La
speranza della società cristiana oltre i traumi storici
L’Università
Estiva dell’Osservatorio
Stefano
Fontana
Dal 17 al 20 luglio prossimi si terrà la nuova edizione annuale della Università Estiva dell’Osservatorio. L’appuntamento è a Castellamare di Stabia, presso Napoli. Cos’è una Università Estiva? Perché il nostro Osservatoria la organizza ogni anno? Di cosa si parlerà in questa edizione?
L’Università Estiva è un incontro residenziale di più giorni per approfondire insieme un tema culturale, nel nostro caso legato alla Dottrina sociale della Chiesa, guidati da esperti, in modo da uscirne poi con un quadro completo e approfondito a proposito di quell’argomento. È un seminario prolungato di formazione intellettuale e spirituale. È come assistere ad una serie di filmati collegati organicamente tra loro e non ad uno solo di essi. È un modo per raggiungere uno sguardo di insieme e non solo dei frammenti. La sapienza ha bisogno di questo, essa non è una somma di nozioni, ma la capacità di orientare la vita in base ai primi principi e ai fini ultimi.
L’uomo, però, non è solo
intelligenza, anche se, sul piano naturale è proprio questa che deve stare alla
guida della nave. Durante l’Università Estiva ci partecipa ogni giorno alla
Santa Messa, si sta insieme non solo in aula ma anche a pranzo o per trascorrere
la serata. La residenzialità, qui, si dimostra decisiva per i buoni esiti
dell’esperienza. Conoscersi e condividere è una gran bella cosa. A questo scopo
può essere anche utile l’ambiente naturale ameno e piacevole in cui si svolgono
i lavori.
Abbiamo così risposto alla
prima domanda. Vediamo ora la seconda. Il nostro Osservatorio da qualche anno
organizza anche questa esperienza per il suo alto valore formativo e perché la
Dottrina sociale della Chiesa è un corpus dottrinale complesso e articolato che
ha bisogno di una sistematica applicazione. Le conferenze sono certamente
utili, ma rischiano di lasciare il tempo che trovano. L’Osservatorio propone
varie formule formative, ma questa ha due caratteristiche particolarmente importanti:
il livello scientifico dei contenuti, pur trattati in modo comprensibile a
tutti, e la chiara impostazione culturale di fondo ispirata alla filosofia
cristiana, al realismo metafisico e alla consolidata tradizione della Chiesa.
Chi vi partecipa sa che troverà posizioni intellettuali ferme e per niente
disposte a concessioni e accomodamenti quando si tratta di verità di ragione e
di fede. Il fondamento è il diritto naturale e la rivelazione. L’Università
permette di unificare le due dimensioni della conoscenza intellettiva e
dell’agire pratico, nella speranza di educare alla coerenza tra la fede e la
vita. Certamente ognuno agisce come pensa, il pensiero viene prima ma è anche in
rapporto vitale con l’azione. Insieme al Rapporto annuale e alla Giornata
nazionale della Dottrina sociale della Chiesa, l’Università Estiva è una
specie di “fiore all’occhiello” dell’Osservatorio, ossia è il momento in cui
meglio si percepisce la sintesi di quanto l’Osservatorio propone nel settore di
impegno a cui è dedicato.
Eccoci infine alla terza
domanda. Quest’anno il titolo è “La speranza operosa oltre i traumi storici”.
Cosa sono e quali sono questi “traumi storici”? Sono quei processi epocali che
hanno segnato in modo spesso violento la transizione da una società cristiana
ad una anticristiana. Le idee vengono prima delle rivoluzioni, però le
rivoluzioni impongono a loro volta forti cambiamenti nelle idee. La guerra dei
Vandeani o degli Insorgenti antinapoleonici, la rivolta dei Cristeros in
Messico e le guerre carliste, testimoniano drammaticamente da un lato la
ferocia dell’anticristianesimo mascherato di libertà e, dall’altro, il martirio
eroico dei fedeli in difesa della fede. Anche ai nostri giorni avvengono traumi
storici, anche se si presentano in nuove forme come i forti cambiamenti
avvenuti nell’Irlanda un tempo cattolica oppure i vari traumi della
postmodernità. La stessa rivoluzione liberale della modernità filosofica e
politica deve essere valutata come un grande trauma storico. Il tema di
quest’anno è quindi di grande interesse, se perfino Giovannino Guareschi verrà
interpellato dai relatori a proposito dei drammi italiani del dopoguerra.
Il titolo però non accenna
solo ai traumi storici, ma anche alla speranza operosa che deve continuare
oltre e nonostante i traumi storici. La relazione di chiusura, che sarà tenuta
del prof. Giovanni Turco a cui si deve il coordinamento dei lavori
dell’Università Estiva, è infatti dedicata a “le radici ontologiche della
speranza”.
Stefano Fontana
Qui
la locandina con il programma e le modalità di
partecipazione. Tutti sono invitati.