Grazie a Franca Giansoldati per aver riportato queste interessanti dichiarazioni di mons. Schneider sull'elezione di Donald Trump.
Luigi C.
Franca Giansoldati, Il Messaggero, 22-1-25
Cancellare - come ha annunciato Trump - «l'opprimente ideologia del gender» è solo un «gesto di buon senso». L'unica voce libera ad aver rotto il silenzio è quella del vescovo cattolico Athanasius Schneider, conosciuto per le sue posizioni conservatrici e, nello stesso tempo, per essere uno strenuo difensore del magistero e del papato (l'altro giorno ha avuto un intenso e cordialissimo colloquio con Francesco in Vaticano). Contattato dal Messaggero, monsignor Schneider ha riconosciuto che «l’annuncio del Presidente americano, sul fatto che ci sono solamente due sessi, cioè maschio e femmina, è una vittoria semplicemente del buon senso, della logica elementare e del riconoscimento della realtà».
In Vaticano quel passaggio del discorso di insediamento è stato, invece, ignorato: l'Osservatore Romano – i cui testi riflettono la linea della Santa Sede – nella cronaca della giornata dell'insediamento presidenziale, ha accuratamente evitato la benché minima sfumatura positiva alla questione del gender. Anche se il pontefice, in questi anni ha lanciato non pochi appelli, criticando ferocemente la deriva della «ideologia del gender» attraverso discorsi, lettere, interviste, documenti.
IDEOLOGIA
Schneider – attuale vescovo ad Astana, in Kazakhistan, saggista poliglotta assai noto a livello internazionale per il suo lavoro intellettuale e i suoi libri - ha spiegato che «nel contesto della opprimente promozione e imposizione dell’ideologia detta “gender” al livello quasi globale da parte dell’establishment politico e sociale, l’affermazione del leader politico più potente nel mondo, rappresenta una speranza di un processo della vera liberazione di una grande parte dell’umanità che si trova ideologicamente schiavizzata dal totalitarismo ideologico e anche la liberazione di persone che a causa della semplice difesa del buon senso, sono in alcune paesi giuridicamente e politicamente punite e perseguitati». Ha anche rammentato che da duemila anni «la Chiesa difende la legge naturale, creata da Dio insieme con la legge morale rivelata da Dio concernente la realtà e la dignità della sessualità umana. Solamente quando l’uomo accetta e con l’aiuto di Dio vive la sessualità conforme la sapiente volontà di Dio, egli sarà veramente felice e la società umana avrà un vero progresso morale e sociale, degno dell’uomo».
Ieri l'Osservatore Romano si era limitato a passare in rassegna al Manifesto trumpiano concentrandosi esclusivamente sulle questioni sociali relative ai migranti, all'uscita degli Usa dall'Oms, dall'accordo di Parigi sul clima evitando però qualsiasi menzione al tema del gender anche se per la Chiesa resta un punto fondamentale.
RAPPORTI
Come sarà il rapporto tra Donald Trump e Papa Francesco, tra l'uomo più potente della terra e la voce morale di riferimento di oltre un miliardo di fedeli nel mondo resta ancora una incognita, anche se è facile prevedere che non mancheranno critiche per le prossime misure restrittive sui migranti. Nel messaggio ufficiale che Bergoglio ha inviato a Washington nel giorno del giuramento sono stati fatti riferimenti alla grande capacità americana ad essere una «terra di accoglienza per tutti». «Spero – ha scritto Francesco - che sotto la sua guida il popolo americano prosperi e si impegni sempre nella costruzione di una società più giusta, in cui non ci sia spazio per l'odio, la discriminazione o l’esclusione». Infine il Papa ha chiesto «a Dio di guidare i suoi sforzi nella promozione della pace e della riconciliazione tra i popoli».