Processione di Settuagesima |
Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.
Luigi C.
Cari amici,
qualche mese fa ho condiviso con voi alcune foto della nuova infermeria monastica. Questa stagione ricca di raffreddori e influenze ci ha subito offerto l’opportunità di farne grande uso! Immagino che anche per molti di voi l’inverno abbia comportato qualche momento difficile. Del resto qualsiasi malattia, per quanto lieve, può servire a ricordarci la nostra fragilità umana. All’inizio questo ci potrebbe spaventare, ma con la pazienza questa consapevolezza diventa un pensiero consolante. La nostra forza, infatti, non consiste nell’assenza di debolezza, ma nell’affidamento a Dio, l’unico che possiede davvero quella potenza che così spesso desideriamo per noi stessi.
Possiamo anche essere tentati di pensare che, nella nostra sofferenza, Dio sia assente. Questa apparente assenza di Dio è stata al centro di un recente incontro a Londra intitolato “Nel mondo, ma non del mondo”, una conversazione con il giornalista e scrittore Sebastian Morello promossa dai nostri amici d’oltremanica come evento a sostegno dell’Abbazia. Abbiamo riflettuto su cosa ci potrebbe riservare il futuro in un mondo in cui Dio, la fede e persino la civiltà cristiana non sono più dati per scontati. Diversi monaci si sono uniti a numerosi sostenitori britannici e americani per la serata. Morello ha affermato che la risposta sono i monasteri. Io ho suggerito che la risposta possa essere l’atto di continuare silenziosamente a vivere nella fede. Anche perché non è sempre facile trovare un monastero.
Molti ci dicono che l’esistenza di Norcia dà loro grande speranza. Siamo certamente grati di poter offrire agli altri un po’ di consolazione, ma dobbiamo anche chiederci noi stessi: e il monaco, invece, da dove trae consolazione? La risposta dev’essere qualcosa di più dell’essere vicini ad un monastero. La verità è che tutti possiamo essere i “monaci di Morello”. La parola monaco deriva dal greco e significa “solo”, e chi di noi non si sente solo, a volte? Il silenzio di Dio – nella malattia, nella povertà o nel dolore – è il luogo in cui la fede viene messa alla prova e approfondita, indipendentemente da dove viviamo.
Mercoledì delle ceneri: la benedizione delle ceneri
Ora la Quaresima è arrivata, con il suo solenne richiamo alla nostra mortalità, invitandoci alla conversione: memento, ricordati! Ma ricordate anche questo: non siete soli nella lotta.
In Cristo,
Dom Benedetto Nivakoff, O.S.B.
Abate di San Benedetto in Monte