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giovedì 2 ottobre 2025

Per la festa di san Michele arcangelo, Santa Messa tradizionale celebrata nella Basilica di San Pietro in Vaticano

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo di Niwa Limbu, pubblicato il 29 settembre sul sito The Catholic Herald.
Per amore di verità, teniamo a precisare che la Santa Messa tradizionale all
altare di San Michele è stata celebrata tutti gli anni dal 2016 alla stessa ora (anche in tempo di pandemia), come si può ben riscontrare nellarchivio di MiL-Messainlatino.it (QUIQUI, QUI, QUI, QUIQUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI). 

L.V.


Una Santa Messa solenne secondo il Rito Romano tradizionale è stata celebrata nella Basilica di San Pietro in Vaticano in occasione della festa di San Michele Arcangelo. La liturgia è stata la prima di questo tipo celebrata sull’altare maggiore della Basilica da quando, più di due anni fa, sono state imposte restrizioni all’uso del Missale Romanum del 1962.

La Santa Messa si è svolta il 29 settembre presso l’Altare di San Michele, situato al piano principale della Basilica, ed è stata celebrata secondo il Missale Romanum di San Giovanni XXIII, riconoscibile dall’uso del manipolo.

La liturgia è stata una sorpresa per i presenti, dato che dal marzo 2021 la celebrazione della forma più antica della Santa Messa è stata limitata quasi esclusivamente alla Cappella Clementina nella cripta della Basilica, e solo in determinati momenti da sacerdoti appositamente autorizzati.

La conferma della Santa Messa e del fatto che si trattasse effettivamente del rito più antico è arrivata tramite Facebook, quando Peter A. Carter, direttore esecutivo del Sacred Music Project, ha dichiarato al sito The Catholic Herald che aveva intenzione di partecipare a una Santa Messa bassa nella cripta, ma ha scoperto che invece nella Basilica sopra si stava celebrando una Santa Messa solenne.


Peter A. Carter, che conosce bene il rito tradizionale e ha scritto insieme al card. Robert Sarah un libro di prossima pubblicazione sulla musica sacra, ha descritto come una «benedizione a sorpresa» il fatto di aver assistito alla celebrazione della festa in un contesto del genere.

Il sito The Catholic Herald può confermare, dopo aver esaminato il filmato pubblicato su X da Michael J. Haynes, corrispondente vaticano del sito LifeSiteNews, che il celebrante era mons. Marco Agostini, Cerimoniere pontificio.


Il momento in cui si è svolta la liturgia ha attirato particolare attenzione, essendo a meno di un mese dal pellegrinaggio annuale Summorum Pontificum, durante il quale il Vaticano ha già confermato che sarà nuovamente celebrata una Santa Messa pontificale nella forma più antica.

Gli osservatori dicono che la Santa Messa tradizionale nella festa di San Michele arcangelo suggerisce un possibile ammorbidimento del divieto del 2021, che ha bruscamente posto fine alla celebrazione quotidiana della liturgia tradizionale in diversi altari laterali della Basilica, compreso l’Altare del Beato Innocenzo XI.

Fino ad allora, i sacerdoti di tutto il mondo in visita a Roma potevano celebrare la Santa Messa tradizionale in forma privata, seguendo le disposizioni della lettera apostolica in forma di «motu proprio» Summorum Pontificum sull’uso straordinario della forma antica del Rito Romano di Benedetto XVI del 2007. Quel motu proprio pontificio affermava che la liturgia più antica non era mai stata abrogata e dava ampia libertà alla sua celebrazione, con molti sacerdoti che sceglievano di utilizzare il Missale Romanum del 1962 agli altari laterali della Basilica.

La limitazione di tali celebrazioni nel marzo 2021 è stata seguita, quattro mesi dopo, dalla pubblicazione della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes sull’uso dei libri liturgici anteriori al Concilio Vaticano II, il motu proprio di papa Francesco che ha imposto ulteriori restrizioni all’uso della liturgia tradizionale in tutto il mondo. Da allora, il numero di Sante Messe celebrate nella forma più antica nella Basilica di San Pietro in Vaticano è stato drasticamente ridotto e limitato alla cripta.

Non è chiaro se ciò rappresenti un cambiamento più ampio nell’approccio del Vaticano, ma l’occasione è già stata accolta da molti devoti della liturgia tradizionale come un inaspettato momento di incoraggiamento.

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