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martedì 11 febbraio 2025

Perché il Signore vuole che noi, tanto nelle consolazioni quanto nelle desolazioni, lo seguiamo sempre?

Desolazione e vita cristiana.
Luigi C.


Molte volte pecchiamo d’incostanza perché pretendiamo che la nostra vita di fede sia sempre animata da consolazioni e dolcezze. Invece -si sa- che la vera vita cristiana è fatta anche di aridità, durezze e desolazioni. E’ proprio in questi momenti che bisogna tener duro e confermare la propria fedeltà al Signore, rinnovando continuamente la propria scelta di amarlo e di seguirlo.

A tal proposito si racconta che il beato Giovanni della Verna (1259-1322) stava attraversando un periodo di grande afflizione e desolazione. Un giorno, mentre camminava in un bosco, colto da una grande tristezza e stanchezza, si mise a sedere sotto un albero, piangendo e fissando il cielo. Sul sentiero, a qualche passo da lui, apparve Gesù che camminava senza dir nulla. Fra Giovanni, riconoscendolo, si gettò ai suoi piedi e lo supplicò: “Soccorrimi, Signore mio, che senza di Te io sono nelle tenebre e nel pianto; senza di Te io sono sterile e arido, perché Tu sei la sorgente di ogni dono e di ogni grazia. Illuminami, Maestro e Pastore pietosissimo, perché io sono una tua pecorella, benché indegna.” Ma Gesù, senza dir nulla, proseguiva il suo cammino. Allora fra Giovanni si levò e gli corse dietro. Raggiuntolo, gli si gettò ancora ai piedi e, stringendoli, disse piangendo: “O Gesù dolcissimo, abbi misericordia di me tribolato. Esaudiscimi per la tua grande misericordia. Rendimi la letizia del tuo Volto.” E Gesù nuovamente si incamminò senza dir nulla. Fra Giovanni, con maggior fervore, si mise ancora ad inseguirlo e, giungendogli vicino, riuscì ad incontrare lo sguardo divino di Gesù: il Signore gli sorrise e lo abbracciò dolcemente premiando così la sua costanza.