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sabato 21 febbraio 2009

Il vescovo di Ratisbona fa pace coi teologi dissidenti

Abbiamo dato notizia tempo addietro (v. qui) del perentorio termine intimato dal vescovo di Ratisbona a tre teologi dissidenti, rei di aver sottoscritto un appello del gruppo ultraprogressista Wir sind Kirche (Noi siamo Chiesa) contro la revoca delle scomuniche e in difesa del Concilio, documento che conteneva pesanti apprezzamenti contro il Pontefice.
Il vescovo aveva preteso che i tre si dissociassero dal 'manifesto' e giurassero davanti a lui la loro fedeltà alla Chiesa ed al Magistero, a pena di veder revocata la loro licenza di insegnamento cattolico.
Ora abbbiamo l'aggiornamento su come si è conclusa la storia. In modo squisitamente ecclesiastico, con un compromesso bolso che di fatto lascia tutti come prima: dopo un incontro tra il vescovo e la facoltà dove insegnano (e che si era pronunziata in loro favore), gli interessati hanno precisato che la loro protesta, che confermano, non intende avere contenuti offensivi verso il S. Padre ed hanno ribadito la loro "ovvia lealtà al Magistero ecclesiale".
Non abbiamo elementi per giudicare se questa "retromarcia" del vescovo Mueller fosse indispensabile. Forse sarebbe stato controproducente portare il dissidio fino alle estreme conseguenze, a rischio di creare una reazione a catena nelle (spiritualmente) corrotte facoltà di teologia tedesche ed in questi tempi turbolenti.
Ma almeno un risultato lo porta a casa: non solo un piccolo gesto di sottomissione al Magistero, pur meramente labiale; ma soprattutto il messaggio che, oltre certi limiti, ci sono ancora dei vescovi pronti a svolgere il loro compito di guardiani della Fede, usque ad effusionem atramenti (=inchiostro)...

Fonte: Cathcon

3 commenti:

  1. Troppo ottimismo. I tre teologi se ne infischiano altamente del vescovo e del Papa. Essi continueranno liberamente a spargere il loro veleno con l'appoggio dei colleghi: il vero potere lo detengon loro, mentre il vescovo conta quanto il due di briscola.
    Ormai si ha paura di affermare la verità se appena appena qualcuno fa "bau" o si pensa che possa far "bau bau". Il vescovo avrebbe dovuto, allora, far finta di niente per salvar la faccia almeno, invece è intervenuto con severità ma la sua volontà ha ceduto dinnanzi alla protervia. E lo chiamano vescovo?
    Ma nessuna meraviglia: non son forse cose che acccadono da 40 anni?

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  2. una recita a soggetto, il vescovo ha recitato la sua parte e finita la recita, tutti a cena.

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  3. Carissimo e Clarissimo Dante Alimenti,e' proprio vero!"Non son forse cose che accadono da 40 anni?"Solo noi piu' "age's" possiamo sentire fino in fondo alla coppa il sapore di fiele per cio' che avviene da un quarantennio nella tanto amata e deturpata Chiesa Romana.Una volta chiesi ad un famoso e stimato Porporato come mai nella Chiesa ci fossero due pesi e due misure:le scomuniche a chi e' attaccato al passato e la totale noncuranza a chi nega aspetti sostanziali della Sacra Dottrina.Egli mi rispose:i primi ci credono e ti stanno a sentire,i secondi non credono e non chiedono altro per sputarti(testuale)addosso!Exsurge Domine!!!!!

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