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lunedì 11 agosto 2025

Olanda. Eutanasia: in un anno 517 persone uccise senza il consenso

La morte avanza in Europa.
"Morti non dichiarate, dati nascosti, nessun controllo, alcuni infanticidi: ecco dove conduce la cultura della morte (presto anche in Italia?)".
Luigi C.

EUTANASIA IN OLANDA: IN UN ANNO 517 PERSONE UCCISE SENZA IL CONSENSO

di Alex Schadenberg, Basta Bugie

C'è un dato che dovrebbe far rabbrividire ogni coscienza: nel solo anno 2021, nei Paesi Bassi, sono state soppresse 517 persone tramite eutanasia senza alcuna esplicita richiesta o consenso. Si tratta di casi classificati con l'acronimo LAWER (Life-ending Acts Without Explicit Request). Questo fenomeno, che di fatto configura l'eliminazione di vite umane da parte dei medici senza autorizzazione da parte dei pazienti, è la tragica conferma di una verità che Pro Vita & Famiglia denuncia da anni: legalizzare l'eutanasia apre a una spirale di morte fuori controllo.
L'allarme arriva dallo studio quinquennale commissionato dal governo olandese per indagare i decessi derivanti da decisioni mediche di fine vita. I ricercatori, attraverso questionari anonimi rivolti ai medici, hanno tracciato un quadro impietoso: 9.799 decessi medicalmente assistiti, di cui 9.038 per eutanasia, 245 per suicidio assistito e, appunto, 517 senza alcuna richiesta esplicita. Un dato sconcertante, perché parliamo di persone uccise deliberatamente senza consenso: una pratica che, in quasi tutte le giurisdizioni del mondo, si definirebbe con una sola parola: omicidio.

IL VOLTO PIÙ DISUMANO: GLI INFANTICIDI
Tra i 517 casi di LAWER spiccano 6 infanticidi, probabilmente eseguiti secondo il famigerato Protocollo di Groningen, che consente di somministrare un'iniezione letale a neonati con disabilità, quando medici e genitori concordano che la loro vita sarebbe "incompatibile con la dignità". È il volto più disumano e oscuro della cultura eutanasica: la soppressione della vita innocente e fragile, valutata come inutile, scomoda, inadatta a sopravvivere. L'ennesima prova, dunque, che quando si legittima la morte come risposta alla sofferenza, quando si delega al medico il potere di "decidere per il bene del paziente", anche senza che questi lo abbia mai chiesto, si apre la strada alla sistematica violazione del diritto alla vita e alla mercificazione dell'essere umano. I neonati non sono numeri, e nemmeno vite da sopprimere per "compassione": sono persone. E lo sono anche gli anziani, i disabili, i malati mentali, i pazienti in stato di demenza, i fragili. Insomma, tutti.
Ma c'è di più. Il rapporto ufficiale del 2021 sulle eutanasie in Olanda ha registrato 7.666 casi dichiarati, tra cui 206 relativi a persone con demenza iniziale, 6 con demenza avanzata e 115 affette da gravi disturbi psichiatrici. Tuttavia, lo studio governativo ha rilevato 9.799 decessi in totale. Ciò significa che 2.133 morti per eutanasia non sono mai state dichiarate ufficialmente: una sotto-dichiarazione del 22%, che si somma a quelle registrate in studi precedenti. Nel 2015, infatti, i casi ufficiali erano 5.561, ma lo studio quinquennale ne rilevava 7.254. Anche allora, oltre 1.690 decessi medicalmente assistiti erano spariti dai registri, pari al 23%. Una costante che dovrebbe far riflettere: in Olanda, dunque, più di un quinto dei casi di eutanasia sfuggono al controllo e alle statistiche ufficiali.

DATI INSABBIATI ANCHE IN CANADA E USA
Il caso olandese non è isolato. Anche in Canada, dove l'eutanasia (MAiD) è legale dal 2016, si registrano dati sospetti e statistiche insabbiate. L'attivista Amy Hasbrouck, già presidente della Euthanasia Prevention Coalition, ha analizzato il rapporto 2021-2022 del Québec, scoprendo 289 casi non registrati: mentre la Commissione ufficiale riportava 3.663 decessi dichiarati dai medici, il confronto con i dati delle strutture sanitarie e del Collège des Médecins du Québec portava il numero totale a 3.952. Lo stesso vale per gli Stati Uniti. In Oregon, nel 2024, si sono registrati 376 suicidi assistiti, ma in ben 178 casi non si conosce se il farmaco sia stato ingerito né se il paziente sia effettivamente deceduto per quella causa. Un vuoto di dati che lascia spazio all'arbitrio, e impedisce ogni controllo pubblico. E allora sorge spontaneo chiedersi: quante persone vengono realmente uccise senza consenso anche in quei Paesi dove l'eutanasia è legale? Chi le tutela? Chi denuncia? Chi vigila? In assenza di studi indipendenti e imparziali come quello olandese, non lo si saprà mai con certezza.
La conclusione è chiara e drammatica: legalizzare l'eutanasia sdoganta una vera e propria forma di omicidio, solo che lo si vuole chiamare "medicalizzato", pur di non ammettere la drammatica e disumana realtà. I dati, inoltre, mostrano che, una volta abbattuto il muro della tutela della vita umana, si inizia con i "casi estremi" ma si finisce per sopprimere anche chi non lo chiede, chi non può parlare, chi è fragile e indifeso. Il modello olandese è la dimostrazione tragica che aprire alla morte come "terapia" conduce ad abusi strutturali, all'eliminazione dei più vulnerabili e alla deresponsabilizzazione della società. Ed è dunque un dovere morale, culturale e giuridico.

Titolo originale: Olanda: 517 persone uccise con l'eutanasia in un anno senza il loro consenso
Fonte: Provita & Famiglia, 18 luglio 2017