere assolutamente provvisorio sia delle prelature personali sia delle scialuppe di salvataggio,pur necessarie al raggiungimento del rispettivo traguardo: lo svecchiamento della vecchia classe di leva ecclesiastica e la terraferma.

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