Vi proponiamo di seguito il testo del bell’intervento con il quale il dott. ric. Giovanni Zenone, editore di Fede & Cultura, ha aperto i lavori del 12º Festival di Fede & Cultura «La Tradizione è vita», svoltosi con successo lo scorso sabato a Verona (QUI su MiL il resoconto ed alcune fotografie).
Nel suo intervento, il dott. Zenone celebra i vent’anni della casa editrice Fede & Cultura, con un discorso commovente nel quale ricorda don Ferdinando Rancan, la pubblicazione contrastata del Messale tradizionale, la difesa della Messa di sempre e della Madonna Corredentrice: vent’anni di fede, coraggio e amore per la verità cattolica.
In calce il video (riservato agli abbonati al canale Fede & Cultura Universitas).
Lorenzo V.
GRAZIE GESÙ!
Intervento del dott. ric. Giovanni Zenone al 12º Festival di Fede & Cultura «La Tradizione è vita»
(Verona, Istituto salesiano San Zeno, sabato 8 novembre 2025)
Cari amici, venuti da vicino ma anche da lontano, oggi celebriamo vent’anni di Fede & Cultura. Vent’anni di un cammino che, guardandolo ora, appare come un miracolo, una grazia che ci ha sorpresi passo dopo passo. E lo facciamo in questo 12º Festival nazionale, con gratitudine nel cuore, con commozione profonda, e con la certezza che nulla di ciò che è stato fatto è opera nostra: tutto è dono di Dio.
Vent’anni fa, quando nacque Fede & Cultura, non c’erano strategie di marketing, né risorse economiche, né un progetto ambizioso, se non quello di conservare e tramandare la fede che avevamo ricevuto nella sua purezza cristallina e inebriante. C’era solo un desiderio ardente: servire la verità, difendere la fede cattolica integrale, portare la luce del Vangelo là dove l’oscurità della menzogna e della confusione stava già calando sulla Chiesa e sulla società.
Non posso non ricordare, in questo momento, il cofondatore di questa avventura, don Ferdinando Rancan. Un sacerdote santo, un padre, un amico, un vero mistico. Il suo libro In quella casa c’ero anch’io rimane il cuore pulsante di tutto ciò che facciamo. In quelle pagine, don Ferdinando ci accompagna dentro la casa di Nazareth, dentro il mistero più semplice e più alto della vita cristiana: l’incontro vivo e personale con Gesù. Senza quel libro, senza quella mistica dell’incontro con il Signore, tutto il nostro lavoro di editori, di comunicatori, di formatori, sarebbe sterile. Pubblicare libri, fare video formativi, organizzare conferenze: tutto perde senso se non è animato da quell’unica certezza che muoveva don Ferdinando — che Gesù è vivo, presente, operante nella sua Chiesa, nella Santa Messa e nel cuore di chi Lo cerca con amore.
Ricordo ancora l’emozione e il timore di quando, nel 2007, pubblicammo il Messale festivo tradizionale. In quegli anni, pochi avevano il coraggio di proporre di nuovo al popolo cattolico la Messa di sempre, la Messa che aveva santificato secoli di Cristiani, che aveva formato santi, che aveva custodito la fede dei nostri padri. Da una parte del Vaticano arrivarono mugugni, diffidenze, persino ostilità. Qualcuno ci considerava dei nostalgici, dei ribelli, dei disturbatori dell’unità. Ma noi sapevamo che la vera unità non è mai contro la Tradizione, bensì dentro la Tradizione. E andammo avanti.
E il Signore benedisse quel coraggio. Quel Messale, che qualcuno avrebbe voluto far dimenticare, è diventato un segno. Una bandiera. Una sorgente di grazia per migliaia di fedeli che hanno riscoperto la bellezza e la profondità del rito romano antico. Quella pubblicazione, oggi lo possiamo dire, fu una piccola scintilla che il Signore volle accendere per tenere viva la fiamma della Messa e della Fede di sempre.
Poi vennero anni difficili. Anni di confusione e di smarrimento. Anni in cui la stessa autorità ecclesiastica, purtroppo, fece di tutto per soffocare la Tradizione. Con Traditionis custodes e altri documenti, Papa Francesco cercò di restringere, di controllare, di marginalizzare la Messa antica, la devozione alla Beata Vergine Maria e alla sensibilità per le tradizioni venerande. Ma, come sempre accade quando si tenta di spegnere la fede autentica, accadde il contrario: proprio allora, Fede & Cultura è cresciuta. La diffusione dei nostri libri è cresciuta pur circondata da ostilità da una parte, diffidenza, emulazione e competizione dall’altra. Crebbe l’interesse per Il Tesoro della Tradizione, per i Messali, per i sussidi, per tutto ciò che custodisce la liturgia e la fede di sempre.
Molti hanno capito che qui non si tratta di nostalgie o di estetica: si trattava di identità, di verità, di salvezza. E noi, in questi dodici anni di pontificato di Francesco, non abbiamo mai rinnegato la nostra missione. Abbiamo continuato a conservare la fede, difendere la Madonna, amare la Chiesa anche quando essa sembrava volerci respingere, considerandoci figli indesiderati.
Sì, abbiamo difeso e difendiamo Maria. Quando troppi teologi e prelati cercano di ridurla a una semplice «discepola», noi abbiamo proclamato, con i santi e con i papi, la sua grandezza unica, la sua partecipazione all’opera redentrice di Cristo. E anche ora, dopo l’attacco del cardinale Fernández a Maria Corredentrice, noi rispondiamo con la preghiera e con la fede. Sottomessi ma non succubi, obbedienti ma non complici.
Per questo oggi regaliamo a tutti la preghiera composta da San Pio X a Maria Corredentrice, una preghiera che porta indulgenza, ma soprattutto porta luce nei cuori. È il nostro modo per dire: noi restiamo con Maria, sotto la Croce, con lo sguardo fisso su Gesù.
E mentre il mondo digitale cambia, mentre le piattaforme censurano i contenuti cattolici, noi non ci arrendiamo. Abbiamo creato con grande fatica Universitas, la nostra nuova piattaforma a fianco del nostro canale YouTube, dove poter vedere senza pubblicità tutti i nostri video, anche quelli che i YouTube ha censurato. È un nuovo passo nella direzione della libertà, libertà di dire la verità, libertà di formare le coscienze, libertà di servire Dio senza compromessi nella strada dell’apostolato culturale che ci ha ispirato il beato Antonio Rosmini sin dalla fondazione vent’anni orsono.
Su www.fedecultura.com, chiunque può trovare i nostri libri, su universitas.fedecultura.com i nostri video, i nostri corsi. Ma si può trovare un rifugio di fede in un tempo in cui la fede è combattuta, sbeffeggiata, sminuita, contaminata. Può trovare una comunità viva, una famiglia spirituale che cammina insieme, che prega insieme, che resiste insieme, là dove invece pullulano voci di sirene che allontanano dalla Chiesa con argomentazione pretestuose.
Sappiamo bene che questi tempi sono entusiasmanti, ma anche difficili. Ogni giorno affrontiamo sfide economiche, tecniche, culturali e spirituali. Ma non ci manca la speranza. Non ci manca il coraggio. E non ci manca la grazia di Dio, che non ha mai fatto mancare la Sua mano provvidente in questi vent’anni. Non cessate, cari amici presenti e chi vedrà questo mio intervento domani, di collaborare in quest’opera che è davvero un modo in cui Dio vuole raggiungere molte anime e salvarle. Vi voglio ricordare che tre anni fa don Ernesto Zucchini lanciò l’idea al Festival di pregare ogni giorno una coroncina della Divina Misericordia per la salvezza di un sacerdote impenitente e peccato mortale. Da allora sia io che molti dei presenti lo abbiamo sempre fatto, e credo che questo sia davvero amore alla chiesa, opera di Dio!
Abbiamo visto miracoli: libri nati dal nulla diventare strumenti di conversione, uno in particolare, Christus vincit, che ha salvato la vocazione di più di un sacerdote; video realizzati con mezzi poveri raggiungere migliaia di anime e far tornare alla vita di grazia molte di loro; incontri, festival, conferenze diventare momenti di vera rinascita spirituale per tanti che si sentivano smarriti.
Abbiamo visto giovani ritrovare la fede grazie a un testo, famiglie tornare alla Messa, sacerdoti riscoprire la loro vocazione. Tutto questo è il frutto della grazia che scaturisce dal sacrificio nascosto di tanti, dalla generosità di chi ci sostiene anche in modo continuativo, dalla preghiera silenziosa di chi offre il proprio dolore per questo apostolato.
E allora, in questo ventesimo anniversario, la parola che riassume tutto è gratitudine. Gratitudine a Dio, che ci ha scelti nonostante la nostra debolezza. Gratitudine a Maria, che ci ha custoditi sotto il suo manto. Gratitudine a don Ferdinando Rancan, che dal Cielo ci accompagna con la sua intercessione e con il suo sorriso paterno.
E gratitudine a voi, amici, lettori, sostenitori, che con la vostra presenza e la vostra fede rendete possibile questo cammino. Senza di voi, Fede & Cultura non esisterebbe.
Vi chiediamo di continuare a sostenerci, di unirvi a noi in questo apostolato. Perché i prossimi vent’anni dipendono da ciò che ognuno di noi farà oggi: con la preghiera, con la diffusione dei nostri libri e dei nostri video, con l’abbonamento alla piattaforma Universitas, con ogni piccolo gesto di fedeltà alla verità. Siamo ormai in dirittura d’arrivo per la costituzione della Fondazione Fede e Cultura Universitas, appena sarà costituita torneremo da voi a chiedere udienza alla porta del vostro cuore.
Noi non cerchiamo applausi. Cerchiamo anime. Non cerchiamo successo terreno, ma la gloria di Dio.
E così, guardando indietro vediamo vent’anni di lotte e di grazie. Guardando avanti, vediamo una missione che continua, più viva che mai, nonostante, anzi, grazie alla nostra debolezza, in particolare alla mia, che è sempre maggiore. Chi mi è più vicino sa quanta fatica è stata ed è per me essere qui, aver diretto la faticosa giornata di oggi.
Fede & Cultura non è solo una casa editrice, non è solo un canale o una piattaforma. È una battaglia spirituale, è un’opera di fede, è un segno dei tempi, è una delle famiglie della Chiesa Cattolica, ad essa sempre unita anche quando questa è più dolorante e malmessa. È la testimonianza che, anche in mezzo alla tempesta, chi resta fedele alla Tradizione, chi resta unito alla Madonna, chi resta radicato nella verità di Cristo, non viene mai abbandonato.
E così, oggi, possiamo dire con cuore commosso: Deo gratias!
Grazie, Signore, per questi vent’anni di grazia.
Grazie, don Ferdinando, per la tua luce.
Grazie a tutti voi, amici di Fede & Cultura.
Guardiamo sempre avanti, nella fede, nella speranza, nella carità e nella Tradizione.
