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venerdì 24 ottobre 2025

Marquant e Montagna: l'imbroglio del Questionario sulla Messa tradizionale #sumpont2025

Christian Marquant

Sotto il pontificato bergogliano, Ladaria della Congregazione per la Dottrina della Chiesa ha inviato a tutte le diocesi del mondo un questionario sulla situazione in ogni chiesa particolare della liturgia tradizionale, con termine per le risposte al 31 luglio. Come se a Roma elaborassero i dati in agosto...

Alcune Conferenze Episcopali, hanno preso la palla al balzo e, alcune come la francese con toni aggressivi contro i fedeli tradizionalisti, hanno dato una risposta collettiva.

Nel complesso, colpisce comunque che il 20% dei Vescovi ha dichiarato che nella loro diocesi la liturgia tradizionale era installata stabilmente: e questo distrugge alla radice il solito mantra secondo cui si tratta di una questione esclusivamente francese cui ora, con riluttanza e dispiacere, vengono aggiunti gli Stati Uniti. 

Il Papa emerito Benedetto XVI ha dichiarato di essere rimasto sorpreso della mancata pubblicazione di quel Questionario. Nemmeno il predecessore, l'autore del Summorum Pontificum, ha avuto diritto ad avere notizia dell'opinione degli episcopati sul suo motu proprio.

E così, nel completo segreto delle risposte effettive, Francesco ha avuto agio di affermare che le risposte erano state unanimente negative e che il tradizionalismo era fonte di scisma e riparo di politicanti di destra estrema.

Eppure chi ha visto quei risultati appena giunti aveva riferito di risposte in generale alquanto positive. Evidentemente il questionario ai vescovi era solo una foglia di fico per giustificare una decisione già presa.

E ora che finalmente è stato possibile accedere alle risposte, che sono pubbliche (vedi il libro di Bux e Gaeta in immagine, che ne dà alcuni estratti), possiamo constatare che non ci sono risposte integralmente negative anzi, nel complesso, riconoscono che c'è una reale richiesta pastorale e che Summorum Pontificum va confermata. La Conferenza Episcopale Svizzera aggiunge perfino che è un modo di integrazione degli stranieri e dei migranti!

Molti hanno rilevato la composizione sociologica dei fedeli tradizionali: mediamente più giovani e famiglie con figli. 

In tutti gli Stati Uniti, solo cinque vescovi sul totale hanno richiesto la sua soppressione. 

Nessuna risposta da Argentina e Cile: eppure vi sono fiorenti comunità. Ignorate e considerate inesistenti, forse per non dispiacere il Papa del luogo.

In Italia, classica risposta 'utilitarista': sopprimere il vetus ordo creerebbe maggiori problemi che tollerarlo.

Ma perché è stato fatto questo, e con dolo per giunta, visto che le risposte della Chiesa universale sono state disattese affermando il contrario?

Appunto perché ci si è resi conto che la Tradizione sta prendendo piede, tranquillamente ma sicuramente, e si è tentata la battaglia di retroguardia per sopprimerla.

Leone XIV ha detto "Che la pace sia con voi". Facciamo quindi che la pace, anche liturgica si installi nella Chiesa, nonostante tutti i manipolatori. 

A questo punto Christian Marquant ha passato la parola a Diane Montagna, la giornalista che ha ottenuto e pubblicato le risposte e i dati del Questionario (e con Edward Pentin gestisce il sito collegeofcardinalsreport.com), si è quindi offerta alle domande del pubblico. Ha chiarito che non ci sono risposte interamente positive o interamente negativa da parti particolari del mondo, ma sempre risposte corali che tengono conto di aspetti che potrebbero considerarsi favorevoli o contrari. Ma in linea di massima, di giudizio complessivo, la risposta prevalente era di lasciare le cose come erano con il Summorum Pontificum invece poi abrogato.

Teniamo anche presente che, a volte, una risposta può anche essere influenzata dal desiderio di compiacere chi ha posto la domanda. E si sapeva benissimo che tipo di risposta sarebbe stata meglio gradita.

Diane Montagna ha anche precisato di avere pubblicato nel 2021 prima ancora di Traditionis Custodes, sulla base di sue ottime informazioni preliminari già all'epoca ottenute, che i risultati del Questionario erano tutt'altro che negativi. Ma nonostante la notizia fosse, sia pure in linea di massima, già pubblica, questo non ha dissuaso l'intervento censorio vaticano.

Ora, i dati sono stati da lei recuperati nella loro integralità e la verità dei fatti non può più essere ignorata. 

 

Enrico

2 commenti:

  1. "teniamo anche presente che, a volte, una risposta può anche essere influenzata dal desiderio di compiacere chi ha posto la domanda":
    questo vale per ogni tipo di questionario.

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  2. Bisogna sempre ricordare che quel famoso questionario, fin dall'inizio, si presentava come un testo privo di qualsiasi dignità conoscitiva, con domande tendenziose che richiedevano tutte risposte non quantitative e misurabili, ma estremamente soggettive , che sia per il tenore ultra-tendenzioso, sia per la ben nota autorità richiedente, spingevano "con il forcone" a rispondere con toni negativi. Se nonostante ciò ci sono state tante risposte positive che è stato necessario tenerle nascoste, vuol dire che proprio il sentimento della Chiesa , per quanto perseguitato, è insopprimibile.

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