Nostra sintesi della bella omelia della S. Missa pro Ecclesia, celebrata dal S. Padre Leone XIV, Roma, 9 maggio 2025 (sul S. Vangelo Mt 16,13-19).
Qui un nostro primo commento sulla celebrazione e sulla predica.
Qui un nostro primo commento sulla celebrazione e sulla predica.
Roberto
“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente”: sintesi del patrimonio che la Chiesa custodisce, approfondisce e trasmette da duemila anni per mezzo della successione apostolica.
Gesù è l’unico Salvatore e Rivelatore del Volto del Padre: occhi fiduciosi di un bambino, mente vivace di un giovane, lineamenti maturi di un uomo, volto glorioso nella Risurrezione.
Umanità santa che tutti possiamo imitare insieme alla promessa di un destino eterno che supera ogni nostro limite e capacità.
Dono di Dio e cammino da percorrere per lasciarsene trasformare: dimensioni inscindibili della salvezza, affidate alla Chiesa perché le amministri a tutto il genere umano.
Affidate a noi, scelti fin dal grembo materno e senza nostro merito, perché lo annunciamo ad ogni creatura.
Affidato a me, perché con il Suo aiuto, ne sia fedele amministratore a favore di tutto il Corpo Mistico della Chiesa: Città sul monte, Arca di salvezza, Faro che illumina le notti del mondo, attraverso la santità dei suoi membri, di quel popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di Lui che ci ha chiamati dalle tenebre alla Sua luce meravigliosa;
Anche altra domanda: la gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo… non è questione banale, ma aspetto importante del nostro ministero, cioè la realtà in cui viviamo con limiti e potenzialità, domande e convinzioni;
Potremmo trovare due possibili risposte e conseguenti atteggiamenti: risposta del mondo a Cesarea di Filippo, ricca di palazzi lussuosi e sede di circoli di potere crudeli, che considera Gesù come privo di importanza, al massimo curioso, pronto a respingerlo e ad eliminarlo; risposta della gente comune, per la quale il Nazareno è un uomo retto, coraggioso, che parla bene e che dice cose giuste, come altri grandi profeti della storia di Israele e per questo lo seguono, finché possono farlo senza troppi rischi e inconvenienti, però lo considerano solo un uomo e perciò nel momento del pericolo, durante la passione, anche loro lo abbandonano e se ne vanno delusi;
Colpisce l’attualità di questi due atteggiamenti: rispecchiano idee che possiamo trovare anche negli uomini del nostro tempo. Oggi la fede cristiana viene considerata una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti, preferendole tecnologia, denaro, possesso, potere, piacere;
Ambienti in cui non è facile annunciare il Vangelo e proprio per questo sono luoghi in cui urge la missione, perché la mancanza di fede porta con sé drammi come perdita del senso della vita, oblio della misericordia, violazione delle dignità della persona, ferite alla famiglia;
Ambienti in cui Gesù è ridotto a leader carismatico o super-uomo, anche tra molti credenti e battezzati, che rischiano di vivere.a questo livello un ateismo di fatto;
Questo è il mondo che ci è affidato, in cui siamo chiamati a testimoniare la fede gioiosa in Cristo Salvatore, ripetendo: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, in un rapporto personale con Lui, in un impegno di cammino quotidiano di conversione, e poi come Chiesa, portando a tutti la buona Notizia; anzitutto per me;
Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà il mio corpo: impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità, cioè sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui venga riconosciuto, perché sia da tutti conosciuto e amato;
Dio mi dia questa grazia con l’aiuto e per l’intercessione tenerissima di Maria, Madre della Chiesa.
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