Questo stimolante (per la nostra rubrica) sacerdote Don Alberto Ravagnani ci invita (QUI) a pregare di meno e impegnarci di più.
E' un po' come dire che la prassi sia la molla della dialettica, concetto perfettamente marxista.
Il suo obiettivo è di spopolare sui social ma il risultato è di spopolare le chiese.
Grazie per la lezione, la terremo nel dovuto conto. Aspettiamo nuove pillole di saggezza.
Natalino
Non sono questi i preti pericolosi.Quelli così ,in piccole dosi,sono pure divertenti ed infine innocui .Auspico comunque che ci sia una maggiore sobrietà nell'abbigliamento ed una capigliatura più ordinata.Auguri don!
RispondiEliminaFaccio notare che perfino la Fanpage di Mons. Ravelli, nelle stories da 24 ore qualche giorno fa, ha criticato questo sacerdote. Questo fa capire quanto assurde siano le sue teorie!
RispondiEliminaCerto che siete proprio penosi. Solo attaccare e sghignazzare. Faceste voi un centesimo di quello che fa don Alberto, soprattutto per i giovani.
RispondiEliminaVergognatevi, sempre a giudicare gli altri. Così verrete giudicati.
Mi sa che non avete il dono della comprensione del testo. Ha detto testualmente "non che pregare non sia importante"
RispondiEliminaQuesto religioso è da curare, non c'è altra spiegazione.
RispondiEliminaSpopolare le chiese? Ci risiamo di nuovo? Ma avete visto le sue iniziative con le chiese piene di giovani che pregano, si confessano, fanno adorazione eucaristica, si confrontano?
RispondiEliminaCerto che l'invidia è proprio una brutta bestia (come l'ignoranza).
Allora mi viene spontaneo chiedermi: c'è ancora qualcosa (di cattolico) nella testa di questo Natalino?
Se crede che il modo migliore di portare la gente verso Cristo sia quello di usare i social, allora vuol dire che questo prete non ha capito nulla sul ruolo che ha un sacerdote: annunciare il vangelo vis-à-vis con l'individuo, salvare le anime e accettare di portare con sè la croce di Cristo, soffrendo, facendosi umile, disprezzare il mondo et alia, insomma, come hanno fatto tanti Santi e Sante che avevano abbracciato Cristo accettando di soffrire con Lui e lottare contro le tentazioni. Padre Docet!.
RispondiEliminaE contro tutti i preti tradizionalisti che usano i social regolarmente cosa hai da dire?
EliminaQuesto prete non parla per conto di Dio ma per conto di Satana
RispondiEliminaVergognati! Tu e chi ha approvato questo liquame.
EliminaCambia mestiere caro don, si vede che non hai capito nulla del ruolo che occupi.
RispondiEliminaA FURIA DI CONTINUARE COSì, LE CHIESE CONTINUERANNO AD ESSERE SEMPRE PIU' VUOTE. CONTINUI QUESTO SACERDOTE A DIRE SCEMENZE E SI RITORVERA' CON UN PUGNO DI MOSCHE, ANZI CON IL VIRTUALISMO DEI SOCIAL. MA, SI RICORDASSE CHE NE RISPONDERA' DAVANTI AL COSPETTO DI GESU' CRISTO PER NON AVER SERVITO CON UMILTA' IL SIGNORE, CON SOFFERENZA, NELLA PREGHIERA, ETC.
RispondiEliminaBASTA MAIUSCOLEEEEE!!!!!
EliminaSì, ce n'era proprio bisogno.
RispondiEliminaAh annamo bene...proprio bene....
direi di bene in peggio.
Frutto avvelenato dei seminari avvelenati postconciliari!!
RispondiEliminaPregare non deve essere una scusa per deresponsabilizzarsi.
RispondiEliminaDitemi cosa c’è di sbagliato in questo? Non mi pare che stia invitando a non pregare.
Ma perché offrite ogni volta una visione distorta delle cose?
Certo che se a “pregare di più” si diventa come certi tradizionalisti che conosco io…meglio atei. Visto che anche Gesù Cristo disse: “Non chi dice Signore, Signore…”. Ma senz’altro avreste da ridire anche su di lui.
Tempo fa vi segnalai il linguaggio scurrile che usa queste "prete" tra sessualità e varie banalità sulla chiesa e il suo frequentare la movida milanese a suon di views su tik tok. Adesso si vanta di non voler portare più il colletto sacerdotale per "mischiarsi" coi giovani (come se si vergognasse del suo stato clericale) e la diocesi tace!
RispondiEliminaSolo preti che recitano il latino scomunicano o cacciano dai seminari!
1. è un breve estratto, è vero che il messaggio resta infelice..
RispondiElimina2. Anche volendo esser critico.. in realtà si capisce quello che vuol dire..e non dice di "pregare di meno".. parla più di una devianza della vita spirituale che considera la preghiera come un modo di deresponsabilizzarsi a fronte del reale, una sorta di fuga nel religioso che rimane sterile nell'azione; la verità cattolica è che la vita d'unione al Cristo (di cui l'orazione è parte essenziale, radicale) è preghiera e opere, opere e preghiera. Devi pregare? Si. Pregare molto? Si. E fare TUTTO di conseguenza. TUTTO. Né attivismo, né "pietismo"..
Poi i termini usati ("migliorare il mondo") fanno parte della pessima formazione filosofico-teologica contemporanea e del pubblico che lo segue, per cui "il mondo" è l'orizzonte naturalista e ultimo dell'impegno cristiano. La vita cristiana deve servire "a qualcosa".
Ma NSGC non è venuto " a migliorare il mondo" (benché poi il mondo sia migliorato, ma come conseguenza dell'irruzione della vita di Grazia).. e a me NON interessa di "migliorare il mondo". Mi interessa Cristo. E Cristo non è un aiuto "per altro", per "migliorare il mondo".
..e concludo: non so in che modo un cristiano, a maggior ragione un sacerdote, possa dire che "i non credenti fanno molto di più" per migliorare il mondo..un mondo, anche "il più perfetto" MA senza Cristo, "non è migliore", sotto nessun aspetto. Punto.
Farà la fine di Suor Cristina. Buon viaggio...
RispondiEliminaQuesto prete ha ragione, perché i cattolici, soprattutto i preti, quando racconti loro di una tua difficoltà, ti rispondono "prego per te, ti ricorderò nelle mie preghiere, dico una messa per te": ma le preghiere non hanno mai risolto niente. Censurala pure, Casalini, mi basta che lo sappia tu, tanto questo lo sanno già tutti: siete voi cattoliconi a sapere che senza soldi non si risolve nulla e le preghiere sono sono un modo per mettersi a posto la coscienza😉
RispondiEliminaFarà presto la fine di Sr Cristina.
RispondiEliminaÉ come voler affrontare il deserto contando solo sulle proprie gambe ma senza avere una scorta d'acqua.
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