Ancora sulla rimozione e sul ripristino del nostro blog di MiL da parte di Google.
"Il blog italiano sulla liturgia tradizionale denuncia un abuso di potere, mettendo in discussione la trasparenza di Google e difendendo la propria linea editoriale cattolica".
Luigi C
Catolin, 24-7, 25, Rolando Tobit Bonilla
(CATOLIN). – Il blog italiano sulla liturgia tradizionale denuncia un abuso di potere, mettendo in discussione la trasparenza di Google e difendendo la propria linea editoriale cattolica.
Dopo diverse settimane di blocco, Google ha ripristinato l'accesso completo a Messainlatino, un influente blog italiano dedicato alla difesa della liturgia tradizionale. La piattaforma non ha fornito spiegazioni chiare né al momento della rimozione né ora, dopo il ripristino del sito, avvenuto a seguito di un ricorso legale.
Il caso è simile a quello del blog Wanderer, anch'esso censurato e poi ripristinato. Secondo quanto riferito da Luigi Casalini, direttore di Messainlatino, la rimozione è stata un «abuso di potere» e un «atto di ingiustizia». Dopo una richiesta formale presentata dal suo avvocato e un ricorso urgente dinanzi a un tribunale italiano, Google ha ripristinato il blog con una breve e-mail senza specificarne i motivi.
Messainlatino ritiene che dietro la censura potrebbero esserci denunce massicce coordinate da utenti malintenzionati, che approfittano dei limiti dei sistemi di verifica di Google e dell'assenza dei controlli richiesti dalla legge europea sui servizi digitali.
Nella sua dichiarazione finale, il blog ha ribadito la sua difesa della dottrina cattolica, annunciando che continuerà a pubblicare affermazioni chiare contro l'aborto e l'omosessualità praticata, citando direttamente il Catechismo della Chiesa Cattolica e altri documenti magisteriali: «Sappiate che d'ora in poi continueremo a scrivere che “il peccato dei sodomiti grida vendetta al cospetto di Dio” e che “l'aborto è un crimine abominevole, al pari dell'infanticidio”».
Messainlatino conclude che se queste affermazioni fossero censurate, allora dovrebbero esserlo anche le stesse espressioni che compaiono nel Catechismo del 1992, nella Gaudium et Spes e nel Codice di Diritto Canonico.
