Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1139 pubblicata da Paix Liturgique il 13 dicembre, in cui Christian Marquant, Presidente dell’associazione Oremus-Paix Liturgique, commenta la notizia – diffusa dal quotidiano La Croix (QUI) e poi ripresa da MiL-Messainlatino.it (QUI) – secondo la quale il Vaticano vuole distruggere il «nostro» Pellegrinaggio di Chartres eliminando la possibilità di celebrare in esso la Santa Messa tradizionale.
L.V.
Una lettera delle Sentinelle davanti alla Cathédrale Notre-Dame di Parigi per la libertà della liturgia tradizionale
È stata dichiarata guerra al Pèlerinage de Pentecôte (da Parigi a Chartres). Un articolo di Matthieu Lasserre sul quotidiano La Croix del 4 dicembre (Les masses en latin du pèlerinage de Chartres sous surveillance du Vatican) [QUI; QUI su MiL: N.d.T.] si chiede:
Il Vaticano potrebbe vietare la celebrazione della Santa Messa tradizionale al Pèlerinage de Pentecôte, il raduno tradizionalista più simbolico della Chiesa cattolica in Francia? Secondo informazioni concordanti provenienti da Parigi e da Roma, il Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ritiene che questo raduno annuale sollevi questioni di conformità con le norme vigenti sulla Santa Messa tradizionale. Sta valutando la possibilità di vietare alcune celebrazioni.
In parole povere, alcuni Vescovi francesi, estremamente infastiditi dal crescente successo dei pellegrinaggi tradizionali e soprattutto dalle folle sempre più numerose di giovani che marciano da Parigi a Chartres, si appellano a Roma perché metta le cose a posto.
E il Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, informato da loro di questo «problema», si sta preparando a emanare le sue istruzioni, come ha già fatto per il Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum di ottobre alla Basilica di San Pietro in Vaticano, e per la Peregrinación Nuestra Señora de la Cristiandad - España (da Oviedo a Covadonga, nelle Asturie) di luglio. In entrambi i casi, la Santa Messa tradizionale è stata vietata nella Basilica di San Pietro in Vaticano e nella Basílica de Santa María la Real di Covadonga, o per essere più precisi, agli organizzatori dei due pellegrinaggi è stato permesso di celebrare la Messa in latino, ma… in rito riformato. Naturalmente, entrambe le parti hanno rifiutato e hanno sostituito la Santa Messa proibita con l’adorazione al Santissimo Sacramento.
Logicamente, lo stesso varrà per il Pèlerinage de Pentecôte. Il quotidiano La Croix cita:
«La Santa Messa di chiusura della Cathédrale Notre-Dame di Chartres è una zona senza legge – afferma una persona che ha molta familiarità con la questione –. La questione di vietare questa Santa Messa sembra essere sul tavolo». Si punta il dito contro il fatto che la Santa Messa di chiusura si tiene nella Cattedrale senza autorizzazione.
Potremmo aggiungere che anche la Messa di riapertura nella restaurata Cathédrale Notre-Dame di Parigi potrebbe porre un problema.
Cosa farà l’associazione Notre-Dame de Chrétienté? Jean de Tauriers, che ha presieduto l’organizzazione del pellegrinaggio fino all’anno scorso, ha dato una risposta semplice quando è stato intervistato da Matthieu Lasserre:
«Questo pellegrinaggio è iniziato fuori dalle cattedrali – dice –. Forse sarà così anche nel 2025, il che sarebbe triste, ma non ci fermerà e non limiterà il nostro entusiasmo o il nostro numero».
Al contrario: come per il Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum e la Peregrinación Nuestra Señora de la Cristiandad - España, il divieto di celebrare la Santa Messa tradizionale aumenterà ulteriormente il numero di pellegrini. Inoltre, gli organizzatori del Pèlerinage de Pentecôte si trovano già di fronte al problema dello spazio: ogni anno la Cathédrale Notre-Dame di Chartres è piena, ma non quanto potrebbe esserlo a causa dei vincoli di sicurezza; quanto alla piazza della Cattedrale, dove le televisioni trasmettono la Santa Messa tradizionale, non può essere ampliata. Possiamo quindi ipotizzare che, dopo qualche pio esercizio in Cattedrale, la Santa Messa tradizionale sarà celebrata all’aperto, in un luogo molto più grande. E perché il pellegrinaggio della Fraternità sacerdotale San Pio X non dovrebbe unirsi a quello dell’associazione Notre-Dame de Chrétienté, anch’esso ridotto a celebrare all’aperto?
Mons. Philippe Maurice Marie Joseph Christory Comm. l’Emm., Vescovo di Chartres, il buon apostolo, solleva un’altra questione: i sacerdoti che seguono il pellegrinaggio – un pellegrinaggio incentrato sulla Santa Messa tradizionale, che è la sua caratteristica e tutta la sua attrattiva per i giovani pellegrini – possono celebrare questa Santa Messa solo durante i tre giorni di cammino.
Questo rifiuto di celebrare con i libri liturgici attuali è fonte di delusione per mons. Philippe Maurice Marie Joseph Christory Comm. l’Emm., Vescovo di Chartres, che spera in un gesto di apertura da parte degli organizzatori. «Abbiamo un futuro insieme», vuole credere, insistendo sui «molti frutti» dell’evento, che riunisce persone ben oltre il mondo tradizionalista. Per quanto riguarda la legalità delle Sante Messe, il Vescovo rimanda ogni decisione a Roma. «Se qualcuno deve decidere qualcosa, è il Papa», sottolinea.
In altre parole, ha chiesto al Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti di prendere una decisione, cioè di imporre la celebrazione di Messe riformate durante il cammino. In questo modo, il pellegrinaggio cristiano verrebbe silurato.
Ma questi prelati romani e francesi stanno sognando ad occhi aperti. Confrontati per quasi cinquant’anni con un’irriducibile resistenza tradizionale, non hanno ancora imparato nulla. Anche se ora governano su campi di desolazione pastorale, vogliono ancora vietare, vietare e ancora vietare. L’atmosfera delle riunioni episcopali non è mai stata così cupa e, nonostante tutto, sono ostinati e persistenti, si potrebbe dire diabolici, nel voler sradicare tutto ciò che porta i frutti delle conversioni, dell’istruzione catechistica e delle vocazioni.
Veglianti parigini, continuate a lottare per il rito romano tradizionale perseguitato! State creando un gruppo di pressione spirituale attraverso i vostri Santi Rosari presso l’Arcivescovado (10 rue du Cloître-Notre-Dame), dal lunedì al venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 13:30, davanti all’Église Saint-Georges di La Villette (114 av. Simon Bolivar, XIXe) il mercoledì alle ore 17:00 e davanti all’Église Notre-Dame-du-Travail (59 rue Vercingétorix, XIVe) la domenica alle ore 18:15. Le vostre preghiere sono estremamente preziose.
Echi di veglie: una squadra di operai in tenuta da cantiere si ferma davanti a noi: «È bella la liturgia tradizionale, è l’espressione della vera fede cattolica, ma dovreste venire più spesso a proclamarla», «Sono più di tre anni che veniamo tutti i giorni a recitare un Santo Rosario per questa intenzione», «Beh, non vi avevo visto prima…». Ma un altro operaio nordafricano ha risposto al suo compagno: «Ma li vedo spesso e ci scambiamo sempre un saluto». Il primo interlocutore ha continuato: «È bello quello che fate e dovete sapere che tra i carpentieri del cantiere ce ne sono diversi che condividono le nostre convinzioni».
In unione di preghiera e amicizia.
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