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lunedì 2 settembre 2024

Due Cardinali si ribellano al dittatore venezuelano Maduro, amico di Francesco

Riceviamo un'interessantissima analisi di Luis Badilla (ex Il Sismografo), che ringraziamo, sulla situazione del Venezuela e della sua Chiesa.
"[I due cardinali venezuelani] Probabilmente temono che la Santa Sede, il Papa stesso, possano ancora ripetere l’errore di prendere per oro colato le menzogne di Maduro. E’ già accaduto almeno due volte".
Luigi C.

Venezuela. Due cardinali di fronte alla diplomazia passiva del Vaticano con la dittatura di Maduro.

Nel letargo delle chiese latinoamericane qualcosa si squarcia e alcuni si svegliano. Il terrore di finire come il Nicaragua.

Solo in questi giorni è stato diffuso il testo completo di una lettera “privata o riservata” al clero del Paese sudamericano dei cardinali venezuelani Baltazar Porras (vescovo emerito di Caracas) e Diego Padrón (vescovo di Cumaná). In teoria il documento doveva essere di circolazione limitata, cosa, in circostanze come quelle del Venezuela della dittatura di Maduro, era ed è del tutto impensabile. Giustamente.

La lettera è stata scritta per essere pubblicata senza apparire come presa di posizione della Chiesa locale in quanto istituzione. Doveva essere amplificata come autorevolissima ma personale.

Il documento porta la data del 1° agosto. Sono quattro pagine divisi in 17 paragrafi. (Testo Pdf spagnolo).

I porporati, in estrema sintesi, dicono che la rielezione di Nicolas Maduro è una truffa illegale e elettorale, illegittima e falsa, e che la stragrande maggioranza del popolo venezuelano il 28 luglio scorso votò per il candidato dell'opposizione e non per Maduro che governa con inganni giganteschi dal 2013.

I cardinali sottolineano che l'opposizione nonostante la repressione ha pubblicato documenti che dimostrano la sua vittoria cosa invece che il governo di Maduro si è rifiutato di fare. Il dittatore avrebbe vinto solo perché lo dice lui.

I cardinali si esprimono con chiarezza e decisione a favore di una resistenza pacifica, continua e coerente, lasciando da parte velleità o interessi personali. Porras e Padrón precisano con eleganza delicata ma determinata diverse riflessioni palesemente indirizzata ad ambienti vaticani.

No! a negoziati fasulli e furbi. Con Maduro è già accaduto

Probabilmente temono che la Santa Sede, il Papa stesso, possano ancora ripetere l’errore di prendere per oro colato le menzogne di Maduro. E’ già accaduto almeno due volte.

Porras e Padrón dicono: "Ciò che non possiamo fare è diventare una Chiesa del silenzio, lasciando passare il tempo come se niente fosse. Dobbiamo discernere nello Spirito il momento presente come kairos e agire di conseguenza, con coraggio, secondo lo stile degli apostoli (cfr Libro degli Atti)."

I due cardinali, esponenti di altissimo livello di una chiesa, quella venezuelana, silente da moltissimi anni, oggi dicono: "È prevedibile che il governo [di Maduro], come segno di una presunta legittimità e sicurezza, cerchi di “giocare d'anticipo” con la richiesta di “dialoghi” [come fatto a più riprese in passato], a cominciare dalle Chiese e dalle confessioni religiose, con la condizione che [queste organizzazioni] riconoscano e accettino i risultati elettorali proclamati dal Consejo electoral Nacional (CNE) e soprattutto la sentenza definitiva del TSJ (Tribunal Superior de Justicia). Per noi questo è inaccettabile perché significherebbe ignorare una frode evidente, accettare un usurpazione palese, ignorando la sovranità popolare che si è espressa inequivoco significherebbe misconoscere la sovranità popolare espressa in modo inequivoco e dunque il diritto ad esprimere pacificamente, con decisione e fermezza, la protesta legittima. Di conseguenza, e nei termini classici, appare all'orizzonte la “nonviolenza attiva”, il dovere morale di sostenere iniziative giuste per affrontare l’arbitrarietà e violazioni con la disobbedienza civica e/o resistenza con le sue radici etiche e anche religiose, secondo lo spirito delle Beatitudini: rispondere al male con il bene e essere artefici di pace nella speranza che «la verità ci renderà liberi» (Gv 8,32). Fraternamente, i cardinali Baltazar Porras e Diego Padrón".

Ancora la famosa “amicizia sociale”

In questo ultimo decennio, tra Maduro e il Vaticano ci sono stati negoziati per trovare soluzioni a crisi identiche (frode elettorale) ma, alla fine, il dittatore venezuelano ha affondato tutte le iniziative di dialogo che erano state elaborate e allestite dal Segretario di stato Parolin, ex Nunzio in Venezuela. Alla fine tutte sprofondate in un silenzio totale e misterioso. Il prezzo pagato dalla Chiesa venezuelana tuttora è altissimo.

Anche a questa chiesa latinoamericana venne detto che il mondo era sull'orlo della Terza guerra mondiale e non era il caso agitare ancora di più le acque internazionali.

Sono le parole del mantra sull’amicizia sociale, cosa di per sé buona e auspicabile, ma non buona e soprattutto nefasta quando dà alibi a coloro che dietro apparente disponibilità al dialogo nascondono propositi ripugnanti come l’autoritarismo, la dittatura, la repressione, e un vero odio contro la Chiesa anche se citano la Bibbia o il Papa. C’è un’amicizia sociale ipocrita ed è molto pericolosa come dimostra la storia anche recentissima.

FOTO: Open