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lunedì 13 ottobre 2025

Orrori architettonici… e dove trovarli #252 a Casamassima (BA)

Chiesa parrocchiale Chiesa di San Vincenzo Ferrer dell’arch. Ada Toni e dell’arch. Cristiano Cossu (anno 2021).

Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli investimenti economici anche della Diocesi di Bari - Bitonto, ribadiamo la domanda: se lo meritano l’otto per mille?

L.V.

Descrizione del progetto: L’attenzione alla “territorialità” e la ricerca di una “facile riconoscibilità” fanno da cardine al disegno di tutto il complesso. Quest’ultimo si insedia in un lotto a forma di L articolando in due blocchi distinti ma comunicanti i propri volumi: i locali per il ministero pastorale e la casa canonica disposti parallelamente a via Salvo D’Acquisto e la chiesa in asse a quest’ultima. La scelta di orientare l’aula liturgica a est consente inoltre di ritrovare non scontate trame visive con l’antistante scuola dell’infanzia Collodi e con la direttrice stradale verso il centro storico. Il legame con il contesto urbanizzato è mediato da un’ampia zona, destinata in parte a verde e in parte a sagrato, immaginata come uno spazio di sosta, luogo di accoglienza a servizio dei fedeli e dei scolari della vicinissima scuola. L’accessibilità delle aree parrocchiali esterne è oggi purtroppo condizionata da una recinzione non prevista nell’idea originaria, separazione che tuttavia non inibisce la permeabilità degli ambienti della quotidiana ordinarietà cittadina con quelli della quotidiana straordinarietà del sacro. La scala domestica utilizzata nelle linee del complesso, a partire dai fronti esterni, racchiude in sé prossimità e alterità, chiara leggibilità e simbologia evocativa. Il prospetto principale è tracciato in modo da richiamare l’immagine familiare dell’edificio-chiesa, nelle sue forme più iconiche. Eppure l’archetipo della facciata a salienti non è tradotto come una banale imitazione; spioventi asimmetrici, aggetti e rientranze, superfici piene e vuote sono le variazioni che fanno del canone classico una misura e non una riproduzione.
L’aula liturgica internamente continua la narrazione formale degli esterni; l’identità cristiana dello spazio è richiamata dall’impianto basilicale (ispirato alle chiese normanne di Puglia), dal “traforo lapideo” in controfacciata che fa eco agli antichi rosoni, alla “spigolosità” della profilatura della copertura lignea d’ispirazione nordica ma nel solco del sincretismo del romanico locale (cattedrale di Ruvo). L’accesso all’invaso assembleare è unico e in asse all’altare. Dietro il fondale presbiterale è ricavata la cappella della custodia eucaristica: un ambiente “compresso”, trasversale all’aula e con una sezione a doppia falda. Due ambienti dedicati prossimi al portale ospitano il fonte battesimale e l’immagine del santo titolare. Questi due luoghi, seppur inscritti nella geometria del vano principale, presentano una loro “autonomia” spaziale; in particolare lo spazio devozionale dedicato a San Vincenzo si configura quasi come una zona ausiliare, in comunione visiva più con l’esterno che con l’aula.
La struttura della chiesa è costituita da pareti portanti in calcestruzzo armato su fondazioni continue. Le superfici verticali, intonacate e tinteggiate di bianco, sono dotate di cappotto esterno in pannelli isolanti minerali ad alta efficienza. Il pavimento è invece costituito da lastre di marmo Botticino e pietra del tipo Venus di taglio diverso: formati più grandi in prossimità dei fuochi liturgici e formati più piccoli per tutto lo spazio assembleare (cfr. sezione progetto liturgico e programma iconografico). La copertura è invece sostenuta da una fitta orditura travi in legno lamellare sulla quale si struttura un tavolato con strati di materiali coibente e impermeabilizzante e infine un manto di finitura in ceramica smaltata policroma. L’illuminazione naturale è garantita in gran parte da un sistema lineare di lucernari collocati sul colmo del tetto; questi, seppur indirettamente poiché schermati da una leggera controsoffittatura, proiettano una luce zenitale all’interno dell’aula. L’illuminazione artificiale è costituita da proiettori LED ubicati sulle travi lignee; ad essi si aggiungono corpi illuminanti a plafone o ad applique. L’impianto di riscaldamento è a pavimento radiante, mentre il raffrescamento è determinato da ventilconvettori verticali da incasso nelle pareti con batteria idronica, alimentati dalla stessa pompa di calore che gestisce il riscaldamento pavimentale.

Descrizione tratta dalla pagina beweb.chiesacattolica.it.

Fotografie degli esterni:




Fotografie degli interni:









Altare

Ambone

Cattedra

Fonte battesimale

Tabernacolo





26 commenti:

  1. L'interno è piacevole, sembra una chiesa normale. Quel tetto multicolor pixelato invece cosa dovrebbe rappresentare?

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    1. Ricorda i tetti dalle tegole multicolori che andavano di moda in epoca barocca.

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  2. Complessivamente non la trovo affatto brutta. Anche gli arredi vanno dal dignitoso al bello. Magari un po' "opprimente" il cannocchiale della cappella eucaristica. Non condivido l'ostentata assenza di immagini sacre semmai.

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  3. A Casamassima anno rovinato il paese con questo albergo arcobaleno.

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    1. L’ossessione! Spero che l’arcobaleno te lo sogni pure di notte.

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  4. Come mai negli anni 20 del XXI secolo trova spazio il boom degli orrori nella architettura ecclesiale? Tanti di quei soldi aveva la Cei che non sapeva nemmeno cosa fare?

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  5. Scusate ma soltanto la primissima foto e le prime parole sono sufficenti per non continuare a vedere e leggere, tra la sua 'attenzione al territorio' ( si, un trullo!) e 'facile riconoscimento' (nemmeno col binocolo a doppia o tripla lente, si vede una croce),ti fanno capire, in poche parole, quanto è grande la presa in giro!
    Fate quello che volete, ma almeno smettete di utilizzare i nomi dei Santi, e dedicatele a personaggi delle vostre lobbies e dentro mettete gli idoli che vi pare, e fate entrare chi vi pare, vestiti in piume o senza, però lasciate i Santi!

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  6. Mi piace molto.
    Si può dire o è obbligatorio accodarsi a chi vede orrori ovunque?

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  7. Chiesa della sinodalita sinodale, costruita da architetti sidonalizzati, commissionata dal sinodo dello spreco, preparata per tutti tutti tutti i non cattolici.

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    1. Commento idiotizzante scritto da bambinate con spazio echeggiante nella scatola cranica.

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    2. Oooh, ma quante belle parole!
      Le vostre risposte parlano da sé.

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    3. Come i vostri commenti da scismatici.

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  8. Ovviamente il Padrone di casa è segregato in una stanzetta, come un ospite. Sembra la casa dei pokemon.

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    1. Il Padrone di casa è sistemato nel luogo in cui OGGI si prescrive di metterlo.
      Se non ti va bene cosa dice la Chiesa cattolica, esci e chiuditi la porta alle spalle.

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  9. Giusto a San Vincenzo Ferrer, protettore dei muratori gli si dedica una tale cosa? E quale sarebbe la particolarità che la distingue dalle altre? Dov'è la statua del Santo con tutti i suoi segni importanti? Tutte uguali queste chiese moderne, stesso comune denominatore, portano il nome del Santo dove però il Santo scompare. Si dedica una costruzione inadeguata dove invece emerge solo l'ignoranza e non il riconoscimento del Santo, che di miracoli ne ha fatti così tanti prima di essere stato canonizzato, diveramente ai santi moderni.

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  10. Perché le nueve chiese non hanno più la via crucis?

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  11. Inquietante questa 'balla' di palle illuminate che scendono dall'ambone.

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  12. Perché i modernisti costruiscono nuove 'chiese' dedicate a un Santo dove il Santo poi non c'è? Forse perché chi ha introdotto la modernità celebrando la prima 'Messa Nuova' l'ha celebrata nella Parrocchia d'Ognisanti in onore a tutti quanti? O più che onore è stata celebrata per dire loro addio?

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  13. La croce dov'è? Quale sarebbe il segno di 'facile riconoscibilità'? Il tetto a colori mezzo arcobaleno? Dov'è "l'attenzione alla territorialità"?
    Non mi consta i tetti delle case a Bari siano variopinte! Sarà per caso la chiesa arcobalenita che vuole impiantare la Cei?

    "E io pago"! direbbe Toto'
    Stop a questi fondi! Signore, fai chiudere subito tutti i rubinetti che fanno scorrere questa 'marea' di soldi che spendono solo per prendere Te in giro.

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    1. Consiglio urgente visita oculistica.

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    2. Ah si? Perché, dov'è?

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    3. Un altro in lista d’attesa per la vista, vedo.

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  14. Non è che sia la mente di questi servi infedeli e corroti a dirigere ed inquinare la mente degli artisti del nostro tempo? Con i loro fammi una chiesa così, dipingimi un quadro così e da questo blocco scolpisci e ricava una scultura così?

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  15. Diocesi di Bari (Casamassima) non piangete, non è proprio un orrore di quelli che non possa essere recuperabile da questa 'chiesa ecológica facilmente riciclabile' in territorio vicino al mare. Una grande struttura, grande villa e tanti locali. Per dare quell'attenzione territoriale e avvicinarla alla 'perla bianca' pugliese, due pennellate al tetto (con della pittura avanzata, altrimenti si compra, non è un problema), non c'è nemmeno il lavoro di togliere campanile, ecc, tanto non c'è. Et voilà! centro per colonia estiva, per bambini e adulti poveri, poveri! Che non hanno possibilità economiche e non in rapporto alla vicinanza di amicizie varie.

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  16. Orrore? Questa è un bijou a confronto del 'grande tubo di scarico' spacciato per chiesa a Bari in riva al mare!
    Chi e quanti sono gli infedeli nella diocesi di Bari, uomini del terrore, che sperperano gli introiti della Chiesa per cose da incubo?

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  17. Brutta e triste. L'architetto non è certo cattolico. L'interno così asettico e spoglio sembra più l'androne dell'ospedale, invece che una chiesa cattolica.

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