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lunedì 24 marzo 2025

Perché, per farsi aiutare da Dio, bisogna pregare per gli altri?

Prega e crederai, credi e capirai (S. Agostino).
Luigi C.


1.La preghiera unisce principalmente a Dio, ma unisce anche i singoli battezzati secondo quell’importante verità cattolica qual é la comunione dei santi. Pregare per gli altri, prima di tutto per i propri cari secondo una giusta gerarchia dell’amore, è un dovere che non solo aiuta coloro a cui le preghiere sono indirizzate, ma anche l’anima di colui che s’impegna nella preghiera.

2.In una libro devozionale si racconta un episodio che toccò a san Pier Damiani (1007-1072) quando questi era ancora fanciullo: San Pier Damiani era un orfanello. Un giorno trovò una moneta lungo un sentiero. Avrebbe potuto appropriarsene, poiché era impossibile trovarne il padrone; avrebbe anche potuto sovvenire a qualche urgente bisogno; ma non lo fece. Pensò di far celebrare una Santa Messa per i genitori defunti. Il Signore gradì il pietoso atto e venne in soccorso dell’orfanello. Quando questi chiese al Sacerdote la celebrazione della Messa, suscitò l’interessamento del Ministro di Dio che gli chiese: “Tu sei senza genitori e fai bene a ricordarti di loro. Ma come vivi da solo?” “Faccio il pastorello” rispose il ragazzo. “Ti piacerebbe studiare e divenire Sacerdote?” Chiese ancora il sacerdote. Il ragazzo s’illuminò: “Lo desidero tanto! Ma non ho i mezzi”. “Se ti aiutassi io?” “Non saprei come ringraziarvi!…” Da quel giorno il fanciullo lasciò le pecore e si diede allo studio. Poté un giorno divenire Sacerdote, poi Cardinale ed anche Santo. Insomma, la Chiesa non avrebbe mai avuto san Pier Damiani, se questi non si fosse ricordato di suffragare i genitori.