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lunedì 11 novembre 2024

Card. Eijk: «Lo Stato etico senza Dio fallirà»

Grazie a Il Timone per queste riflessioni del Cardinale Eijk.
Luigi

Il Timone, 22 Ottobre 2024 

Il cardinale Willem Eijk, 71 anni, medico prima di diventare sacerdote, arcivescovo di Utrecht, ha concesso una lunga intervista alla rivista Communio toccando diversi punti interessanti.

QUI OLANDA: UN PICOLO RESTO

«La Chiesa nei Paesi Bassi è molto emarginata, una piccola minoranza. Ciò che dice o ciò in cui crede non suscita più così tante emozioni nelle persone. A volte penso: in altri paesi stanno vivendo ciò che abbiamo lasciato decenni fa, semplicemente perché qui lo sviluppo è stato più rapido». Dalla realtà della chiesa olandese, dice il cardinale Eijk si può apprendere che pensare di riconquistare le persone solo dopo aver fatto alcune riforme è un errore. «Coloro che causano confusione allontanano le persone dalla chiesa. In questo modo non riporterai indietro nessuno. Voglio dire ai vescovi degli altri Paesi: non commettete questo errore, non commettete il nostro errore. Nelle parrocchie dove la fede è ben annunciata e la liturgia è celebrata con dignità, le chiese sono piene. Si tratta di mettere Cristo al centro. Man mano che le persone scoprono Cristo e comprendono meglio le Scritture, comprenderanno meglio gli insegnamenti della Chiesa».

UNA SOCIETA’ SENZA DIO NON HA FUTURO

«Per me la secolarizzazione significa che la persona umana non è più al centro e che lo Stato prende sempre più decisioni sui diritti fondamentali. Laddove prima prevaleva l’idea che l’uomo fosse stato creato a immagine di Dio e quindi avesse diritti inalienabili, ora lo Stato sta assumendo questo ruolo. Un esempio di ciò è la legalizzazione e l’uso diffuso dell’aborto. La vita sembra essere diventata meno preziosa. Il numero dei casi di eutanasia sta aumentando rapidamente, da 1.500 nel 1991 a forse 10.000 quest’anno. Quasi il 40% dei matrimoni finisce con un divorzio, che spesso sottopone le persone coinvolte e i loro figli a una grande tensione emotiva. Ci sono anche tentativi di espandere la ricerca sugli embrioni e di modificare la legislazione per consentire ai ragazzi di 16 anni di autodeterminare il proprio genere nei loro passaporti. Questi cambiamenti sono spesso guidati da una forte pressione internazionale, ad esempio da parte delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ad esempio, nella scuola elementare vengono introdotti programmi sull’educazione sessuale e sui ruoli di genere. Questi cambiamenti sociali hanno conseguenze profonde. Il crescente individualismo porta alla solitudine, soprattutto tra le persone anziane. Molti giovani si sentono anche disorientati e hanno problemi psicologici, spesso dovuti alla mancanza di valori. L’esperimento sociale volto a stabilire un ordine etico senza Dio finirà, a lungo andare, in bancarotta».

UNA OPPORTUNITA’ NUOVA: DECIDERSI PER DIO

«Quando ero giovane, molte persone andavano in chiesa, ma penso che molti lo facessero senza pensarci. Appartenevano alla chiesa per ragioni sociologiche. Frequentavano la scuola materna cattolica, la scuola elementare cattolica, la scuola superiore cattolica, i boy scout cattolici, le associazioni studentesche cattoliche. Rimasero nell’ambiente cattolico. Lì hai trovato la tua religione. Quando negli anni ’60 iniziò l’individualizzazione e le persone non vollero più appartenere ad una comunità, il collegamento con la Chiesa venne a mancare. Le persone spesso non avevano una relazione personale con Cristo e non sapevano nulla della preghiera personale. Quando le persone oggi vengono in chiesa, lo fanno per una decisione consapevole. Anche coloro che oggi si sposano in chiesa di solito lo fanno per convinzione. Riguarda la tua decisione. Non è come quarant’anni fa quando il nonno o la nonna dicevano: devi sposarti in chiesa. No, lo fanno di propria iniziativa e secondo le proprie convinzioni. E poi capita spesso che gli altri chiedano loro: perché lo fai? Non in modo ostile o polemico, ma perché vogliono davvero sapere».

(Foto Imagoeconomica)