Grazie a Francesco Capozza, Nico Spuntoni e Franca Giansoldati per queste analisi sul nuovo Motu Proprio di Leone che ha messo a posto un altro pasticcio giuridico di Papa Francesco sulla nomina di Suor Raffaella Petrini, Presidente del Governatorato Vaticano.
QUI Vatican News: "Pontificia Commissione della Città del Vaticano, cambia la norma sul presidente".
QUI e in fondo il testo integrale del Motu Proprio: "Lettera Apostolica in forma di «Motu Proprio» del Sommo Pontefice Leone XIV sulla Composizione e Presidenza della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano".
Luigi C.
Francesco Capozza, Il Tempo, 22-11-25
«Un Papa bolla, l’altro sbolla». Questa vecchia massima, da qualcuno attribuibile alla romanissima ed irriverente statua parlante di Pasquino, nei secoli è diventata prassi comune in Vaticano: un pontefice legifera, il successore corregge (e molto spesso cancella definitivamente). È accaduto ancora una volta ieri, quando Leone XIV si è visto costretto a pubblicare un Motu Proprio a parziale modifica della normativa emanata da Papa Francesco poco più di due anni fa, il 13 maggio 2023, quando, con un'apposita «legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano», Bergoglio riorganizzava il Governatorato della cittadella papale. L'art. 8, paragrafo primo, di questa norma fino a ieri così recitava: «la Pontificia Commissione è composta da Cardinali, tra cui il Presidente, e da altri membri, nominati dal Sommo Pontefice per un quinquennio».
Dieci anni dopo la nascita dello Stato della Città del Vaticano, a seguito dei Patti Lateranensi siglati nel 1929 tra il Regno d’Italia e la Santa Sede, Pio XII, appena divenuto Papa, decise di istituire il Governatorato – un organismo che esercita il potere esecutivo su disposizione papale – e a dirigerlo come Presidente è sempre stato chiamato un cardinale.La recente legge bergogliana, come poco sopra riportato, lo aveva confermato. Sbalordendo però tutti, giuristi e canonisti in primis, lo stesso Papa Francesco nel febbraio scorso, due mesi prima del suo trapasso, decise di porre al vertice dell’altissimo organo vaticano una donna: suor Raffaella Petrini. In molti, a cominciare dai componenti di quell’amplissimo collegio cardinalizio plasmato a propria immagine e somiglianza da Francesco, storsero il naso. Non tanto per la persona in sé, una monaca tutto sommato stimata da molti, ma perché era evidente come con questa nomina Bergoglio andasse contro non solo la consuetudine, ma pure disattendendo la legge da lui stesso emanata. Leone ha dovuto quindi mettere una “pezza”, come si dice in gergo, a quello che nei fatti è stato fin qui un vulnus giuridico di non poca importanza.
Nel Motu Proprio leoniano emanato ieri, quindi, si legge: «l’art. 8, n. 1 della Legge fondamentale è abrogato e sostituito dal seguente: la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano è composta da Cardinali e da altri membri, tra cui il Presidente, nominati dal Sommo Pontefice per un quinquennio». Suor Raffaella Petrini è ora coperta da una normativa ad personam, ma sono già tante altre le correzioni del precedente pontificato allo studio di Papa Leone.
Prima donna a capo del Governatorato vaticano, Leone XIV rimedia alla "svista" di Francesco
Nico Spuntoni, Il Giornale, 23 novembre 2025
Tra le priorità che erano emerse nelle congregazioni generali prima del conclave aveva trovato spazio anche la richiesta di mettere ordine al caos normativo che spesso si era venuto a creare negli ultimi anni del precedente pontificato. Una missione che Leone XIV, da canonista, sta provando a portare a compimento. Un'ultima prova di ciò è il motu proprio di cui si ha avuto notizia venerdì e mediante il quale Prevost ha modificato un articolo della Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano. Un piccolo cambiamento ma decisivo per riparare ad una lacuna di cui si è parlato per mesi all'interno delle Sacre Mura.
Il motu proprio
L'intervento di Leone XIV ha disposto che la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano possa essere composta da cardinali ma anche "da altri membri", presidente compreso. È una novità formale ma non sostanziale. La questione ha origine il 19 gennaio 2025 quando Francesco, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, annunciò a sorpresa l'intenzione di nominare suor Raffaella Petrini a capo del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e dunque presidente della Pontificia Commissione.
L'annuncio fece storcere il naso a molti e non solo per il contesto televisivo. Mentre nessuno aveva messo in discussione le qualità di suor Raffaella Petrini, figura altamente stimata in Vaticano che si era fatta apprezzare già come segretaria generale del Governatorato, in tanti avevano scosso la testa di fronte alla contraddizione tra la nomina dichiarata da Bergoglio e quanto stabilito da lui stesso nemmeno due anni prima nella Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano. All'art. 8, n. 1 della "costituzione" vaticana promulgata il 13 maggio 2023 si riservava il ruolo di presidente della Pontificia Commissione ai cardinali.
L'anomalia
Nonostante il dettame di questo articolo anche piuttosto recente, a marzo di quest'anno suor Petrini è subentrata al cardinale Fernando Vérgez Alzaga ormai ottantenne alla guida del Governatorato e della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano. Il subentro programmato è avvenuto nelle ore più difficili di Francesco, mentre lottava tra la vita e la morte al Gemelli rendendo complicata la modifica di quella norma preesistente. La situazione è rimasta indefinita fino ad oggi, sebbene suor Petrini abbia continuato a farsi apprezzare anche nel nuovo ruolo.
Leone XIV ha ora ascoltato chi gli chiedeva di rimettere ordine nella confusione normativa ed ha cambiato la norma adeguandola allo stato delle cose. Lo ha fatto, è stato scritto, "in risposta ad esigenze di governance che si rivelano sempre più complesse e pressanti". Un intervento che va anche nell'interesse di suor Petrini, considerata da molti una delle nomine migliori del precedente pontificato e non perché prima donna ad assurgere ai vertici del Governatorato, ma per via delle sue qualità manageriali unite ad una profonda e sincera spiritualità.
Leone XIV, inoltre, conferma ancora una volta il rispetto dimostrato finora per le decisioni del suo predecessore scomparso da meno di un anno ma al tempo stesso svela la volontà di mettere ordine dove serve.
Il tema del diritto è in generale molto caro al canonista Prevost come rivela anche il messaggio inviato all'Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica (AGIDAE), in occasione di un convegno organizzato nel 65mo anniversario della sua istituzione e nel quale ha raccomandato "l’armonizzazione tra principi del diritto civile italiano e la normativa canonica" esortando a "proseguire nel prestare l’attenzione ai valori sociali e civili, come pure alla formazione permanente dei gestori e dei dipendenti”.
Leone XIV conferma suor Petrini governatrice del Vaticano e sana con un Motu Proprio le disposizioni di Francesco
Franca Giansoldati, Il Messaggero, 21-11-25
Leone XIV ha confermato nel suo ruolo apicale suor Raffaella Petrini, la prima donna governatrice dello Stato della Città del Vaticano designata dal suo predecessore Francesco nel marzo scorso: d'ora in poi, la leadership per quella funzione non sarà più riservata per legge a un cardinale. Il Papa ha, infatti, emendato con un intervento ad hoc – un motu proprio - la "Legge fondamentale del Vaticano" sanando di fatto una anomalia giuridica che si era venuta a creare sotto il pontificato precedente.
L'articolo che finora era in vigore era formulato in modo tale che il presidente della commissione potesse essere solo un porporato. Papa Francesco, quando aveva indicato suor Petrini a succedere al cardinale Vergez, aveva di fatto ignorato questo aspetto lasciando aperta la necessità di un successivo intervento canonico. Cosa che ha portato avanti Leone XIV.
L'articolo 8 della Legge fondamentale del Vaticano recita ora: «La Commissione per lo Stato della Città del Vaticano è composta da cardinali e altri membri, incluso il Presidente, che sono nominati dal Papa per cinque anni». Mentre nella precedente definizione si precisava che la Pontificia Commissione «è composta da Cardinali, tra cui il Presidente, e da altri membri, nominati dal Sommo Pontefice per un quinquennio».
Per giustificare l'emendamento costituzionale, Papa Leone spiega che si tratta di «consolidare alcune soluzioni che sono maturate finora per soddisfare le esigenze di governance, che stanno diventando sempre più complesse e urgenti». L'emendamento costituzionale è stato firmato dal Papa mercoledì scorso ed è entrato in vigore con la sua pubblicazione, due giorni dopo.
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LETTERA APOSTOLICA IN FORMA DI «MOTU PROPRIO» DEL SOMMO PONTEFICE LEONE XIV SULLA COMPOSIZIONE E PRESIDENZA DELLA PONTIFICIA COMMISSIONE PER LO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO
Il Governatorato è chiamato a concorrere con la propria struttura alla missione propria dello Stato della Città del Vaticano, svolgendo questo compito “al servizio del Successore di Pietro, al quale direttamente risponde”.
Nell’assolvere questo compito esigente, al quale è preposto secondo la Legge fondamentale del 13 maggio 2023, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano esercita una forma di corresponsabilità nella communio, che è uno dei principi per il servizio della Curia Romana, come voluto da Papa Francesco e stabilito nella Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium del 19 marzo 2022, valido anche per lo Stato della Città del Vaticano.
Questa forma di responsabilità condivisa rende opportuno il consolidamento di alcune soluzioni fin qui maturate in risposta ad esigenze di governance che si rivelano sempre più complesse e pressanti.
Considerati tali motivi e valutate positivamente tali soluzioni, stabilisco quanto segue:
1. L’art. 8, n. 1 della Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano è abrogato e sostituito dal seguente: “Art. 8, n. 1: La Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano è composta da Cardinali e da altri membri, tra cui il Presidente, nominati dal Sommo Pontefice per un quinquennio”.
Quanto deliberato con questa Lettera Apostolica, ordino che abbia fermo e stabile vigore, nonostante qualsiasi cosa contraria, anche se degna di speciale menzione, e che sia promulgato tramite pubblicazione su L’Osservatore Romano, entrando in vigore il giorno stesso della pubblicazione, e in seguito inserito nel commentario ufficiale degli Acta Apostolicae Sedis.
Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno 19 novembre, primo del mio Pontificato.
LEONE PP. XIV
[01591-IT.01] [Testo originale: Italiano]

