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mercoledì 13 agosto 2025

San Tommaso cosa dice dell’Ebraismo?

Teologia della sostituzione o no?
"…esse non si possono osservare dopo la morte di Cristo senza peccato, poiché sarebbero in tal caso una professione di fede falsa nel Messia non venuto in Cristo, ma ancora da venire, come insegna il Talmud. (I-II, q.103, a.4)".
Luigi C.


San Tommaso d’Aquino nella Somma Teologica tratta il tema della Legge di Mosè (I sezione – II parte, questioni 98-105); poi quello della Legge Nuova (I sezione – II parte, questione 106 e 108) ed anche del Confronto tra la Legge Antica e la Legge Nuova (I sezione – II parte, questione 107).

Per quanto la Legge di Mosè egli insegna che…

(…) la legge di Mosè era imperfetta ma buona, poiché conforme alla retta ragione e alla legge naturale” (I-II, q.98, a.1). Inoltre afferma: “La Legge Antica doveva essere data prima solo al popolo ebraico, poiché da quel popolo doveva nascere il Messia per pura misericordia di Dio e senza alcun merito da parte sua (I-II, q.98, a.4).

Per quanto riguarda i Precetti morali della Legge Antica, san Tommaso scrive che…

La Legge Antica, essendo data ad un popolo simile ad un bambino che deve ancora crescere, cioè passare dalla Vecchia alla Nuova Alleanza, aveva una ricompensa o un castigo temporale e non spirituale come la la Legge Nuova. (I-II, q.100, a.7).

Sui Precetti cerimoniali, che riguardano il culto divino del Vecchio Testamento, san Tommaso afferma che essi…

(…) erano figurativi di Cristo, ossia erano ombre della Realtà, che ci conduce al Cielo.” (I-II, q.101, a.2).

A riguardo della Durata dei Precetti cerimoniali della Vecchia Alleanza (I-II, q.103), l’Angelico spiega che…

(…) le Cerimonie del Vecchio Testamento direttamente purificavano solo dalle impurità corporali; invece per purificare dal peccato avevano bisogno della Virtù di Cristo venturo (I-II, q.103, a.3)…

dunque…

…esse non si possono osservare dopo la morte di Cristo senza peccato, poiché sarebbero in tal caso una professione di fede falsa nel Messia non venuto in Cristo, ma ancora da venire, come insegna il Talmud. (I-II, q.103, a.4).

Poi san Tommaso passa a trattare il tema del Nuovo Testamento o Legge evangelica e spiega che…

…non conveniva che la Legge evangelica della Nuova Alleanza fosse data sin dall’inizio del mondo, perché essendo Legge perfetta, doveva essere preceduta dalla Legge imperfetta del Vecchio Patto. (I-II, q.106, a.3)

…e siccome…

…la Legge Nuova è perfetta, non ha bisogno di essere perfezionata, ma durerà immutata quanto alla sostanza sino alla fine del mondo. Infatti, essa è opera del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo; perciò non ci sarà una terza era dello Spirito Santo o Nuovissima Alleanza, che perfezionerà la Nuova Alleanza come questa ha perfezionato l’Antica.” (I-II,q.106,a.4)

Ancora:

…la Legge Nuova era contenuta nella Legge Vecchia poiché vi era in potenza, come l’albero nel seme o l’uomo nel bambino, essendo la prima la perfezione della seconda. (I-II, q.107, a.3).

A proposito dei Precetti della Legge Nuova:

…la Legge di Gesù ha liberato l’uomo dalla farragine dei Precetti cerimoniali e giudiziali della Legge Antica, perciò è detta Legge di libertà.” (I-II, q.108, a.4)

Dunque, per san Tommaso non è possibile praticare ancora la Legge Antica. Ripetiamo la citazione più importante:

…esse non si possono osservare dopo la morte di Cristo senza peccato, poiché sarebbero in tal caso una professione di fede falsa nel Messia non venuto in Cristo, ma ancora da venire, come insegna il Talmud. (I-II, q.103, a.4).