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mercoledì 23 aprile 2025

Alleluia! Come i discepoli la mattina di Pasqua…

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1188 pubblicata da Paix Liturgique il 22 aprile, in cui Christian Marquant, Presidente dell’associazione Oremus-Paix Liturgique (contact@veilleurs-paris.fr), gioendo per la rinascita del Cattolicesimo tra i giovani in Francia ed i tanti battesimi di adulti durante la veglia pasquale, si sofferma nuovamente sui dati che vedono il costante calo del battesimo dei bambini ed il drastico tasso di abbandono giovanile della pratica religiosa cattolica, soprattutto in Italia ed in Francia.
Ma qui emergono provvidenzialmente le «comunità tradizionali, verso le quali si rivolgono un numero importante di questi battezzati di Pasqua, che conservano contro venti e maree il cuore dell’identità cristiana, vale a dire una liturgia non snaturata, che produce pietà, conversioni, vocazioni, opere giovanili, opere scolastiche. Le loro assemblee sono prevalentemente giovani e attraggono i giovani. Esse assicurano visibilmente ciò che è l’essenza dell’agire cristiano: la trasmissione».

L.V.


Le sentinelle continuano per la 187ª settimana le loro preghiere per la difesa della Santa Messa tradizionale davanti all’Arcivescovado di Parigi (rue du Cloître-Notre-Dame, 10) dal lunedì al venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 13:30

Cari amici, nella notte pasquale la nostra santa liturgia ha fatto risuonare il triplice alleluia. E in questi giorni dell’ottava ci ritroviamo come i discepoli la mattina di Pasqua, pieni di speranza: sentiamo il desiderio di trasmettere ciò che ci è stato affidato nella Chiesa, cioè una liturgia viva e pura da ogni errore.

I Cristiani di Francia gioiscono giustamente per una rinascita del cattolicesimo tra i giovani: quest’anno 10.384 adulti sono stati battezzati durante la veglia pasquale, hanno ricevuto la cresima e hanno fatto la prima comunione durante la Messa della notte di Pasqua. L’aumento è davvero notevole: sono il 45 per cento in più rispetto al 2024 (erano circa 5.000 nel 2023, 7.000 nel 2024).

Bisogna però guardarsi da ogni trionfalismo. Certo, i nuovi battezzati sono per lo più giovani adulti, e quindi nuovi Cattolici convinti. Ma rimangono giovani del nostro tempo. Ciò significa che molti di loro devono «regolarizzare» la loro situazione con un matrimonio o con la separazione dal compagno o dalla compagna. Questo è ciò che viene loro richiesto quando la preparazione è seria, ma a volte è poco rigorosa. D’altra parte, l’esperienza dimostra che la loro perseveranza nella pratica domenicale è tutt’altro che assicurata.

Inoltre, questi battesimi di adulti non devono nascondere il costante calo del numero dei battesimi di bambini. Se da un lato bisogna rallegrarsi molto dei battesimi di adulti che dimostrano una bella adesione personale, la rarità dei battesimi di bambini mostra il preoccupante calo della trasmissione. Come vi dicevo la settimana scorsa, il contesto generale è quello dell’invisibilizzazione del Cattolicesimo. Ho citato l’indagine del centro studi Pew Research Center (Around the world, many people are leaving their childhood religions | In tutto il mondo, molte persone abbandonano le loro religioni d’infanzia) (QUI) che mostra che il Cristianesimo è la religione con il più alto tasso di abbandono al mondo [QUI; QUI su MiL]. In Italia, per ogni adesione ci sono ventotto defezioni, in Francia, per ogni adesione, quasi sedici defezioni.


Ma il numero di persone che abbandonano la Chiesa è particolarmente elevato tra i giovani: il 44 per cento degli Italiani di età compresa tra i diciotto e i trentaquattro anni dichiara di aver abbandonato la fede cattolica della propria infanzia.

Si può quindi ipotizzare, sulla base di quanto si sa della configurazione attuale dei Cattolici praticanti, molto più «identitari» rispetto a quelli delle epoche precedenti, che, in un contesto generale di emarginazione, il Cattolicesimo abbia tutte le possibilità di essere una minoranza attiva, che vuole vivere e professare coraggiosamente la propria fede. Purtroppo è guidato da pastori che sono rimasti fermi alla figura post-conciliare e che tengono un discorso anestetizzante.

È tutta la fortuna provvidenziale delle comunità tradizionali, verso le quali si rivolgono un numero importante di questi battezzati di Pasqua, che conservano contro venti e maree il cuore dell’identità cristiana, vale a dire una liturgia non snaturata, che produce pietà, conversioni, vocazioni, opere giovanili, opere scolastiche. Le loro assemblee sono prevalentemente giovani e attraggono i giovani. Esse assicurano visibilmente ciò che è l’essenza dell’agire cristiano: la trasmissione. Ho ricevuto e vi ho trasmesso, dice san Paolo due volte nella sua prima lettera ai Corinzi. Una per il messaggio di Cristo: «Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati ecc.» (1 Cor 15, 3). L’altra per il culto che ha istituito: «Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò ecc.» (1 Cor 11, 23-24). Non è forse questo, per grazia di Dio, ciò che fanno questi fedeli, questi sacerdoti, questi pochi Vescovi che presto saranno molti, che trasmettono il catechismo di prima, cioè di sempre, e la liturgia di prima, cioè di sempre?

Cristo è risorto, alleluia! La nostra presenza continuerà in questa ottava, da martedì a venerdì davanti agli uffici dell’Arcivescovado (rue du Cloître-Notre-Dame, 10) dal lunedì al venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 13:30, nell’Église Saint-Georges di La Villette (avenue Simon Bolivar, 114, nel XIX arrondissement), il mercoledì alle ore 17:00, davanti all’Église Notre-Dame-du-Travail (rue Vercingétorix, 59, nel XIV arrondissement).

Echi della veglia: un sacerdote che esce dalla Casa diocesana ci dice sorridendo: «Sapete, anche il card. Arthur Roche [Prefetto del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti] ha detto che non aveva nulla contro la liturgia tridentina… Questo forse significa che siete stati ascoltati».

In unione di preghiera e di amicizia.

1 commento:

  1. Il card Roche ha detto che non aveva nulla contro la Liturgia Tridentina. Tempi duri si annunciano per molti (pre)potenti..

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