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venerdì 24 ottobre 2025

Tosatti: l'eredità difficile di Francesco vista da un giornalista. #sumpont2025


Marco Tosatti, il notissimo vaticanista, non ha più potuto partecipare al convegno perché sottoposto in questi giorni ad un intervento chirurgico. A lui il nostro pensiero e simpatia. Ha però inviato il testo che avrebbe voluto esporre di persona e yours truly, vale a dire il Vostro odierno cronista, ha ricevuto l'incarico di darne lettura. Eccone un estratto

Enrico


 
“Cerchiamo un meno peggio”. Così mi ha risposto, con un messaggio su Whattsapp, un cardinale, amico da molti, lunghi e sofferti anni, quando gli ho chiesto, alla vigilia del Conclave che avrebbe portato all’elezione di Leone XIV al soglio di Pietro, quali erano le prospettive più auspicabili, e più probabili. [..]

Papa Bergoglio ha spesso stupito i cattolici – e forse non solo loro – con affermazioni problematiche. Come, per esempio, il 1 ottobre 2013, quando ha affermato “Non esiste un Dio cattolico”. Ha scandalizzato di sicuro molti, nella Chiesa, quando ha parlato dei “grandi dell’Italia di oggi”, citando il capo dello Stato Emerito, Giorgio Napolitano, (ex comunista, laico, secondo alcuni in odore di massoneria) e soprattutto Emma Bonino, la leader radicale che si vantava di praticare aborti con la pompa di bicicletta, a favore della depenalizzazione della droga, e sostenitrice dell’eutanasia.

Ma continuiamo: l’ecumenismo, il dialogo con le confessioni cristiane è ormai una costante della Chiesa postconciliare. Ma non pochi sono rimasti choccati quando Bergoglio ha elogiato Martin Lutero, responsabile dello scisma d’Occidente: “Io credo che le intenzioni di Martin Lutero non fossero sbagliate. In quei tempi la Chiesa non era proprio un modello da imitare. C’era corruzione, c’era attaccamento ai soldi e al potere. E’ per questo che lui ha protestato. Poi era intelligente e ha fatto un passo avanti giustificando il perché facesse questo. Lutero ha fatto una medicina per la Chiesa. Io credo che le intenzioni di Lutero non fossero sbagliate: era un riformatore”. Forse, ma le conseguenze per il mondo cristiano in Occidente si sono rivelate vieppiù devastanti… [..]

Infine non si possono tralasciare gli aspetti dittatoriali della sua gestione, la scelta degli uomini, che spesso contraddiceva alcune sue buone affermazioni – vedi la questione dell’aborto e della PAV (Pontificia Accademia per la Vita), in cui a capo aveva messo mons. Paglia, che ha definito la legge 194 sull’aborto “Un pilastro della società”. Il clima instaurato in Vaticano, la protezione di personaggi come Rupnik e Zanchetta...e la lista è tutt’altro che esaustiva.

Ma non è possibile, esaminando l’eredità che Leone XIV ha ricevuto dal suoi predecessore immediato, non parlare di alcuni documenti.

Ne citerei almeno tre. Amoris laetitia, un attacco subdolo ma non per questo meno pericoloso all’idea di matrimonio espressa chiaramente e irrevocabilmente nel Vangelo; frutto del Sinodo sulla Famiglia. Però Mons. Forte ha svelato anche un retroscena dei lavori sinodali che, forse, aiuta a superare un linguaggio politicamente correttissimo per arrivare a comprendere meglio il documento. Almeno per quanto riguarda il tema mediaticamente più rilevante, ovvero la disciplina dei sacramenti per le coppie di divorziati risposati. “Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati – ha riportato Mons. Forte riferendo una battuta di Papa Francesco – questi non sai che casino che ci combinano. Allora non ne parliamo in modo diretto, fa in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io”. Dopo aver riportato questa battuta lo stesso mons. Forte ha scherzato dicendo: “Tipico di un gesuita”. Una rivelazione della mens di Jorge Mario Bergoglio che è costata cara al vescovo, messo da parte per un lungo periodo. [..]

Secondo documento: Fiducia Supplicans, con la benedizione alle coppie omosessuali, contro tutta la tradizione dell’antico e del Nuovo Testamento. [..]

Non ci soffermeremo su Traditionis Custodes, falso sin dal titolo, che ribalta Summorum Pontificum di Benedetto XVI e costituisce un attacco diretto e inedito al diritto di celebrazione della messa secondo il Vetus Ordo. Sembra che Benedetto XVI stesse contemplando l’idea di emanare un documento ancora più ampio ed esaustivo di Summorum Pontificum; ma le dimissioni sono arrivate prima.

Infine, non si può tacere il documento di Abu Dhabi. Il passaggio della “Dichiarazione di Abu Dhabi”, firmata dal Grande Imam e da Papa Francesco, in cui si dice che la Sapienza divina ha voluto il pluralismo religioso è il più problematico [..]

Cercheremo nelle righe seguenti di portare elementi di riflessione e che aiutino a capire anche le reazioni e le aspettative legate a questo papa giovane (69 anni al momento dell’elezione). Una prima impressione personale (ma non si dice che le prime impressioni sono quelle più veritiere?) è stata buona. Le sue prima parole alla folla in piazza San Pietro: “La pace sia con tutti voi. La pace sia con tutti voi sono le prime parole del Cristo Risorto”…hanno riscaldato un cuore memore del terribile “buonasera” del suo predecessore. [..]

Certo, non si può tralasciare il fatto che nei suoi primi tre mesi di esercizio, papa Leone XIV abbia citato più di settanta volte papa Bergoglio. Non si può dimenticare che è comunque il suo predecessore che lo ha portato a Roma, affidandogli il ruolo, importantissimo, Prefetto del Dicastero per i Vescovi, uno dei punti centrali nel governo della Chiesa. E tutto, al momento, lascia supporre che egli non intenda fermare o rallentare il cosiddetto cammino sinodale. [..]

Umano e naturale che dopo i tredici anni trascorsi chi ama la Chiesa desideri un cambio di rotta chiaro brusco e repentino. Ma una nave così grande non si governa con brusche sterzate; la ciurma – anche se per molti aspetti reprensibile o poco adatta – non può essere buttata a mare di colpo, tutta; non è nello stile dell’Istituzione (e mai un pontefice ha apertamente sconfessato l’operato del predecessore ) – e provocherebbe sconquassi. E, soprattutto, non è nel carattere e nello stile di Leone. [..] 
 
Ma credo che anche nell’ansia di verità che tutti noi pervade, dobbiamo rispettare tempi e modi dell’Istituzione Chiesa per vedere se John Prevost, papa Leone XIV è colui che risponde all’appello “Va, e ripara la mia Chiesa”, o come sostengono i più critici solamente “Un Bergoglio dal volto umano”.


Marco Tosatti

7 commenti:

  1. Risposte
    1. Manco sanno come si chiama il Papa questi vetero cattolici

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    2. Vivono da cinquant’anni come se il Papa non esistesse, bisogna capirli.

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    3. Fuit homo missus a Deo cui nomen erat... Johannes.

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  2. Un commento ponderato e prudenziale. Tosatti è un animo nobile. La verità credo sia ben peggio di ogni peggiore aspettativa: Leone ha intelligenza, cultura, modi e aspetto capaci di sedurre anche coloro che Bergoglio non aveva potuto ingannare. E mentre Francesco è stato l'apripista, il suo degnissimo successore sarà il legislatore che varerà la legittimità dell'eterodossia sul soglio petrino.
    Questa la mia modesta sintesi. Se vi pare poco, basterà attendere...

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  3. Once burnt, twice taught. If ROBERT Prevost doesn't recognize the cause of the agony of the Church has endured over the last sixty-five years he is blind as a bat. The rest of us see it quite clearly. He is either going to be the solution of the Marxist infiltration or the perpetrator of another century of deconstruction. With him or without him the Church will endure.

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    1. Now they come from abroad ad well to poison the air with crypto sedevscantist remarks.

      Traditionalism is not Catholicism.

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