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lunedì 23 giugno 2025

Roma: omelia, video e fotografie del Corpus Domini presieduto da Papa Leone XIV

Ieri pomeriggio, il Santo Padre Leone XIV si è recato nell’Arcibasilica del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano, dove ha celebrato i riti del Corpus Domini, solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, secondo il calendario liturgico.
Alle ore 17:00, il Papa ha presieduto la Celebrazione eucaristica in Piazza San Giovanni in Laterano.
Al termine della Santa Messa ha avuto luogo la Processione eucaristica che, percorrendo via Merulana, ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove il Papa ha impartito la Benedizione solenne con il Santissimo Sacramento.
Pubblichiamo di seguito l’omelia che il Santo Padre ha rivolto ai fedeli nel corso della Celebrazione eucaristica.
Come ha evidenziato la giornalista vaticanista Diane Montagna (QUI), «in quella che potrebbe essere una prima volta, almeno nella storia moderna, dopo la Santa Messa di questo pomeriggio per la Solennità del Corpus Domini, Papa Leone XIV percorre a piedi le vie di Roma, dalla Basilica di San Giovanni in Laterano alla Basilica di Santa Maria Maggiore, portando il Santissimo Sacramento, prima di arrivare alla Basilica mariana per la benedizione» (e facendo noi i conti, il non breve percorso misura quasi due chilometri!).
Purtroppo, anche in questa occasione, il Crocifisso era relegato in un angolo a fianco dell’altare.

Aggiornamento di un lettore che ringraziamo (22/6/2025): Ai sacerdoti che distribuivano la Santa Comunione a noi fedeli, un altro sacerdote (credo dell’Ufficio celebrazioni liturgiche) ha dato l’indicazione, anche piuttosto perentoria e ripetuta, di dare la Santa Comunione solo in bocca. Dopodiché alcuni si sono adeguati e altri no. Avevo due sacerdoti uno a sinistra e uno a destra davanti a me: il primo ha eseguito l’indicazione alla lettera, anche a chi gli sbatteva le mani in faccia, il secondo con questi ultimi ha ceduto, sia pure almeno all’inizio un po’ perplesso.
Nota di colore: il primo fedele a “infrangere l’indicazione” era una suora.

In calce il video della Santa Messa e della processione, il video con i momenti più significativi ed alcune fotografie.


L.V.

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo


Piazza San Giovanni in Laterano
Domenica, 22 giugno 2025

Cari fratelli e sorelle, è bello stare con Gesù. Il Vangelo appena proclamato lo attesta, raccontando che le folle rimanevano ore e ore con Lui, che parlava del Regno di Dio e guariva i malati (cfr Lc 9,11). La compassione di Gesù per i sofferenti manifesta l’amorevole vicinanza di Dio, che viene nel mondo per salvarci. Quando Dio regna, l’uomo è liberato da ogni male. Tuttavia, anche per quanti ricevono da Gesù la buona novella, viene l’ora della prova. In quel luogo deserto, dove le folle hanno ascoltato il Maestro, scende la sera e non c’è niente da mangiare (cfr v. 12). La fame del popolo e il tramonto del sole sono segni di un limite che incombe sul mondo, su ogni creatura: il giorno finisce, così come la vita degli uomini. È in quest’ora, nel tempo dell’indigenza e delle ombre, che Gesù resta in mezzo a noi.

Proprio quando il sole declina e la fame cresce, mentre gli apostoli stessi chiedono di congedare la gente, Cristo ci sorprende con la sua misericordia. Egli ha compassione del popolo affamato e invita i suoi discepoli a prendersene cura: la fame non è un bisogno che non c’entra con l’annuncio del Regno e la testimonianza della salvezza. Al contrario, questa fame riguarda la nostra relazione con Dio. Cinque pani e due pesci, tuttavia, non sembrano proprio sufficienti a sfamare il popolo: all’apparenza ragionevoli, i calcoli dei discepoli palesano invece la loro poca fede. Perché, in realtà, con Gesù c’è tutto quello che serve per dare forza e senso alla nostra vita.

All’appello della fame, infatti, Egli risponde con il segno della condivisione: alza gli occhi, recita la benedizione, spezza il pane e da mangiare a tutti i presenti (cfr v. 16). I gesti del Signore non inaugurano un complesso rituale magico, ma testimoniano con semplicità la riconoscenza verso il Padre, la preghiera filiale di Cristo e la comunione fraterna che lo Spirito Santo sostiene. Per moltiplicare pani e pesci, Gesù divide quelli che ci sono: proprio così bastano per tutti, anzi, sovrabbondano. Dopo aver mangiato – e mangiato a sazietà – ne portarono via dodici ceste (cfr v. 17).

Questa è la logica che salva il popolo affamato: Gesù opera secondo lo stile di Dio, insegnando a fare altrettanto. Oggi, al posto delle folle ricordate nel Vangelo stanno interi popoli, umiliati dall’ingordigia altrui più ancora che dalla propria fame. Davanti alla miseria di molti, l’accumulo di pochi è segno di una superbia indifferente, che produce dolore e ingiustizia. Anziché condividere, l’opulenza spreca i frutti della terra e del lavoro dell’uomo. Specialmente in questo anno giubilare, l’esempio del Signore resta per noi urgente criterio di azione e di servizio: condividere il pane, per moltiplicare la speranza, proclama l’avvento del Regno di Dio.

Salvando le folle dalla fame, infatti, Gesù annuncia che salverà tutti dalla morte. Questo è il mistero della fede, che celebriamo nel sacramento dell’Eucaristia. Come la fame è segno della nostra radicale indigenza di vita, così spezzare il pane è segno del dono divino di salvezza.

Carissimi, Cristo è la risposta di Dio alla fame dell’uomo, perché il suo corpo è il pane della vita eterna: prendete e mangiatene tutti! L’invito di Gesù abbraccia la nostra esperienza quotidiana: per vivere, abbiamo bisogno di nutrirci della vita, togliendola a piante e animali. Eppure, mangiare qualcosa di morto ci ricorda che anche noi, per quanto mangiamo, moriremo. Quando invece ci nutriamo di Gesù, pane vivo e vero, viviamo per Lui. Offrendo tutto sé stesso, il Crocifisso Risorto si consegna a noi, che scopriamo così d’essere fatti per nutrirci di Dio. La nostra natura affamata porta il segno di un’indigenza che viene saziata dalla grazia dell’Eucaristia. Come scrive Sant’Agostino, davvero Cristo è «panis qui reficit, et non deficit; panis qui sumi potest, consumi non potest» (Sermo 130, 2): un pane che nutre e non viene meno; un pane che si può mangiare ma non si può esaurire. L’Eucaristia, infatti, è la presenza vera, reale e sostanziale del Salvatore (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1413), che trasforma il pane in sé, per trasformare noi in Lui. Vivo e vivificante, il Corpus Domini rende noi, cioè la Chiesa stessa, corpo del Signore.

Perciò, secondo le parole dell’apostolo Paolo (cfr 1Cor 10,17), il Concilio Vaticano II insegna che «col sacramento del pane eucaristico viene rappresentata ed effettuata l’unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo. Tutti gli uomini sono chiamati a questa unione con Cristo, che è la luce del mondo: da Lui veniamo, per mezzo suo viviamo, a Lui siamo diretti» (Cost. dogm. Lumen gentium, 3). La processione, che tra poco inizieremo, è segno di tale cammino. Insieme, pastori e gregge, ci nutriamo del Santissimo Sacramento, lo adoriamo e lo portiamo per le strade. Così facendo, lo porgiamo allo sguardo, alla coscienza, al cuore della gente. Al cuore di chi crede, perché creda più fermamente; al cuore di chi non crede, perché si interroghi sulla fame che abbiamo nell’animo e sul pane che la può saziare.

Ristorati dal cibo che Dio ci dona, portiamo Gesù al cuore di tutti, perché Gesù tutti coinvolge nell’opera della salvezza, invitando ciascuno a partecipare alla sua mensa. Beati gli invitati, che diventano testimoni di questo amore!
























































26 commenti:

  1. Ha fatto a piedi con il Santissimo tutta la processione, mi sembra cosa meravigliosa

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    1. L'ultima volta che un Papa lo ha fatto è stato nel 1993

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  2. Carissimi, vi stimo molto ma che il Crocefisso fosse relegato in un angolo è vero ma, vista la sua grandezza, era pienamente visibile!

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  3. In tutta sincerità sono felice che il Santo Padre abbia deciso di procedere a piedi col SS Sacramento; ritengo che rispetto alla grande pedana portata a spalla o al più moderno furgone con baldacchino rispecchi meglio il senso vero della festa: sottolineare in modo particolare la grandezza di Cristo eucaristico, celebrato come un re, e mostrare che Cristo cammina con noi, in mezzo a noi, che ci precede (aspetto espresso proprio dalla processione).

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    1. Io preferivo il furgoncino addobbato, perché i Papi sono vecchi e non è bene che tengano le braccia alzate camminando per un'ora e più.
      Sul furgoncino stava inginocchiato Papa Wojtyla, ci stava Benedetto XVI. Poi Francesco, il primo anno, si è rifiutato di salirci e ha mandato il camioncino da solo senza il Papa. Ero presente e l'ho visto da vicino mentre diceva no, che non voleva salirci. Non sapevo che pensare davanti a quel rifiuto deciso. Poi ho saputo che quella processione era stata abolita.

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    2. Ma se il Papa è in forze, come attualmente Leone, e riesce a portare il Santissimo in processione direttamente tenendolo sollevato con le mani che male c’è?!?
      Il mio parroco la processione del Corpus Domini sempre così l’ha fatta.
      Non facciamone questione di gusti personali.
      E poi Leone si è inginocchiato davanti al Santissimo sia a inizio che a fine processione.

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  4. Voglio far notare una cosa: il papa in poco più di un mese è invecchiato… povero

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    1. Vero ... speriamo si riposi

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    2. Io ho notato che è molto dimagrito. Preghiamo per lui e per la Santa Chiesa

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    3. Un compito che sarebbe sfiancante per un trentenne, affidato a una persona i cui coetanei si occupano del giardino e del giornale. L'altro lato della "bella vita" da Papa, impossibile per un uomo solo.
      Credo che ieri nella processione s piedi sia riuscito a scomparire perché rimanga Cristo (in evidenza maggiore che non su Papamobile).

      2 domande: c'è un motivo per cui non ha avuto concelebranti e perché non porta mai la mitra all'omelia?

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    4. Porta sulle spalle il peso o meglio la croce della crisi della chiesa deve prendere gravi decisioni spero che la notte riposi il. Precedente in una delle tante interviste se la notte dormisse rispose che dormiva come un sasso Evidentemente aveva “la capa frisca “ come dicono a Napoli .una spensierata inconscienza di ciò che provocava nella chiesa con le sue uscite ,moti propri ed lettere apostoliche varie .
      Adesso si spera che barra della nave sia raddrizzata per quel che si puo

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  5. Segnalo una piccola buona notizia di cui ieri sono stato testimone oculare.

    Ai sacerdoti che distribuivano la Santa Comunione a noi fedeli in piazza San Giovanni un altro sacerdote (credo dell’Ufficio celebrazioni liturgiche) ha dato l’indicazione, anche piuttosto perentoria e ripetuta, di dare la Santa Comunione solo in bocca.

    Dopodiché alcuni si sono adeguati e altri no. Avevo due sacerdoti uno a sinistra e uno a destra davanti a me: il primo ha eseguito l’indicazione alla lettera, anche a chi gli sbatteva le mani in faccia, il secondo con questi ultimi ha ceduto, sia pure almeno all’inizio un po’ perplesso.

    Nota di colore: il primo fedele a “infrangere l’indicazione” era una suora.

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  6. Preghiamo per il Santo Padre Leone XIV

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  7. Ha una grande responsabilità ed è un compito gravosissimo. Tutti lo strattonano per fargli fare qualcosa di proprio gradimento.L'unica cosa che non può fare è decidere di non decidere.Cambiare è pericoloso ma non cambiare è un rischio mortale per la Chiesa.

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    1. Finora, l’unico che l’ha strattonato è stato Burke.

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  8. Sono molto contento che il Papa abbia dato una dimostrazione di:
    - devozione al Santissimo Sacramento portandolo in processione;
    - spirito sportivo, percorrendo circa due km a piedi, senza mai cambiare la posizione delle braccia;
    - assenza di rispetto umano ei confronti di chi non crede.
    Evviva, questo Papa crede in Dio, è la cosa non era scontata.
    Angelo

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  9. Abbiamo sentito “ … versato per voi e per molti,,,,”. Continuiamo a credere
    Nella Divina Provvidenza

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    1. Io l'ho sempre sentito, ma voi vi siete svegliati adesso. Il brano di Matteo letto durante la processione, con "per molti", è sempre stato letto la domenica delle Palme dell' anno C, ma voi non sapendo niente credete che ogni cosa che scoprite sia una novità.

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  10. Da quando il clero secolare latino può portare la barba?

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  11. Lunga vita a Papa Leone! Bellissima omelia...

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  12. Grazie a Urbano IV che la volle e a tutti i preti e non che ieri ci hanno ricordato che la Chiesa è fondata su Lui e non sulle cose di questo mondo. Servono drappi, fiori a vagonate, incenso, ori e spese connesse? Sì! Bisogna dar da mangiare agli affamati ma non è questo che ci fa cristiani.

    Nota: questa volta la croce al centro dell'altare avrebbe intralciato all'esposizione del Santissimo. meglio così che spostarla per fare spazio all'ostensorio nel mezzo della celebrazione.

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  13. Gentile L.V. quel bellissimo Crocifisso posto al lato dell'altare a me sembra lo stesso Crocifisso
    che ho venerato nella Chiesa di S.Lorenzo in Panisperna e del quale si dice che conversasse con
    Santa Brigida di Svezia la quale lì si recava in preghiera. Puo' confermarlo?
    Laura

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  14. Dio benedica Papa Leone

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  15. Non so come scrivervi, ma a proposito di cura e amore per la Presenza Reale e il Sacrificio di Cristo che si ripresenta sacramentalmente sull'altare, vi segnalo che ad un ritiro dei Gesuiti a La Spezia dei giorni scorsi con 200 giovani è stata celebrata una Santa Messa durante un pranzo in cui si mangiava beveva e chiacchierava e nel frattempo sono state ascoltate le Letture e il Vangelo.
    Dopodiché con vino versato in caraffe e pane azzimo sono state consacrate le Sacre Specie e distribuite con disinvoltura ai presenti dai presenti... se questa è la compagnia di Gesù... se questa è la Messa...

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    1. 200 giovani? Ma le chiese non erano vuote?

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