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domenica 27 luglio 2025

Badilla. L'imbroglio di Spadaro su Leone XIV

Grazie a Luis Badilla per la notizia della falsa intervista di padre Spadaro, pupillo di Francesco, a mons. Prevost (QUI MiL con articolo di Andrea Morigi). 
QUI Marco Tosatti. QUI InfoCatolica. QUI Nico Spuntoni.
Luigi C.

Il gesuita Antonio Spadaro, "lo scrittore" di Francesco, ora prova ad accreditarsi come "interprete" anche del nuovo Papa proponendo una presunta intervista all’allora cardinale Robert Francis Prevost. Una frode editoriale?

"La Stampa" del 23 luglio così presenta l'articolo che annuncia una presunta intervista al cardinale statunitense diventato Leone XIV: "Dall’apostolo della misericordia al missionario della pace. L’intervista rilasciata dall’allora cardinale Robert F. Prevost il 7 agosto 2024 nella parrocchia di St. Jude, a New Lenox, Illinois (di cui pubblichiamo una parte) è contenuta nel libro di Antonio Spadaro “Da Francesco a Leone” (EDB), in libreria dal 31 luglio. Sarà presentato il 28 agosto al Festival Benevento Città Spettacolo." (Agi)

Il giornale “La Stampa” parla apertamente di una "intervista del card. Prevost a p. Spadaro", cosa del tutto falsa. Sino ad oggi, solo l'editore del libro che amplifica la presunta intervista (EDB - Alberto Melloni) ha risposto alle critiche ma un con linguaggio indecifrabile senza smentire nulla.

I Post di Spadaro del 14 luglio

Il sottosegretario del Dicastero Vaticano per la Cultura e l’Educazione, p. Spadaro, giorni fa, nel suo account X ha postato testi ambigui sull'intervista a Prevost senza mai precisare l'origine e le circostanze delle presunte domande inframezzate in una trascrizione di un’allocuzione dell'allora cardinale Prevost. Ecco:

*** Il libro è già prenotabile qui .... In appendice due preziosi testi di #Bergoglio – una prefazione e una omelia – su sant’Agostino - Antonio Spadaro

*** In uscita la mia riflessione sul passaggio di testimone tra #PapaFrancesco e #PapaLeoneXIV, con un’intervista a Prevost sulla Chiesa di oggi e il suo legame con Francesco. Il libro è già prenotabile qui ... - Antonio Spadaro

Racconto della vicenda. 

La rivelazione arriva dal sito Dagospia (23 luglio scorso), e da diversi altri social, che racconta brevemente, con documentazione video e fotografica un'incredibile operazione editoriale del gesuita Antonio Spadaro, e del suo editore Alberto Melloni, che in un nuovo libro in uscita il 31 luglio prova, o meglio riprova, ad informare il mondo che tra Bergoglio e Prevost c’è una continuità assoluta. Gli argomenti sono le solite frasi ripetute e usate sempre, anche con altri personaggi chiamati in causa in altri momenti, con una aggiunta presentata in modo malevolo e ambiguo sia dal gesuita che dal suo editore (EDB – ex Dehoniane). Ecco l’operazione.

Il giornale “La Stampa” pubblica un articolo per ricordare il recente libro del padre gesuita e propone diversi stralci del volume presentandoli come una intervista di Spadaro all’allora cardinale Prevost. Si tratta, almeno nell’articolo, di risposte a specifiche domande (- nella realtà fatte da presso la parrocchia di St. Jude padre Ray Flores e dal signor Frank nell’agosto 2024-), quindi di un dialogo tra intervistato e intervistatore. Ma è tutto falso al punto che si capisce che tutte le parti in causa volutamente, oggi, per nascondere i fatti veri, hanno creato confusione e depistaggi.

Manipolazione di una trascrizione registrata negli USA

Le “risposte” di Prevost - a presunte domande inframezzate arbitrariamente ma con poca abilità -  sono brani prelevati dalla conferenza del cardinale statunitense del 7 agosto 2024 negli Stati Uniti.  La testata italiana "La Stampa" presenta l’articolo con questo titolo: "Papa Leone XIV. Lotta agli abusi del clero e Chiesa più vicina ai fedeli. Ora dobbiamo condonare il debito dei Paesi poveri".

          Dagospia, che linka il video integrale della conferenza di Prevost (2 ore e 9 minuti) scrive sul suo sito: "Flash! - Spadaro di fuoco Il gesuita, orfano di Bergoglio, oggi su “La Stampa”, spaccia come sua “intervista inedita” una vecchia conversazione pubblica che l’allora cardinale Robert Francis Prevost tenne a New Lenox, in Illinois, il 7 agosto 202. Il fantasioso gesuita ha preso il testo sbobinato e l’ha inframezzato con domande sue: un capolavoro di auto-promozione degno di un vero influencer…”

          Il gesuita Antonio Spadaro, per molti anni Direttore de "La Civiltà Cattolica" (dal 2011 al 2023) è sotto-segretario del Dicastero per la cultura e l'educazione dal 1° gennaio 2024. La sua scheda Wikipedia ricorda inoltre che è "giornalista, teologo, presbitero e critico letterario." Spadaro è stato uno dei collaboratori più vicini a Papa Bergoglio del quale era sostanzialmente un consulente editoriale di estrema fiducia. La fama e prestigio di questo prete gesuita è tutta legata al pontificato di Francesco che lo nominò sottosegretario del Dicastero per la cultura e l'educazione.

          Ovviamente in poche ore è scoppiato un putiferio anche perché questa operazione è al limite della frode, come si era visto anni fa quando due giornalisti vaticani, Andrea Monda e Alessandro Gisotti, lo fecero in modo identico con Francesco per spacciare un testo del pontefice come la prima intervista di un Papa all’Osservatore Romano (13 gennaio 2022). Si trattava di un testo incentrato su San Giuseppe, che sembra doveva servire di prefazione ad un libro sul rapporto fra Giuseppe e la genitorialità, non scritto dal Papa, al quale vennero inframezzate domande tra l’altro in forma clamorosamente maldestra.

Smentita, precisazioni e giochetti scadenti.

          I protagonisti della vicenda (P. Spadaro, EDB/Alberto Melloni e La Stampa), di fronte allo scandalo e alla molte critiche, in particolare a Spadaro, persona ritenuta troppo soggettiva nel raccontare il pontificato di Francesco, modulando molti fatti con totale arbitrarietà, decidono il 23 luglio di pubblicare una precisazione che è talmente manipolatrice che smaschera le falsità denunciate.

          Il Comunicato di EDB (Edizioni Dehoniane Bologna) dice:

“Bologna, 23 luglio 2025 - La casa editrice EDB precisa che l’intervista al Cardinale Prevost contenuta nel volume Da Francesco a Leone di padre Antonio Spadaro in uscita il 31 luglio, di cui oggi un quotidiano pubblica un estratto, corrisponde alla trascrizione di una conversazione spontanea tenuta dal Cardinale Prevost il 7 agosto 2024 presso la parrocchia agostiniana di St. Jude a NewLenox, Illinois. Con questa precisazione, la casa editrice solleva l’autore da ogni responsabilità circa ogni fraintendimento derivante da comunicazioni non pienamente chiare tra il quotidiano e la casa editrice. La casa editrice EDB ritiene quindi importante chiarire in modo trasparente l’origine e la natura del testo, al fine di garantirne una corretta interpretazione.”

          Tutte queste parole e paroloni per non dire mai la verità. Si doveva scrivere semplicemente: Ciò che è stato presentato come una intervista inedita al card. Prevost non è vero perché si tratta della trascrizione di una sua conferenza nell’Illinois il 7 agosto 2024 alla quale sono state aggiunte dopo domande finte. Ci scusiamo per l’imbroglio.

          Che bisogno c’è di continuare ad usare e applicare questi metodi?

Perché una certa stampa italiana si presta con tanta disinvoltura a diffondere operazioni che costituiscono delle vere frode ai lettori?

Perché dare rilevanza a un fattaccio come questo di Spadaro-Melloni?

          Di per sé la vicenda è un storiella banale e piuttosto da ebete. Le promozioni egocentriche e commerciali hanno quasi sempre questi difetti o rischi.

          La sua rilevanza scaturisce dal contesto recente: la fine di un pontificato e la scelta di un nuovo Papa, quindi dal passaggio di Francesco a Leone che Spadaro chiama "passaggio del testimone". In questo incavo della storia dei nostri tempi sostano e annidano molte persone, laiche ed ecclesiastiche, che hanno servito Papa Bergoglio e lo hanno fatto con modalità servili che alla fine hanno danneggiato l'immagine del Pontefice stesso. Con questa modalità, vuoi per la personalità del Papa stesso, vuoi per questioni caratteriali dei singoli – e ciò riguarda anche una parte maggioritaria della stampa – si è andato articolando un insieme di meccanismi che hanno oscurato la verità di molti fatti e circostanze.

         Le verità profondo e ultime del papato di Bergoglio, dall’ottica mediatica, resteranno per moltissimi anni dei buchi neri giganteschi. In pratica è impossibile, e sarà così per decenni, distinguere la verità dei fatti, dei documenti e delle intenzioni di Papa Bergoglio da ciò che al riguarda la stampa, la sua Sala stampa di Santa Marta, raccontò all’opinione pubblica e alla Chiesa stessa.

         Il misfatto Spadaro-Melloni sono un ulteriore tassello che conferma quanto diciamo anche dopo il decesso di Papa Francesco.

L’assalto alla diligenza.

Da un lato uno sgradevole servilismo non necessario, offerto solo per ossequiosità, acritico e autoreferenziale, e dall'altro una compulsione mediatica che obbligava a vivere la giornata papale con sensazionalismi ed enfatizzazioni inconsistenti, portarono alla configurazione di una leggenda che oggi, senza il suo centro, fatica a sopravvivere. Questi fautori del “Francesco icona” al posto di cercare ed evidenziare momenti brillanti, originali, epocali e promettenti dei 12 anni di pontificato argentino, pensano sostanzialmente a loro, al loro status e fama, al loro prestigio e ai loro soldi.

          Questo tipo di entourage, e questa modalità che commentiamo, che già hanno danneggiato la narrazione del papato di Bergoglio, ora può danneggiare anche Papa Leone XIV poiché si tratta di un altro tentativo di manipolarlo. In questi quasi tre mesi di pontificato, altre figure, e figurine, hanno provato a “interpretarlo”, a parlare a nome del Pontefice, a farlo dire cose che non ha detto, a leggere il suo pensiero per amplificarlo a piacere.

          Il Pontefice è metodico. E’ attento. I suoi piccoli passi sono solidissimi. E’ consapevole che il tempo di alcuni è più veloce del tempo del suo ministero. Non si è mai fatto usare e non sarà questa l’occasione. Di questa vicenda sarà stato informato almeno dal suo segretario, p. Edgar Rimaycuna Inga.

          Si può ipotizzare ragionevolmente che l’incidente Spadaro-Melloni abbia fatto scattare il campanello d’allarme: non pochi “orfani” premono in modi diversi, aperti e oscuri, per accrescere il numero di cose da presentare al Papa ormai come “fatti consumati” e quindi difficili da modificare o reindirizzare. Sono quelli che dicono che “Papa Leone non è mite né discreto”. “È debole e timoroso”, precisano. In concreto: in Vaticano e anche in alcune diocesi ci sono persone che provano a sopravvivere riciclandosi come cinghie di trasmissioni di Papa Leone XIV come lo fecero con Francesco.

          Si vedrà. Non sembra che Prevost sia una personalità congeniale alle tecniche caratteristici dei famigerati “vicini al Papa”.