Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo di Antonino Cambria, pubblicato sul sito LifeSiteNews il 13 ottobre, in cui si commenta la notizia secondo la quale la Diocesi di Knoxville, citando la lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes di papa Francesco, sostituirà le Sante Messe tradizionali con Messe Novus Ordo celebrate in lingua latina.
Lorenzo V.
La Diocesi di Knoxville, sotto la guida di mons. James Mark Beckman, intende porre fine alla celebrazione della Santa Messa tradizionale in tutte e tre le Parrocchie in cui è attualmente officiata e sostituirla con Messe celebrate in lingua latina, ma secondo le rubriche del Novus Ordo Missae, entro la fine dell’anno, nel tentativo di attuare la lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes sull’uso dei libri liturgici anteriori al Concilio Vaticano II, secondo quanto appreso da LifeSiteNews (QUI).
Le Parrocchie che attualmente celebrano la Santa Messa tradizionale hanno informato i loro parrocchiani la scorsa settimana che le Sante Messe «passeranno» alle Messe Novus Ordo celebrate in lingua latina secondo il Missale Romanum del 2002, che saranno celebrate ad orientem (rivolte verso l’oriente liturgico) e incorporeranno il canto gregoriano, tra gli altri elementi tradizionali, entro la fine del 2025 (QUI). Un portavoce della Diocesi di Knoxville ha confermato la decisione al sito LifeSiteNews, sottolineando che la decisione è stata presa dopo un attento discernimento su come attuare la lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes in modo da accontentare il più possibile i fedeli devoti alla Santa Messa tradizionale.
La Santa Messa tradizionale celebrata secondo il Missale Romanum del 1962 è attualmente celebrata nelle Parrocchie diocesane della Basilica of Saints Peter and Paul di Chattanooga, della Saint Mary’s Church di Johnson City e della Holy Ghost Church di Knoxville.
«Io e mia moglie ci sentiamo presi a calci nello stomaco perché ci siamo appena trasferiti qui, in parte proprio per la presenza della Santa Messa tradizionale nelle vicinanze!», ha scritto l’utente Discipulus in un post (QUI).
«Le comunità della Santa Messa tradizionale potranno continuare a celebrare la Messa in lingua latina, ma dovranno semplicemente utilizzare i libri liturgici attuali», ha dichiarato un portavoce della Diocesi di Knoxville al sito LifeSiteNews.
Sebbene, in senso stretto, una Messa celebrata in lingua latina sia una «Messa in latino», la Santa Messa tradizionale, o Santa Messa tridentina, si riferisce alla Messa codificata nel 1570 da San Pio V dopo il Concilio di Trento, che non continuerà nella Diocesi di Knoxville (QUI).
«E (le Parrocchie saranno) autorizzate a praticare tutti gli elementi tradizionali consentiti dalle rubriche, perché sappiamo quanto desiderino incorporarli nel loro culto, e quindi vogliamo rispettare questo desiderio nella misura in cui siamo in grado di farlo», ha aggiunto il portavoce della Diocesi di Knoxville.
In una lettera pastorale del 12 ottobre alla sua congregazione in cui spiegava la decisione del Vescovo, don J. David Carter, Parroco e Rettore della Basilica of Saints Peter and Paul di Chattanooga, ha simpatizzato con la devozione della sua congregazione per l’antica liturgia romana, ma li ha esortati a non nutrire uno «spirito ribelle» contro la gerarchia ecclesiastica (QUI).
Ha detto il sacerdote:
Devo parlarvi con franchezza, come un padre ai propri figli. Non siate protestanti. Se siete così convinti dell’edizione del Missale Romanum del 1962 da preferire separarvi dall’unione con la Chiesa piuttosto che seguire l’attuale Missale Romanum della Chiesa universale, vi esorto a pentirvi. Questo non è altro che lo spirito del protestantesimo. Vi esorto ad aprire le orecchie del vostro cuore e della vostra mente ai Successori degli Apostoli, i Vescovi in unione con il Papa. Diffidate di nutrire uno spirito ribelle nel vostro cuore. Custodite il vostro cuore in questo momento. Il pericolo dello scisma è molto reale. Non lasciatevi sedurre dalle promesse e dai sofismi di coloro che hanno le apparenze della devozione ma nel cuore hanno rifiutato l’unione con la Chiesa.
Le affermazioni di don Carter fanno eco a quelle di papa Francesco nella lettera di presentazione della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes sull’uso della Liturgia Romana anteriore alla riforma del 1970, che ha posto pesanti restrizioni alla celebrazione della Santa Messa tradizionale. Il defunto pontefice ha dichiarato (QUI):
mi rattrista l’uso strumentale del Missale Romanum del 1962, sempre di più caratterizzato da un rifiuto crescente non solo della riforma liturgica, ma del Concilio Vaticano II, con l’affermazione infondata e insostenibile che abbia tradito la Tradizione e la “vera Chiesa”.
Tuttavia, diversi sostenitori della liturgia tradizionale hanno condannato questa caratterizzazione dei cattolici. Il card. Raymond Leo Burke ha sottolineato che (QUI)
il Messale Romano in uso prima del Messale di Papa Paolo VI, “non fu mai giuridicamente abrogato e, di conseguenza, in linea di principio, fu sempre permesso”. […]
La pienezza di potere (plenitudo potestatis) del Romano Pontefice […] non è un “potere assoluto” che includerebbe il potere di cambiare la dottrina o di sradicare una disciplina liturgica […].
Mons. Athanasius Schneider O.R.C., Vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana, in Kazakistan, ha sottolineato che il Santo Padre non ha il diritto di sopprimere la Santa Messa tradizionale, che è stata la liturgia di numerosi santi, sottolineando che non è disobbedienza continuare a celebrare o a partecipare alla Santa Messa tradizionale (QUI):
I fedeli e i sacerdoti hanno diritto a una liturgia che è la liturgia di tutti i santi (…). Pertanto, la Santa Sede non ha il potere di sopprimere un patrimonio di tutta la Chiesa, è un abuso, sarebbe un abuso anche da parte di un Vescovo. In questo caso, si può continuare a celebrare la Messa anche in questa forma: è una forma di obbedienza (…) a tutti i Papi che hanno celebrato questa Messa.
Dalla promulgazione della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes, diversi Vescovi in tutto il mondo hanno limitato la sua celebrazione o ridotto il numero di Parrocchie autorizzate a celebrare la Santa Messa tradizionale.
In un caso recente, mons. Michael Thomas Martin O.F.M.Conv., Vescovo di Charlotte, North Carolina, ha scatenato una tempesta di polemiche quando a maggio ha annunciato la prossima chiusura di quattro Sante Messe tradizionali in tutta la Diocesi, in conformità con la lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes, che stabilisce che le Sante Messe tradizionali non devono essere celebrate «nelle chiese parrocchiali».
Dopo intense reazioni negative, mons. Michael Thomas Martin ha rinviato la fusione prevista delle Sante Messe tradizionali da luglio a ottobre (QUI). Pochi giorni prima che la fusione entrasse in vigore, il Vescovo di Charlotte ha annunciato in una lettera che la Chapel of the Little Flower di Charlotte, recentemente ristrutturata, che sostituirà le quattro congregazioni soppresse, non è destinata ad accogliere tutti i fedeli che desiderano partecipare all’antica liturgia romana (QUI).
Piccole buone notizie.
RispondiEliminaDal frutto si riconosce l'albero
RispondiEliminaE fa bene andate alla messa come tuttigli altri.
RispondiEliminaDavvero questo accanimento contro la Messa di sempre è incomprensibile. Oltretutto gli unici seminari più o meno frequentati sono quelli degli istituti ex Ecclesia Dei, le messe tridentine sono frequentate anche da giovani mentre le messe N.O. non lo sono. Continuare autolesionisticamente a non vedere, anziché prendere atto della situazione è, da parte della gerarchia, incomprensibile. Oltretutto è proprio questa contrapposizione vetus-novus ordo a creare davvero divisioni all'interno del corpo ecclesiale. Questo Traditionis Custodes è stato davvero una presa di posizione incomprensibile quanto ideologica. Speriamo che Leone XIV se ne renda conto al più presto.
RispondiEliminaNon esiste la “messa di sempre”! La finiamo con queste bugie continue?
EliminaNon esiste? Forse per lei che non so a quale chiesa appartiene. Nella Chiesa cattolica abbiamo Papa San Pio V che la pensava molto, ma molto diverso da lei, la messa 'non deve essere cambiata di una virgola, e sono GUAI per chi lo fa', lui usato altre parole, io glielo traduco in modo semplice il suo papale, papale.
Elimina14.58, apra un libro che non sia un pamphlet dei lefebvriani qualche volta!
EliminaLa lettera del buon parroco ai sui fedeli “tradizionalisti” merita di essere messa in cornice, per arte sofistica e abilitá di ribaltare la questione…ma come si può non fremere di indignazione leggendo cose simili? Disgustoso.
RispondiEliminaNon si diventa “Protestanti” restando fedeli ad un insegnamento solenne ed ultramillenario e criticando le strane novità che lo contraddicono.
RispondiEliminaBeh, no, ma lo si diventa dividendosi in mille rivoli andando dietro ad un vescovo morto scomunicato invece che al Santo Padre.
EliminaIntanto Leone non ha ancora abolito Traditionis Custodes.
RispondiEliminaPerché dovrebbe abolirla? Papa Leone ha detto fuori dai denti che la questione del vecchio rito è polarizzante per molti a motivo dell’uso ideologico che ne fanno. Ha capito esattamente il problema, come, del resto, già Papa Francesco.
EliminaQuesta è bella: l’ideologia modernista che si difende attaccando!
EliminaNecessario é proporre l’antico rito, al fine di ispirare tutti a riformare la liturgia del Novus. Nel 1970 ci furono eccessi scriteriati che vanno corretti. Si pensi che avrebbero pure voluto togliere il segno di croce all’inizio della Messa . Una liturgia creata contro quella che c’era prima. Riproporre l’antico rito serve a comprendere. Si parla di Novus con canti gregoriani e ad orientem. Implicitamente si avverte il desiderio di salvare il Novus col Vetus. Questa dovrebbe essere la operazione da fare per ottenere una nuova liturgia ordinaria. Una cosa che urge rimettere: sollevare la casula o pianeta all’elevazione. Un gesto di partecipazione dei ministranti tanto caro. Un gesto che ci è stato tolto che bisognerebbe urgentemente rimettere al fine di un maggior coinvolgimento.
RispondiEliminaChi avrebbe voluto togliere il segno della croce dall’inizio della messa? Ci sono documenti in tal senso o sono voci rimbalzate sui blog estremisti?
EliminaMolto bene👍
RispondiEliminaLa persecuzione continua
RispondiEliminaMa dove esattamente si rarebbero "riaccesi i dibattiti" su Halloween? Semmai sono i vostri a far cagnara, mentre le persone normali vivono con serenità festeggiando se vogliono festeggiare o non festeggiando se non vogliono festeggiare.
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