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martedì 18 marzo 2025

Durante questa “veglia”, ogni sera a San Pietro si canta il canto gregoriano… ma quasi nessuno canta. Perché?

Grazie a Chiesa e post concilio per questa utile traduzione sull'ignoranza, anche liturgica e linguistica, di cardinali e vescovi.
Luigi C.

5-3-25
Da un prete, via Fr. Z, qui nella nostra traduzione. 
Durante questa “veglia”, ogni sera a San Pietro si canta il canto gregoriano… ma quasi nessuno canta. Perché?

Scrive un sacerdote:
"Come sicuramente avrete notato, ogni sera in piazza San Pietro, una piccola schola canta l'Oremus pro Pontifice per il Santo Padre. 
È un gesto contemporaneamente riverente e tradizionale, ma incredibilmente semplice. Per chi di noi è a conoscenza, però, i video del canto notturno di questa antifona danno uno sguardo agli effetti della riforma liturgica sulla Chiesa in generale: il Movimento Liturgico avrebbe dovuto riportare il canto al suo posto di orgoglio. Ogni sera, fedeli, religiosi e sacerdoti presenti fissano la scuola senza capire il significato del canto. Su questo punto, se il Movimento Liturgico avesse avuto successo, questo sarebbe un punto fondamentale del repertorio cattolico; un canto comune cantato regolarmente nelle parrocchie.
La maggior parte dei cardinali, pur essendo tradizionalmente modelli di Romanitas, non sanno cantare questo canto. Anche loro fissano la scuola mentre cantano l'antifona. Quando entreranno in conclave, questi uomini sapranno cantare il Veni Creator, o conosceranno il significato della sua poesia?

Gli unici cardinali che sanno cantare l'antifona sono quelli che vi aspettereste, ovvero Burke e Arinze.
Ho pensato che avresti apprezzato queste osservazioni. 
Grazie per tutto quello che fai nello spazio web per la Santa Madre Chiesa".

Nel 1962 Giovanni XIII pubblicò Veterum sapientia [vedi].

Il Concilio Vaticano II disse che il latino doveva essere mantenuto e che il canto gregoriano aveva un posto d'onore. Richiedeva che i pastori d'anime si assicurassero che le persone potessero cantare e parlare il latino che apparteneva loro.

Il Codice di Diritto Canonico della Chiesa Latina prescrive che i candidati al sacerdozio debbano essere molto capaci ( bene calleant ) nella lingua latina.

Una cosa dopo l'altra è stata disobbedita. Il risultato? Non sappiamo più chi siamo.

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]