Riceviamo e pubblichiamo dagli amici France Maria e Paolo Maria Filipazzi di Campari & De Maistre.
QUI per acquistare il volume per le Edizioni Eclettica.
QUI un'analisi di Paolo Maria Filipazzi su Charlie Kirk..
Luigi C.
I rivolgimenti religiosi che accompagnano la storia degli Stati Uniti sin dai tempi coloniali sembrano giunti al dunque. La seconda amministrazione Trump sta dando spazio a un personaggio, J.D. Vance, che per la prima volta nella storia degli USA non fa mistero della propria adesione al cattolicesimo tradizionale. Nel frattempo l’omicidio di Charlie Kirk, il grande cantore del nuovo corso a stelle e strisce, ha fatto scoprire una realtà giovanile in fase di conversione e in fuga dal progressismo terminale, il woke, che ha messo a repentaglio l’anima degli Stati Uniti. Sembrano gli elementi di un Grande Risveglio, in cui potrebbero diventare primari alcuni elementi filosofici, già individuati da Joseph de Maistre in tempi non sospetti. La Rivoluzione Americana diventerà una Controrivoluzione?
Paolo Maria Filipazzi: avvocato, tesi di laurea sul Diritto Romano e la giurisprudenza pontificale.
Fra gli animatori del blog cattolico Campari&deMaistre, ha collaborato con il magazine
Barbadillo.it. Ultimo responsabile provinciale di Azione Giovani Lodi, da sempre approfondisce
il rapporto fra politica e cattolicesimo.
Francesco Maria Filipazzi: ingegnere informatico. Fra gli animatori del blog cattolico
Campari&deMaistre, ha collaborato con il magazine Barbadillo.it e tutt’ora collabora
saltuariamente con il Secolo d’Italia. Attuale Presidente provinciale di Fratelli d’Italia Lodi.
Insieme hanno curato e pubblicato, con i collaboratori di Campari&deMaistre, quattro
libri. “Pensieri controrivoluzionari”, “Fino alla fine del mondo”, “Joseph de Maistre, il
padre del pensiero controrivoluzionario”, “Benedetto XVI, l’ultimo europeo”.
Il “Grande Risveglio” degli Usa passa dal cattolicesimo
La fede di Roma sembra avere un nuovo ruolo nell'America post wokeista nella stagione di Trump
di Campari&deMaistre
Il Barbadillo, 25-11-25

Il ruolo del cattolicesimo negli Stati Uniti, a cavallo fra le due presidenze di Donald Trump, è un tema più che attuale. Il vice presidente J.D. Vance, a differenza di tanti politici cattolici d’oltreoceano, non fa mistero di aderire alla via tradizionale della fede “papista”, così come Charlie Kirk, prima di essere barbaramente ucciso, apprezzava apertamente il cattolicesimo, tanto che i fedeli statunitensi lo hanno pianto come se fosse uno dei loro.
Il volume “Il Grande Risveglio, l’America da de Maistre a Charlie Kirk”, scritto da Paolo e Francesco Filipazzi (vecchie conoscenze di Barbadillo), ha lo scopo di analizzare la storia dei cattolici negli Stati Uniti e il loro ruolo attuale, sia nell’economia generale della destra americana, sia come attore primario nella lotta al wokeismo e al progressismo democrat.
Un tema che sembra destinato a tenere banco a lungo e su cui si sta ridefinendo parte del futuro dell’Occidente stesso, a fronte anche del fatto che, sarà un caso, il 267° Vescovo di Roma è uno statunitense. L’introduzione di un elemento statunitense nel cattolicesimo, preceduto sin dalla dichiarazione di Indipendenza dall’elemento cattolico negli Stati Uniti, sembra dunque definitivo.
Non sembra per nulla fuori luogo, dunque, ai due autori, il recupero del pensiero di Joseph de Maistre riguardo la Rivoluzione Americana, di cui i controrivoluzionari hanno sempre riconosciuto un carattere diverso rispetto a quella Francese. Meno distruttiva e meno iconoclasta (tanto che alcuni generali vandeani si fecero le ossa proprio combattendo olteroceano), la rivoluzione sull’altra sponda dell’Atlantico risulta decisamente meno indigesta agli epigoni del Conte Savoiardo. Meno satanica, insomma.
La reazione alla “cancel culture” e alla furia wokeista, quelli si fenomeni sintomatici di un giacobinismo di ritorno, potrebbe avere innescato l’elemento controrivoluzionario latente nel mondo statunitense. Come spiega Boni Castellane, nella prefazione “come si nota nel libro, de Maistre aveva già intuito negli Stati Uniti la tensione tra conservazione e innovazione come chiave di lettura fondamentale per comprendere l’intera storia americana. La sua influenza sul conservatorismo contemporaneo è profonda: pensatori moderni, attuali più che mai, lo citano per giustificare un ritorno all’ordine gerarchico e alla teocrazia contro il progressismo secolarizzato. Ed è quindi opportuna la scelta degli autori di accostare de Maistre a J.D. Vance, politico e scrittore che teorizza un “nuovo credo civile” centrato su famiglia, lavoro e comunità locali, ispirato a un tradizionalismo cattolico reinterpretato dalle nuove generazioni americane”.
Dunque gli Stati Uniti hanno ancora la loro da dire nella storia della Salvezza, dilavati dalla furia puritana, mediato l’elemento libertario, ricondotto il calvinismo a più miti consigli. Sembra che J.D Vance voglia introdurre l’agostiniano Ordo Amoris accanto ad una dottrina economica più aderente a quella sociale della Chiesa. Ciò non mancherà di avere ripercussioni sull’Europa e sull’Unione europea, come si chiede in conclusione Carlo Fidanza, nella postfazione. “Può un’Unione Europea – si domanda il parlamentare europeo- che non ha voluto riconoscere le proprie radici cristiane, anzi ha voluto negarle, avere coscienza di sé ma, soprattutto, trovare un dialogo con mondi che quelle radici fanno di tutto per riscoprirle? È una riflessione che non si può rimandare”.
Esattamente.
P.M.Filipazzi e F.M. Filipazzi. “Il Grande Risveglio. L’America da de Maistre a Charlie Kirk”, Eclettica. 14 euro.

