Riceviamo e pubblichiamo.
QUI e sotto il video integrale.
Luigi C.
Cooperatores Veritatis, 6-1-25
La grandezza dell’Epifania è stata persa, tanto che questa festa è diventata una semplice celebrazione di “pupazzetti”. I Re Magi, che una volta rappresentavano figure regali e sacre, vengono ora rappresentati in modo ridicolo e poco rispettoso. La società moderna ha desacralizzato molti aspetti della fede cattolica, inclusi i simboli dell’Epifania come l’incenso, l’oro e la mirra, ognuno dei quali ha un profondo significato religioso. I modernisti hanno ridotto la regalità e la sacralità di Cristo Gesù, usando la sua umanità per sminuisce la sua Divinità.
Trascrizione dell’omelia di don Alberto Secci in occasione della solennità dell’Epifania del Signore del 6 gennaio 2025.
Sia lodato Gesù Cristo.
Sempre sia lodato.
La pagina del Vangelo della solennità dell’epifania andrebbe letta pezzetto per pezzetto, riga per riga. E ci si può trovare in essa, proprio nella descrizione del fatto dell’Epifania, non solo tutto il cristianesimo ma tutta la storia della Chiesa. I Magi, Erode, tutto. La stella.
Però, permettetemi brevissimamente di fare delle considerazioni che vengono prima e che mi sembrano urgenti. Noi dobbiamo chiedere una grazia enorme di intelligenza e cuore per entrare dentro la festa dell’Epifania, perché noi non possiamo più capirla, questa festa. Entrare dentro la festa dell’Epifania, perché noi non possiamo più capirla, questa festa, ci è quasi impossibile. Occorre un miracolo!
Ma voi sapete che i miracoli avvengono per intervento diretto di Dio, ma il Signore usa sempre delle cose. Quando ha moltiplicato i pani e i pesci c’erano un po’ di pani e un po’ di pesci, e ha sfamato 5000 persone. Quando ha mutato l’acqua in vino c’era l’acqua. Allora noi dobbiamo metterci quel poco di materia necessaria perché il Signore compia il miracolo, cioè guardare con intelligenza e cuore per guardare dentro il grande fatto dell’Epifania.
Vi dico solo telegraficamente, vi dico son delle considerazioni che vengono prima più che una predica.
Primo. I cristiani di secoli fa sapevano che la verità non viene da dentro di noi, ma da fuori di noi. La stella conduce i Magi. La stella è un elemento naturale. La cometa la vedono.
Poi c’è il fatto che sanno di Scritture Sacre e profezie. Collegano che è nato il re dei giudei: andiamo ad adorarlo! L’intelligenza applicata dai segni esterni. Che cos’è questo? La rivelazione. Rivelazione! La verità viene da fuori di noi: è Dio che parla; è Dio che parla che ha comunicato la sua verità e la sua volontà. Per i cristiani dei secoli passati questo era chiaro.
Oggi c’è quella psicologia religiosa che il modernismo messo dentro tutti, che la verità nasce dal tuo cuore, dalla tua coscienza. Chiudi gli occhi e pensa a Gesù.
Apri gli occhi! Perché Gesù si manifesta all’esterno.
Una stella cometa! Per noi è inaccettabile. Ma come, non potevano guardare dentro di sé di Magi e scoprire la verità della vita? No, han dovuto seguire questo questa roba eclatante, questa roba sconvolgente, questo scombussolamento della natura. Noi andiamo sulle cose dentro; noi non accettiamo che la verità venga fuori di noi.
E capita così nella vita e uno che ti dice ma cosa stai facendo? Guarda che c’è Gesù Cristo da seguire! E uno non lo segue perché dice: ma dovevo arrivarci io, mica me lo deve dire lui. È tutto il dramma di quando il prete parla. Uno anche quando capisce che (il prete) ha ragione, dice: però devo arrivarci io. E quindi non ci arriva. Noi non accettiamo che sia fuori di noi la verità che ci raggiunge
Vado oltre perché sono tante le cose.
I Magi arrivano dall’Oriente. Chi sono I Magi? Sono dei re, dei maghi, che investigavano filosofia… sapete è un po’ ampia, la filosofia dell’Oriente… Quando sentivano i re che venivano dall’Oriente, i cristiani di un tempo, avevano bene in mente che i re devono inginocchiarsi di fronte a Gesù Cristo. E i cristiani di della cristianità avevano visto il miracolo: non solo i re magi, l’imperatore Costantino, Teodosio, Carlo Magno, e metteteci tutti i re della terra. Si sono inginocchiati di fronte a Gesù Cristo; hanno posto la loro corona ai piedi di Gesù Cristo! E hanno fatto le leggi secondo i Comandamenti di Dio. È cambiato il mondo. È cambiato il mondo. Tutto il mondo, perché l’altro mondo non c’era, quello degli indigeni. Tutto il mondo!
Capite che cos’era far la festa dell’Epifania? La festa dei re che arrivano da Gesù Cristo; mettevi dentro tutti i re della tua storia; mettevi il tuo re; perché il re è sempre per grazia di Dio re.
Cosa possiamo capire noi che abbiamo deciso che la democrazia, cioè quello che scegliamo noi, è la è la parte migliore del mondo? Follia! Follia! È la distruzione della struttura cristiana.
So che scandalizzo se dico questo, ma per noi è impossibile capire la grandezza dell’Epifania, tant’è vero che è sparita come festa. È diventata la festa dei pupazzetti. Quando si fanno i presepi viventi più ridicoli sono i re magi. Li facciamo diventare dei buffi signori un po’ esotici, vestiti male perché non pensiamo più a spendere per i vestiti regali. Non sono degli stracci colorati che fanno i re magi, ma sono i manti regali quelli che costano un capitale.
Capite cosa significa che i re s’inginocchiano di fronte al bambino di Betlemme?
L’incenso. Donano l’incenso a Gesù Bambino perché lui è Dio. L’incenso è il segno del sacerdozio di Cristo. Quel Bambino unisce la terra al cielo e il pontefice è lui; il Papa è il vicario e il pontefice perché è vicario di Cristo, ma il pontefice è Cristo, che unisce il cielo e la terra, che unisce di nuovo gli uomini a Dio, lui fatto Dio fatto uomo. È lui il sacerdote che comunica poi il suo sacerdozio nella storia degli uomini consacrati particolarmente, ma tutto il mondo cristiano era il mondo fondato sul sacerdozio cattolico.
Ma oggi che fine fatto il sacerdozio cattolico quando ormai è un miracolo, una vocazione sacerdotale? È vero che tutti i cristiani hanno un sacerdozio, nel senso largo, comune, ma il sacerdozio di tutti i fedeli è perché tutta la realtà, tramite la loro vita, sia assoggettata a Gesù Cristo. Tutto quello che possiedi, che fai, il tuo lavoro, la tua casa, tutto deve essere di Gesù Cristo. Per questo tu sei sacerdote, ma perché tu sia sacerdote così, è necessario che ci siano i sacerdoti ordinati, i ministri di Dio che danno la grazia, che santificano e che guidano nella verità.
Cosa capiamo noi dell’Epifania, di quell’incenso? Più niente, in un mondo che si è sempre di più desacralizzato. E ci sono i teologi che insegnano: siccome Dio si è fatto uomo è importante l’umano. No! È Dio che si è fatto uomo, restando Dio; quindi l’umano non può restare umano ma deve diventare divino. Quindi occorre vivere in modo sacro tutti gli aspetti della vita. Tutti. Non c’è niente di secolare per il cristiano. Anche fare il pane è sacro.
L’oro, ripeto insisto, è la regalità di Gesù. Avete sentito l’antifona dell’introito della Messa, che il buon Samuele ha cantato? “Ecco giunge il sovrano Signore e ha nelle sue mani il regno, la potestà e l’impero”. È questo il senso dell’Epifania che c’è in giro nel popolo cristiano oggi? Da qualche parte sì, ma è rarissimo.
È per questo che i re si sono fatti battezzare, perché hanno capito che la loro regalità non poteva stare senza l’unica vera regalità, che è quella di Gesù Cristo. E con loro facevano battezzare tutto il popolo. Perché c’era un senso comune molto più intelligente di oggi, più profondo. Un re non poteva convertirsi se non si convertono i sudditi, altrimenti che razza di conversione è? Ma capite che cos’è il senso della regalità, ai piedi dell’unico re che è Gesù Cristo?
La mirra gli offrono per ricordare che la regalità di Gesù Cristo è dalla croce, dal legno il regno, è il crocifisso. La croce è l’unica salvezza, è l’unica speranza. Ave Crux, spes unica. E noi, cristiani ammodernati, che facciamo fatica a ricordare che la salvezza ci viene dalla morte in croce di Gesù Cristo, che pagato il prezzo dei nostri peccati come facciamo a capire l’epifania del Signore? Come facciamo a capire quella mirra, offerta al bambino Gesù?
Il modernismo distrutto tutto.
Altro che arrivare dall’Oriente… secondo i modernisti siccome tutto nasce dalla dal proprio profondo, dall’io profondo, uno si salva nella tradizione dove è nato, per cui stai nella religione che sei, che va bene… Finito tutto. Dov’è l’Epifania?
Cristo non deve più regnare, per i modernisti, perché bisogna che sia umile. Insegnano l’umiltà a Gesù Cristo, i modernisti! Così se lui sta umile e buono, la vita può essere laica, libera. Perché non mi viene niente dall’esterno che mi può salvare, se non per un modernista. È un orgoglio smisurato. Il sacerdozio è annullato, vi dicevo; la Croce coperta, camuffata.
Carissimi, nella vita bisogna decidere se stare con i Magi o con Erode.
Erode ha fatto tutto questo perché aveva terrore che Cristo regnasse, che quel Bambino regnasse al suo posto, e così ha perso la regalità. Ma è esattamente quello che succede quando l’uomo, nel suo orgoglio, non vuole mettersi in ginocchio e domandare perdono dei propri peccati, ricevere l’assoluzione e ripartire con la Grazia, per paura di perdere qualcosa. Quando uno fa così sta con Erode.
Erode non vince. Cristo già vinto. Ma occorre essere coscienti che Erode, pur non vincendo, resta potente nel tempo, col suo pericolo di seduzione e sono tanti i cristiani che danno ragione Erode. Danno ragione Erode perché non vogliono che Cristo regni.
Quando verrete, alla fine della Messa, per chi vuole, a venerare la statua di Gesù Bambino, baciare Gesù Bambino, che non sia solo un atto sentimentale, che sia riconoscere la sua regalità, questo è più importante.
Sia lodato Gesù Cristo.
Sempre sia lodato.