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venerdì 6 settembre 2024

Nella vita cristiana la virtù della “purezza” è secondaria o decisiva?

La purezza, questa sconosciuta anche nella predicazione cattolica di oggi.
Luigi C.


Tutti i santi su questo punto hanno espresso un insegnamento chiaro. La questione della purezza è decisiva. Oggi, però, tra i cattolici si incontra una diffidenza verso questo problema. Tant’è che per coloro che insistono sull’importanza del rispetto integrale della Legge di Dio è stata coniata la definizione di “cattolici eticisti”. Una definizione, questa, che ovviamente non ha senso.
Chiediamoci: che cosa è la morale nell’ambito della teologia cattolica? Il Dio Logos è un Dio che non è al di là del bene e del male, ma che è costitutivamente buono; per cui la legge morale non è una decisione arbitraria di Dio ma la sua stessa natura. I Comandamenti, per esempio, altro non sono che la natura stessa di Dio codificata per la vita quotidiana dell’uomo. Dunque, rispettare la legge di Dio vuol dire aderire alla Sua natura, abbracciare Dio; per cui, di converso, non è possibile scegliere e convivere con Dio se non si rispetta la Sua Legge. In questo non c’è nulla di moralistico, perché il moralismo è un’accettazione senza motivi persuasivi della legge morale, convincendosi tutto sommato che la morale è una pura astrazione e decisione intellettuale che è in un modo, ma poteva anche essere in tutt’altro modo.
I Santi invece hanno capito che non c’è Dio senza Legge morale e non c’è Legge morale senza Dio. Definire eticista il comportamento di chi è attento alla Legge morale e invita tutti a fare altrettanto significa contraddire il comportamento dei Santi. Che dire, per esempio, di un San Pio da Pietrelcina (1887-1968) e della sua risaputa intransigenza. Gesù parla chiaro: Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. (Matteo 5,19)

Bisogna proclamare la Verità tutt’intera; in questo caso proclamare la gravità dei peccati della carne. La Madonna alla piccola Giacinta di Fatima lo disse chiaramente: I peccati che fanno andare più all’inferno sono i peccati della carne.

Certamente i peccati della carne, tra i peccati mortali, non sono quelli più gravi; ma sono quelli che non solo possono essere commessi più facilmente, ma anche quelli che più pervertono il pensiero. Bestializzando il comportamento, bestializzano anche il ragionamento. Si può dire: Non si agisce come si pensa, ma si finisce sempre col pensare come si agisce, parafrasando la famosa frase con cui Paul Bouget conclude il suo romanzo Il demone meridiano: “Bisogna vivere come si pensa, se non si vuole finire col pensare come si vive.” Insomma, una volta fatta fuori la Legge di Dio dal comportamento, si farà fuori Dio stesso dalle proprie convinzioni e dal proprio giudizio di vita.

Bisogna combattere per la Verità e testimoniare la verità costi quel che costi. A riguardo non deve esserci alcuna moderazione. Non c’è sequela di Cristo senza dimensione eroica; e l’eroismo non è legato alla singola disposizione al coraggio o alla singola capacità di essere naturalmente forti. Se così fosse, solo gli adulti potrebbero essere martiri. No. L’eroismo è legato alla volontà che corrisponde alla Grazia. Ed ecco perché anche i bambini possono essere martiri.

Santa Faustina Kowalska ebbe questa visione che testimonia quanto sia importante la conservazione della purezza nei bambini: “(…) all’improvviso ho visto un gruppo di bambini, la cui età si aggirava dai cinque agli undici anni. Appena mi videro, mi circondarono e cominciarono a gridare ad alta voce: ‘Difendici dal male’ e mi fecero entrare nella cappella che c’era in quel convento. Quando entrai nella cappella, vidi Gesù martoriato. Gesù guardò benevolmente verso di me e mi disse che veniva ‘offeso gravemente dai fanciulli, Tu difendili dal male!’” (Diario 765)

E un’altra volta Gesù disse a santa Faustina Kowalska: “Ho una sofferenza ancora maggiore di quella che vedi” Poi racconta la Santa: “E Gesù mi fece conoscere per quali peccati si sottopose alla flagellazione: sono i peccati impuri. Oh, che tremende sofferenze morali patì Gesù, quando si sottomise alla flagellazione! Improvvisamente Gesù mi disse: ‘Guarda e osserva il genere umano nella situazione attuale’. E in un attimo vidi cose tremende: i carnefici si allontanarono da Gesù, e si avvicinarono per flagellarLo altri uomini, che presero la sferza e sferzarono il Signore senza misericordia. Erano sacerdoti, religiosi e religiose ed i massimi dignitari della Chiesa, cosa che mi stupì molto; laici di diversa età e condizione; tutti scaricarono il loro veleno sull’innocente Gesù. Vedendo ciò il mio cuore precipitò in una specie di agonia. Quando lo flagellarono le anime che ho menzionato sopra, Gesù chiuse gli occhi e dal Suo Cuore uscì un gemito represso, ma tremendamente doloroso. Ed il Signore mi fece conoscere nei particolari l’enorme malvagità di quelle anime ingrate: ‘Vedi, questo è un supplizio peggiore della morte.’” (Diario 445)