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domenica 22 giugno 2025

Martirologio Romano: 22 Giugno 2025

Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).

Oggi la Chiesa cattolica celebra, secondo il calendario romano tradizionale, la seconda domenica dopo Pentecoste.

L.V.

22 Giugno 2025, Luna vigesimaquinta

Presso Nola, città della Campánia, il natale del beato Paolíno, Vescovo e Confessore, il quale da nobilissimo e ricchissimo divenne povero ed umile per Cristo, e, non avendo più nulla, si fece schiavo per riscattare il figlio di una vedova, che i Vándali, devastata la Campánia, avevano condotto schiavo nell’Africa. Fu poi illustre non solo per dottrina e gran santità di vita, ma anche per la sua potenza contro i demoni. Le sue splendide lodi furono celebrate nei loro scritti dai santi Ambrógio, Girólamo, Agostíno e Gregório Papa. Il suo corpo, trasferito a Benevénto e di là a Roma, finalmente, per ordine del Sommo Pontefice Pio decimo, fu restituito a Nola.
A Londra, in Inghiltérra, san Giovánni Fisher, Vescovo di Rochester e Cardinale, che per la fede cattolica e il primato del Romano Pontefice, per ordine del Re Enríco ottavo, fu decapitato.
Sul monte Ararat la passione di diecimila santi Martiri, crocifissi.
A Verulam, in Inghiltérra, sant’Albáno Martire, il quale, al tempo di Diocleziáno, offrì se stesso, travestito, per un Chierico ospite, che aveva accolto in casa sua e dal quale era stato istruito nei precetti della fede Cristiana; e perciò, dopo battiture ed acerbi tormenti, fu decapitato. Insieme con lui patì anche uno dei soldati, il quale, mentre lo conduceva al supplizio, per strada si convertì a Cristo, e subito decapitato colla spada, meritò di esser battezzato col proprio sangue. San Beda Venerabile descrisse questo nobile combattimento di sant’Albáno e del suo Compagno, sostenuto per Dio.
Nella Samária, in Palestína, millequattrocentottanta santi Martiri uccisi per la fede di Cristo, sotto il Re dei Persiáni Cósroa.
Nello stesso giorno san Nicéta, Vescovo della città di Remesiána, illustre per dottrina e per santi costumi.
A Nápoli, nella Campánia, san Giovánni Vescovo, chiamato dal beato Paolíno, Vescovo di Nola, al regno celeste.
Nel monastero di Cluny, in Fráncia, la deposizione di santa Consórzia Vergine.
A Roma il Beato Innocénzo quinto, Papa, dell’Ordine dei Predicatori, Confessore, il quale con soave prudenza si affaticò nel sostenere la libertà della Chiesa e la concordia dei Cristiani. Il culto a lui reso fu ratificato e confermato dal Sommo Pontefice Leóne decimoterzo.
Così pure a Roma la Traslazione di san Flávio Cleménte, uomo Consolare e Martire, fratello di santa Plautílla e zio della beata Vergine e Martire Flávia Domitílla: dall’imperatore Domiziáno, col quale aveva retto il Consolato, fu ucciso per la fede di Cristo. Il suo corpo, ritrovato nella Basilica di san Cleménte Papa, fu ivi riposto con solenne pompa.
Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.

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