Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).
Oggi la Chiesa cattolica celebra il martedì di Settuagesima.
L.V.
18 Febbraio 2025, Luna decimanona
A Gerusalémme il natale di san Simeóne, Vescovo e Martire, che si dice sia stato figlio di Cléofa e parente del Salvatore secondo la carne. Ordinato Vescovo di Gerusalémme dopo san Giácomo, consanguineo del Signore, e nella persecuzione di Traiáno straziato con molti supplizi, finì la vita col martirio, meravigliandosi tutti gli astanti e lo stesso giudice nel vedere come un vecchio di centoventi anni sopportasse con tanta fortezza e costanza il supplizio della croce.
Presso Ostia i santi Martiri Mássimo e Cláudio fratelli, e Prepedígna moglie di Cláudio, coi due figli Alessándro e Cúzia, i quali, essendo di nobilissima stirpe, tutti, per ordine di Diocleziáno, furono presi e mandati in esilio, e quindi bruciati offrirono a Dio l’odoroso sacrificio del martirio. Le loro reliquie, gettate nel fiume, e ritrovate dai Cristiani, furono sepolte presso la medesima città.
In Africa i santi Martiri Lúcio, Silváno, Rútolo, Clássico, Secondíno, Frúttolo e Mássimo.
A Costantinópoli san Flaviáno Vescovo, il quale, avendo difeso a Efeso la fede cattolica, fu percosso con pugni e calci dal partito dell’empio Dióscoro, e, mandato in esilio, ivi dopo tre giorni finì la vita.
A Tolédo, in Spagna, sant’Elládio, Vescovo e Confessore, celebrato con molte lodi da sant’Ildefónso, Vescovo di Tolédo.
¶ Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.
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