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lunedì 17 novembre 2025

Orrori architettonici… e dove trovarli #257 a Parabita (LE)

Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio di Padova dell’arch. Gianluigi Russo (anno 2017).

Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli investimenti economici anche della Diocesi di Nardò-Gallipoli, ribadiamo la domanda: se lo meritano l’otto per mille?

Lorenzo V.

Descrizione del progetto: Il nuovo edificio di culto, posizionato accanto all’edificio preesistente, si affaccia sulla stessa strada: via Brescia. Grazie a un sagrato adeguatamente sopraelevato è stato possibile collocare il piano dell’aula liturgica e della sacrestia della nuova chiesa alla stessa altezza della sacrestia e delle aule esistenti, congiungendole attraverso la realizzazione di un corridoio al di sopra del salone. L’ampio sagrato, rialzato di otto gradini, permette il collegamento tra l’aula liturgica e le vie limitrofe. La facciata principale è caratterizzata da un profilo movimentato e può essere suddivisa in tre fasce verticali. La fascia centrale, alta 13 metri, con terminazione semicircolare, è strombata e ospita l’imponente portale di ingresso metallico, rivestito in ottone brunito, affiancato da due porte laterali, che simboleggia l’elemento significativo del Cristo “porta” del gregge (Giovanni 10,7). Al di sopra della porta, una serie di aperture disposte in modo tale da formare una serie di croci, richiamano – secondo quanto affermato dal progettista – la passione, morte e risurrezione di Gesù che infine diventa segno visibile nella croce greca superiore, incisa nella parte sommitale. L’intera facciata è rivestita con intonaco bianco e presenta uno zoccolo lapideo continuo alto circa 1,20 metri che riveste anche le tre porte centrali. Tutti i prospetti esterni dell’edificio sono rivestiti in intonaco bianco e il prospetto sud-orientale è caratterizzato da alti tagli verticali, con vetrate in onice, che filtrano all’interno dell’aula una luce calda e suggestiva. Le finestre del prospetto nord-occidentale, collocate nelle stesse posizioni, hanno dimensioni inferiori.
La chiesa ha una superficie complessiva di 840 mq, di cui 650 mq per l’aula liturgica e i restanti 190 mq per sacrestia, uffici e vani accessori collocati dietro l’abside. L’aula liturgica segue una netta direttrice longitudinale, con terminazione absidale. Il presbiterio è disarticolato su schema triangolare: su tre pedane a base circolare sono posti altare, ambone e sede. Sul lato destro rispetto all’ingresso, un volume più basso accoglie la penitenzieria, lo spazio dedicato al coro e la cappella del Santissimo. La navata centrale è separata da questi ambienti da quattro pilastri circolari e il suo cleristorio è composto da quattro aperture verticali posizionate in corrispondenza dei tagli posti sul prospetto parallelo. La direttrice longitudinale della chiesa è rimarcata anche dalle due travi portanti della copertura, che si attestano nei setti a fianco del pozzo di luce del presbiterio. Una vetrata verticale posta a conclusione della semi-cupola absidale di copertura lascia filtrare la luce all’interno, conferendo maggiore rilievo al fulcro celebrativo. Le coperture sono in legno lamellare in abete, colore naturale, con finitura in guaina ardesiata. La conformazione altimetrica della sezione trasversale stabilisce una gerarchia dello spazio assembleare, dando maggiore risalto a quello centrale – individuato dalla porzione di copertura piana racchiusa tra le due travi principali – dove si colloca il percorso processionale verso l’altare, rispetto ai due spazi laterali, individuati dalle due porzioni di copertura a spiovente dell’aula liturgica. Il volume adiacente si sviluppa, in elevato, per un’altezza pari a circa la metà di quella dell’aula e la copertura a uno spiovente permette anche un raccordo altimetrico tra la chiesa e la strada laterale via Vittorio Alfieri. Dalla sezione longitudinale si evincono due ulteriori elementi: la “soglia”, luogo dell’accoglienza, e l’area absidale. Le terminazioni semicircolari della facciata principale e dell’abside raggiungono, infatti, la stessa altezza, elevandosi rispetto al piano di copertura. L’illuminazione naturale della chiesa è integrata con proiettori orientabili per la luce diretta e proiettori con lampade alogene per la luce d’accento. Le tinte chiare dell’intonaco bianco dei prospetti interni e della pavimentazione in marmo beige ben si accostano alle tinte calde delle superfici lignee della copertura e dei banchi. Per la chiesa è stato previsto un impianto refrigeratore d’acqua con condensatore ad aria, le cui bocchette di mandata e ripresa sono state adeguatamente posizionate nell’aula liturgica in modo non invasivo. La struttura portante è un telaio in calcestruzzo armato su fondazioni in travi continue.
L’aula liturgica presenta un nitido assetto longitudinale che determina anche la configurazione dell’assemblea. La disposizione dei banchi, collocati su quattro file, riflette la gerarchia imposta dalla copertura: l’ampia fascia centrale accoglie il percorso processionale cui si affiancano due file di banchi più grandi. Altre due file di banchi di lunghezza inferiore sono collocate lateralmente e lasciano spazio rispettivamente all’ambone e alla sede, che si protraggono verso l’assemblea.
Il popolo di Dio, seppur nella fissità della disposizione assembleare, si fa spazialmente partecipe delle celebrazioni, attraverso la riconoscibilità dei singoli poli liturgici, il contesto architettonico e il percorso processionale che collega il portale all’altare.
La forte impostazione assiale indirizza lo sguardo dei fedeli verso il fulcro celebrativo: l’altare, posizionato su una pedana centrale circolare rialzata di due gradini. Il punto focale dello spazio liturgico è enfatizzato dal lucernario posto sulla copertura dell’abside che denota un carattere ascensionale rievocando la tensione dell’uomo verso Dio.
Le pedane dei poli liturgici (altare, ambone, sede), sono differenziate, rispetto al pavimento dell’aula in marmo beige, da una pavimentazione in marmo giallo. L’altare è un parallelepipedo di dimensioni 1,62×1,62×1,00 metri in pietra Apricena. Sui quattro lati è presente un bassorilievo raffigurante il segno della croce, in marmo rosso Francia, che fa risaltare una mensa superiore di spessore e una frattura di colori e materiali che richiama il sacrificio di Cristo. Collocato in posizione avanzata, sul lato sinistro rispetto al fronte dell’altare, è posizionato l’ambone, realizzato con gli stessi materiali dell’altare. L’elemento centrale in marmo rosso Francia richiama la lingua incorrotta di Sant’Antonio “la mia parola non è forse come fuoco o come martello che frantuma la roccia?” (Geremia 23,29). Anche la sede del celebrante è in pietra Apricena, disposta con un angolo di 45 gradi rispetto all’assemblea e collocata su una base circolare rialzata di un gradino rispetto alla quota dell’aula, al lato destro dell’altare. Il luogo del Battesimo, visibile dall’assemblea, è posizionato sulla parte terminale della navata centrale, sul lato sinistro guardando il presbiterio, in uno spazio ben definito e illuminato in modo naturale da due alte vetrate laterali. La forma del fonte battesimale rievoca quella di un giglio, che rappresenta la purezza e viene associato anche al Santo titolare. La pavimentazione sulla quale è collocato – un inserto circolare in granito blu Azul Macaubas racchiuso da una corona in marmo giallo – sottolinea l’importanza del luogo all’interno dell’aula. Nel volume più basso posto sul lato destro rispetto all’ingresso trovano collocazione la cappella del Santissimo, il coro e la penitenzieria. Il tabernacolo è posizionato nella cappella dell’adorazione e delle celebrazioni feriali, situata alla destra del presbiterio. È realizzato in ottone dorato, incastonato in una nicchia ricavata nella parete absidale della cappella, su uno sfondo azzurro, per richiamare la doppia natura umana e divina di Cristo, affiancato dalla lampada dalla fiamma perenne. L’area absidale è rialzata di un gradino rispetto alla quota della cappella – e dell’aula – e prevede una pavimentazione in marmo giallo che riveste anche la parete di fondo per un’altezza di circa 1,2 metri circa. In una seconda nicchia verticale ricavata nella parete di fondo, alla destra del tabernacolo, è posizionato un crocifisso. Alla penitenzieria è riservato un ambiente posto sulla destra dell’ingresso principale che ospita due confessionali in legno e un’area antistante di attesa per i fedeli. Lo spazio dedicato alla schola cantorum, al centro della navata laterale, è in stretto rapporto visivo e partecipativo con l’aula, diviso dalla stessa soltanto da quattro pilastri circolari, mentre la cappella feriale e la penitenzieria sono delimitate da divisori che contengono un taglio orizzontale impostato a quota 1,2 metri circa, che permette un rapporto visivo con l’aula schermando, al tempo stesso, gli ambienti. La sacrestia è collocata nella fascia dei vani accessori che si sviluppa dietro l’abside. La realizzazione delle formelle della Via Crucis e del Crocifisso è stata affidata all’artista Vito Russo. Le 14 formelle, di dimensioni 60×60 cm, sono state realizzate con una particolare terracotta sulla cui superficie sono stati impastati diversi tipi di terre locali setacciate, dando origine alle varie rappresentazioni. Il Crocifisso, unica opera non ancora posizionata e attualmente in fase di realizzazione, sarà collocato nell’abside, in posizione centrale ed è previsto in legno di ulivo pugliese. È stato provvisoriamente collocato un ulteriore Crocifisso in attesa dell’ultimazione dell’opera prevista.

Descrizione tratta dalla pagina beweb.chiesacattolica.it.

Fotografie degli esterni:



Fotografie degli interni:













Altare

Ambone

Sede presbiterale

Fonte battesimale