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giovedì 3 ottobre 2024

L’agenda socialista dell’ONU: parola di Javier Milei!

Cari amici del blog 300, 
nel mese di settembre si è tenuta la 79° Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel corso della quale si è lungamento discusso delle rilevanti tensioni geo-politiche, dell’incapacità dell’ONU a prevenirle e a gestirle efficacemente, prospettandosi da più voci la necessità di riformare tale organizzazione internazionale.
Tra gli innumerevoli interventi, quello del Presidente dell’Argentina, Javier Milei, è meritevole di sicura considerazione e analisi in quanto critica la missione delle Nazioni Unite e denuncia l’ideologia socialista che pervade gran parte delle decisioni assunte (si veda, da ultimo, il c.d. “Patto per il futuro”).
Il discorso di Milei ha avuto ampio eco mediatico (vedi qui, qui e qui; il video integrale è disponibile qui) e, qui di seguito, ne proponiamo alcuni stralci in traduzione:
  • «non vengo qui per dire al mondo cosa fare; vengo qui per dire al mondo, da un lato, cosa succederà se le Nazioni Unite continueranno a promuovere politiche collettiviste, che hanno promosso sotto il mandato dell’Agenda 2030, e, dall’altro, quali sono i valori che la nuova Argentina difende. Vorrei iniziare dando credito a ciò che è dovuto. L’organizzazione delle Nazioni Unite è nata dall’orrore della guerra più sanguinosa della storia globale con l’obiettivo principale di non farla mai più accadere. A tal fine, l’organizzazione ha fissato i suoi principi fondamentali nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Lì è stato stabilito un accordo di base, basato su una massima: tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti»;
  • se l’attività delle Nazioni Unite ha riscontrato un buon successo nei primi decenni di attività «tuttavia, a un certo punto, come di solito accade con la maggior parte delle strutture burocratiche che noi uomini creiamo, questa organizzazione ha smesso di vegliare sui principi delineati nella sua dichiarazione di fondazione e ha cominciato a mutare. Un’organizzazione che era stata concepita – essenzialmente – come uno scudo per proteggere il Regno dell’Uomo si è trasformata in un Leviatano multi-tentacolare, che cerca di decidere non solo cosa deve fare ogni Stato nazionale, ma anche come devono vivere tutti i cittadini del mondo. È così che siamo passati da un’organizzazione che perseguiva la pace a un’organizzazione che impone ai suoi membri un’agenda ideologica su una miriade di questioni, che fanno la vita dell’uomo nella società»;
  • «voglio essere chiaro sulla posizione dell’agenda argentina: l’Agenda 2030, sebbene abbia buone intenzioni nei suoi obiettivi, non è altro che un programma governativo sovranazionale, di natura socialista, che cerca di risolvere i problemi della modernità con soluzioni che violano la sovranità degli Stati nazionali e violano il diritto delle persone alla vita, alla libertà e alla proprietà. È un’agenda che pretende di risolvere la povertà, la disuguaglianza e la discriminazione con una legislazione che non fa che aggravarle. Perché la storia del mondo dimostra che l’unico modo per garantire la prosperità è limitare il potere del monarca, garantire l’uguaglianza davanti alla legge e difendere il diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà degli individui»;
  • «in ambito economico, sono state promosse politiche collettiviste che minacciano la crescita economica, violano i diritti di proprietà e ostacolano il naturale processo economico, impedendo ai Paesi più svantaggiati del mondo di godere liberamente delle proprie risorse per progredire. Regolamenti e divieti promossi proprio dai Paesi che si sono sviluppati grazie a ciò che oggi condannano. Inoltre, è stata promossa una relazione tossica tra le politiche di governance globale e le agenzie di prestito internazionali, che richiede ai Paesi più trascurati di impegnare risorse che non hanno per programmi di cui non hanno bisogno, trasformandoli in debitori perpetui per promuovere l’agenda delle élite globali»;
  • «non ha aiutato nemmeno la tutela del Forum economico mondiale, che promuove politiche ridicole con paraocchi malthusiani – come le politiche “a emissioni zero” – che danneggiano soprattutto i Paesi poveri. O le politiche legate ai diritti sessuali e riproduttivi, quando il tasso di natalità nei Paesi occidentali sta crollando, preannunciando un futuro cupo per tutti»;
  • «vorrei lanciare un avvertimento: siamo alla fine di un ciclo. Il collettivismo e la postura morale dell’agenda woke si sono scontrati con la realtà e non hanno più soluzioni credibili da offrire ai veri problemi del mondo. Anzi, non le hanno mai avute. Se l’Agenda 2030 ha fallito - come riconoscono i suoi stessi promotori - la risposta dovrebbe essere quella di chiedersi se non fosse un programma mal concepito in partenza, accettare questa realtà e cambiare rotta. Non possiamo pretendere di perseverare nell’errore raddoppiando la scommessa su un’agenda che ha fallito. La stessa cosa accade sempre con le idee che provengono dalla sinistra: progettano un modello di come dovrebbero essere gli esseri umani – secondo loro – e quando gli individui – liberamente – agiscono diversamente, non hanno soluzione migliore che restringere, reprimere e limitare la loro libertà»;
  • l’Argentina ha deciso di abbracciare le idee di libertà; «quelle idee che dicono che tutti i cittadini nascono liberi e uguali davanti alla legge, che abbiamo diritti inalienabili concessi dal Creatore, tra cui il diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà»;
  • «che Dio benedica gli argentini e tutti i cittadini del mondo, e che le forze del cielo siano con noi».
I compagni di scuola e quelli della squadra di calcio dove giocava come portiere, chiamavano Milei “el loco”: ovverosia, il pazzo. Se anche così fosse, il coraggio manifestato nel rassegnare le superiori riflessioni in seno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite attestano (con le parole di Shakespeare) che “c’è del metodo, in questa follia”.


Filippo
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