Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).
L.V.
8 Gennaio 2025, Luna ottava
A Venézia la deposizione di san Lorénzo Giustiniáni, primo Patriarca della medesima città e Confessore, il quale, abbondantissimamente ripieno di dottrina e di superni doni di divina sapienza, fu ascritto dal Sommo Pontefice Alessándro ottavo nel numero dei Santi. La sua festa si celebra specialmente il cinque Settembre, giorno nel quale salì alla sede episcopale.
A Beauvais, in Fráncia, i santi Martiri Luciáno Prete, Massimiáno e Giuliáno. Di questi i due ultimi furono uccisi dai persecutori con la spada; il beato Luciáno poi, che con san Dionígi si era recato in Fráncia, dopo essere stato lungamente flagellato, non avendo temuto di confessare a gran voce il nome di Cristo, ricevette la sentenza degli altri due.
Nella Líbia i santi Martiri Teófilo Diacono ed Elládio, i quali, prima straziati e feriti con acutissimi cocci, da ultimo, gettati nel fuoco, resero le anime a Dio.
Ad Autun sant’Eugeniáno Martire.
A Gerápoli, nell’Asia, sant’Apollináre Vescovo, il quale fiorì per santità e per dottrina, sotto Marco Antoníno Vero.
A Nápoli, nella Campánia, il natale di san Severíno Vescovo, che fu fratello del beato Vittoríno Martire, e, dopo avere operato molti miracoli, si riposò pieno di santità.
A Metz, in Fráncia, san Paziénte Vescovo.
A Pavía san Mássimo, Vescovo e Confessore.
A Ratisbóna, in Baviéra, sant’Erárdo Vescovo.
Presso i Nórici san Severíno Abate, che propagò il Vangelo tra quella gente, e fu detto Apostolo dei Nórici. Il suo corpo fu miracolosamente portato a Luculláno, presso Nápoli, nella Campánia, e di qui poi trasferito nel monastero di san Severíno.
¶ Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.
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