La tomba voluta da Papa Francesco: un abuso artistico ed architettonico

Giovedì scorso (QUI) e sabato (QUI) abbiamo già trattato la questione della tomba di papa Francesco, dallo stesso Pontefice voluta nel suo testamento «nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della Basilica di Santa Maria Maggiore» (QUI su MiL).

Sin da subito era evidente che tale scelta presentasse rilevanti problemi estetici e soprattutto di coerenza con la preesistente struttura della Basilica Libreriana.

Ora emergono pubblicamente varie perplessità e malumori verso questa scelta, ad esempio un prelato presente al rito della tumulazione del feretro del Romano Pontefice Francesco ha rivelato che, per poter seppellire papa Francesco nel luogo da lui desiderato, è stato demolito un antico portale: «Un abuso artistico in pieno “stile Bergoglio” – ha commentato – il quale tenta di cancellare addirittura la storia e l’arte per farsi celebrare anche da morto».

Il progetto della nuova sepoltura – anonimo e realizzato senza alcun rispetto del patrimonio artistico-culturale – è stato definito da più voci come «esteticamente brutto» e assolutamente dissonante rispetto al prestigioso contesto architettonico della Basilica di Santa Maria Maggiore.

Ancora, un Parroco, confidandosi a margine della celebrazione, ha aggiunto: «Noi siamo soliti lamentarci delle rigide regole dei beni culturali che ci vincolano nelle nostre Parrocchie, ma dopo aver visto cosa è stato permesso qui, non mi lamenterò mai più».

Di seguito riportiamo – in nostra traduzione – le riflessioni pubblicate sul sito Rorate Cæli il 27 aprile, in cui evidenzia che la costruzione della tomba – così come voluta da papa Francesco – ha causato la distruzione di un prezioso portale del XVII secolo… per fare posto ad «una scatola con tutto il fascino di una latrina moderna di un aeroporto».

L.V.

Il prezzo dell’umiltà: la distruzione di un imponente portale risalente all’inizio del XVII secolo nella Basilica di Santa Maria Maggiore

Ci vuole molta distruzione per far posto all’umiltà. All’umiltà performativa, ovviamente.

Con così tante cripte e luoghi modesti in cui essere sepolti a Roma, il Papa più umile di sempre, forse uno degli uomini più umili che abbiano mai calpestato la terra, ha fatto distruggere un portale imponente e bellissimo, con tutte le preziose pietre intarsiate che lo circondavano, per far posto alla sua umile tomba gigantesca

Il bellissimo passaggio realizzato con materiali antichi, risalente al pontificato di Papa Paolo VI Borghese (1605-1621) – il grande mecenate della bellezza che, tra le altre opere, diede gli ultimi ritocchi alla Basilica di San Pietro in Vaticano – è stato sostituito da una scatola con tutto il fascino di una latrina moderna di un aeroporto.

Comunque, la falsa umiltà ha il suo prezzo. È molto, molto costosa e distruttiva.