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domenica 6 luglio 2025

Luis Badilla. Leone XIV, a piccoli passi... #papaleonexiv

Grazie a Luis Badilla per questa analisi sui primi passi di Leone XIV.
Luigi C.

A piccoli passi

           Lo abbiamo scritto subito dopo la sua elezione perché così ci appariva dal primo momento: Papa Leone XIV sa di dover camminare a piccoli passi, senza falcate scenografiche. Moltissimi hanno avuto immediatamente questa intuizione. E lui lo ha fatto capire da subito, e continua a farlo dopo due mesi di pontificato, con metodo e discrezione. Questa sua è una scelta solidissima. Il suo camminare in punta dei piedi appare saldo e sicuro.

          Papa Leone XIV sembra di avere un orizzonte ben delineato. Nessuna improvvisazione. Nulla è affidato all’ambiguità del dire e non dire, all’arte di lasciare in sospeso il significato, consegnando il messaggio all’interprete di turno. A Papa Prevost non piace che ognuno capisca quel che vuole. Vuole essere capito, letto e interpretato in base a quanto ha detto con chiarezza e precisione.

          Così si vedono le cose allo stato attuale e bene fa la stampa, a differenza del passato, a dare conto di questa realtà, di questi fatti, seppure si deva pagare il prezzo di un’apparente irrilevanza mediatica alla quale sembra difficile abituarsi. Ma è la strada giusta. Darà solo credibilità a quelli che per troppo tempo hanno “amministrato” il Papa che a loro più conveniva o faceva comodo.  Questo “andazzo”, almeno per ora, sembra finito. E ciò farà solo del bene alla Chiesa.

          Dopo quasi sessanta giorni di pontificato sembra che sia già passato molto tempo. Leone non si presenta come un Papa da scoprire o da decodificare. È vero che non si sa come eserciterà l’Ufficio di Pietro, ma tutto indica che non vuole sovrapporre al ministero petrino un suo tratto identitario individuabile. Una tale realtà è sempre esistita con i Vescovi di Roma, ma Papa Prevost ha scelto di sfumarla dietro le quinte assegnando ai media il ruolo e l’importanza dovuta. (1) Nel sito della Santa Sede non c'è una biografia ufficiale (non per dimenticanza dei responsabili del sito bensì per scelta del Pontefice). Il Pontefice distingue tra l’Ufficio di Pietro e la persona che esercita questo ministero petrino. L'unico testo che la Santa Sede propone è una biografia sintetica su Vatican News datata l’8 maggio 2025. (Testo)

          Dal suo lavoro quotidiano, e non solo ora dopo l’elezione ma dal giorno del suo insediamento come nuovo Prefetto del Dicastero per i Vescovi (30 gennaio 2023), nomina fortemente caldeggiata dal suo predecessore, il cardinale canadese Marc Ouellet, Papa Leone XIV si è rivelato un prelato con una rara capacità d’ascolto evidenziata già nei suoi dieci anni da vescovo in Perù nella diocesi di Chiclayo. Da quanto si ricava da recenti testimonianze, quest’ascolto è anche dialogo, dove sono sempre presenti domande e premure e - se non richiesto in modo giustificato – raramente emette giudizi perentori e tantomeno opinioni improvvisate. “Papa Leone sembra stare sempre in osservazione, allo studio della situazione, quasi immagazzinando quanto sente e vede”, spiega un cardinale italiano a lui vicino da qualche anno.

          Il “programma” di Papa Leone XIV è la situazione della Chiesa e del suo dialogo con il mondo oggi, alla luce del Vangelo. Nelle sue parole in questi primi mesi a volte riecheggiano quelle di Benedetto XVI pronunciate il 24 aprile 2005: “Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della parola e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui, cosicché sia Egli stesso a guidare la Chiesa in questa ora della nostra storia”. (2)

          In un mondo come quello di oggi, in cui vince il rumore più minaccioso e dominante, e dove i poteri di ogni tipo usano le categorie del consenso per imporre il proprio dominio manipolando la verità e la trasparenza, e dove quindi sono normali e sopportabili la menzogna, la violenza verbale e fisica, l’altezzosità dei prepotenti e degli incompetenti, la Chiesa di Prevost, come lo ha fatto capire a più riprese, vuole dialogare con il bene e il buono che esiste, contando sull'umanità sofferente, ma senza pretese di leadership socio-politiche e senza la ricerca di predomini mediatici.

Se le cose stanno così e se la barra sarà mantenuta solidamente, vuol dire che si è scelto la via migliore, quella giusta e necessaria, che deve portare a quanto Leone XIV ha detto con parole precise in occasione dell'ordinazione di nuovi sacerdoti: "Non siamo ancora perfetti, ma è necessario essere credibili» e dunque passo a passo ricostruire «insieme la credibilità di una Chiesa ferita, inviata a un’umanità ferita, dentro una creazione ferita». (31 maggio 2025)

          Papa Leone in questi sessanta giorni ha detto, precisato e sottolineato, spesso scegliendo con abilità e saggezza il momento e il contesto, cose diverse e anche contrarie a quanto si era sentito dire nella Chiesa in questi anni. Le materie sottoposte a questo “trattamento non scandalistico” sono già numerose e più di una volta riguardano questioni delicate e dirimenti. Piccoli passi: stile e metodo.

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Note

(1) Sant’Ignazio di Antiochia ["condotto in catene verso questa città, luogo del suo imminente sacrificio, scriveva ai cristiani che vi si trovavano: «Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà il mio corpo» (Lettera ai Romani, IV, 1). Si riferiva all’essere divorato dalle belve nel circo – e così avvenne –, ma le sue parole richiamano in senso più generale un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato (cfr Gv 3,30), spendersi fino in fondo perché a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo". (9 maggio 2025 - Fonte)

(2) Omelia di Papa Benedetto XIV.