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domenica 6 luglio 2025

Che esempio utilizzare per capire perché Dio non è ingiusto quando offre il perdono all’ultimo momento della vita?

La grande misericordia di Dio.
Luigi C.


A proposito dell’infinita misericordia di Dio, spesso si obietta che non è giusto che Dio perdoni qualsiasi peccato, anche i più terribili, ad un’anima che chiedesse sinceramente perdono in punto di morte, mentre non ci sarebbe misericordia per chi, anche con un solo peccato mortale sulla coscienza, morisse senza pentimento. C’è un esempio molto utile a conoscersi che un missionario cattolico usò a chi gli fece questa obiezione. Lo raccontiamo.

Il re pagano Milinda disse ad un vecchio sacerdote cattolico che lo istruiva nella Fede: “Tu dici che l’uomo che ha compiuto tutto il male possibile per cent’anni e prima di morire chiede perdono a Dio, otterrà di rinascere in Cielo. Se invece uno compie un solo peccato e non si pente, finirà all’inferno. E’ giusto questo? Cento delitti sono più leggeri di uno?”. Il vecchio sacerdote rispose al re: “Se prendo un sassolino grosso così (e indicò una piccola misura) e lo depongo sulla superficie del lago, andrà a fondo o galleggerà?”. “Andrà a fondo”. Rispose il re. “E se prendo cento grosse pietre, le metto in una barca e spingo la barca in mezzo al lago, andranno a fondo o galleggeranno?”. “Galleggeranno”. “Allora cento pietre e una barca sono più leggere di un sassolino?” Il re non sapeva come rispondere. Il vecchio sacerdote spiegò: “Così avviene degli uomini. Un uomo, anche se ha molto peccato ma si appoggia a Dio, non andrà all’inferno. Invece l’uomo che fa il male anche una volta sola, e non ricorre alla misericordia di Dio, andrà perduto.”